Un parroco e la preparazione alla cresima in chiave vocazionale nella sua comunità
La situazione
La mia Parrocchia di S. Martino in Noceto (Parma) conta circa 7.500 abitanti. Ogni anno partecipano al cammino di preparazione alla Cresima 70/80 ragazzi. Frequentano la prima media, quasi tutti in paese.
Da quale livello di fede si parte? Fatte le dovute, ma rare eccezioni, debbo constatare che la fede e la pratica religiosa di questi ragazzi è molto scarsa. Sono il frutto di famiglie ancora giovani, in cui lo spazio per il Signore e la pratica religiosa è minimo. Dicono di appartenere alla Chiesa, ma la loro appartenenza è molto parziale.
Questi ragazzi hanno partecipato quasi tutti alla catechesi durante gli anni della scuola elementare. Ma, dove la famiglia non c’è a livello di fede, l’incidenza è molto scarsa.
In prima media vengono ancora quasi tutti al catechismo, perché c’è da preparare alla Cresima, ma l’anno venturo ci sarà il crollo di partecipazione quasi totale. In questi sei anni di mio ministero in questa parrocchia (e sono praticamente solo!) ho visto solo qualche gruppo di catechesi continuare in certo numero anche dopo la Cresima. Credo che il merito vada alla catechista, che ha saputo coinvolgere il gruppo in un modo tutto particolare ed ha potuto portarlo avanti ancora un po’.
Penso che il mio caso sia abbastanza comune in Emilia, dove abbiamo una società benestante, opulenta direi, ma in gran parte ormai “senza fede”. È vero che “l’uomo nell’abbondanza non capisce” le cose di Dio, come dice il Salmo 48, e per lui la fede è ininfluente, o indifferente e presume di poterne fare a meno, praticamente, anche se ritiene utile non tagliare i ponti definitivamente.
Mi sia concesso, a questo punto, porre qualche interrogativo anche sui bellissimi Catechismi della CEI. Quale situazione hanno presente? A quali ragazzi fortunati si rivolgono? Sono pensati per comunità come la mia, in cui è indispensabile una nuova, radicale evangelizzazione?
Proposte vocazionali in questa situazione
Penso che la chiave vocazionale della preparazione alla Cresima, in una situazione come la mia, passi necessariamente attraverso la dimensione “esperienziale”. Occorre, cioè, far vedere, far toccare con mano luoghi, ambienti, persone che parlano di per sé di una chiamata particolare.
In questa impostazione mi trovo in perfetta sintonia con il Centro Diocesano Vocazioni e il nostro Seminario Diocesano Minore, che ha preparato in questi anni una proposta concreta, delle schede catechistiche a mio parere molto belle e indovinate. Senza scadere nei contenuti, propone “esperienze” dirette col Vescovo, coi seminaristi, con la Cattedrale, il Battistero, il Seminario, Monasteri e Istituti religiosi. Per questo, unendo i vari gruppi di catechesi, accompagno con le catechiste, i cresimandi al centro diocesi, almeno due volte nell’anno.
In un primo incontro visitiamo il meraviglioso Battistero di Parma, la Cattedrale e ci incontriamo col Vescovo, che ha l’occasione di far conoscenza coi ragazzi, di parlare con loro della Diocesi, della Chiesa che nasce dal Battesimo.
In un altro incontro ci portiamo al Seminario Minore, dove gli animatori hanno predisposto una proposta vocazionale con un audiovisivo e poi i ragazzi hanno la possibilità di parlare con ragazzi della loro età, che si stanno ponendo domande sulla loro vocazione e si mettono anche disponibili a una chiamata speciale di Gesù alla vita sacerdotale o missionaria…
Un altro incontro viene organizzato in un Monastero di Clausura, a Lagrimone, sull’Appennino Parmense. I ragazzi vengono messi in condizione di toccare con mano l’importanza del Signore nella vita degli uomini, l’importanza della preghiera, di risposte generose e anche totalitarie al Signore.
Un’altra esperienza, che ho attuato un anno con un gruppo di cresimandi (una ventina in tutto) è stato un “campo cresima” durante l’estate. Vivere insieme una decina di giorni, avere lo spazio, il luogo adatto per fare un po’ di “deserto”, qualche colloquio personale col sacerdote, approfondire temi vocazionali è certamente un aiuto straordinario, offerto a chi accetta. In effetti, il gruppo che ha seguito e accettato questa proposta è il gruppo che ha avuto maggiore continuità. Frequentano quest’anno la prima superiore e partecipano ancora alla catechesi e ai gruppi ecclesiali (ACG e Esploratori/Guide).
La proposta del seminario minore di Parma per i cresimandi della Diocesi
– Lettera del Vescovo ai Cresimandi
Carissimi ragazzi,
nel corso di questo anno voi riceverete il sacramento della cresima. Ritengo tanto importante questo avvenimento che vorrei potervi incontrare tutti, uno a uno, per parlarne con voi; ma questo è praticamente impossibile. Ricorro allora ad una lettera, che vi scrivo sforzandomi di pensarvi nella vostra vita di ogni giorno: nella famiglia, nella scuola, in parrocchia, nel gioco, ecc.
Voi che da vari anni fate catechismo, sapete molto bene che il catechismo è un accompagnamento per tutta la vita. Erroneamente si pensa che “serva” soltanto per prepararsi a ricevere i sacramenti.
Se la vita è come un cammino da fare, il catechismo è come una carta topografica o come i segnali stradali che aiutano a capire la direzione, alla luce del Vangelo. Voi comprendete che è importante fare della strada, ma è altrettanto importante sapere dove si sta andando, verso che cosa, con chi e perché.
Il catechismo è l’accompagnamento nel cammino; serve fino a quando si cammina; per tutta la vita, dunque!
Durante il cammino poi (per mantenere l’esempio) è giusto trovarsi insieme, è doveroso nutrirsi; qualche volta è necessario ritrovare le forze e riparare qualche guasto.
Così durante la vita è previsto che vi sia la Messa domenicale, la comunione con il Signore e con i fratelli, la confessione, la cresima. Voi, ora, nella continuità del catechismo, fate la sosta della cresima, che nell’immagine della parabola è una conferma della strada intrapresa, è la forza e la luce dello spirito del Signore, addirittura vi viene data una tale certezza e grazia di essere sulla strada giusta da rendervi capaci di dirlo anche agli altri con la testimonianza.
Comprendete allora come desidererei vedervi tutti. Per questo vi faccio una proposta: poiché non posso venire io, venite voi da me. Vi invito ad una lezione di catechismo fatta in modo diverso; camminando e visitando alcuni luoghi importanti per la Chiesa di Parma (ad esempio la Cattedrale, il Battistero, la Curia, il Seminario, ecc.): se sono avvisato in tempo potrei fare in modo di salutarvi di persona. Accettate il mio invito? Sarei così contento di conoscervi che lo spero proprio.
Augurandovi una buona preparazione alla cresima vi saluto e attendo con affetto.
Il vostro Vescovo
– Lezioni di catechismo sulla vita diocesana per i ragazzi della cresima, a cura del Seminario di Parma.
Gesù vive nella comunità cristiana
GESÙ ha fondato la Chiesa, e per mezzo degli Apostoli l’ha affidata ai Vescovi, che sono incaricati di presiedere le Comunità Cristiane che si trovano nelle diverse zone della terra (cfr. LG 18).
Nella persona, quindi, dei VESCOVI, ai quali assistono i Preti, è presente in mezzo ai cristiani il Signore Gesù Cristo che guida ancora oggi il suo popolo (cfr. LG 21).
Il Vescovo rappresenta Gesù Cristo Pastore in mezzo a quella porzione del popolo dei Battezzati che si chiama DIOCESI: nella sua opera di Pastore il Vescovo è coadiuvato dal “PRESBITERIO”, cioè da tutti i Presbiteri uniti insieme.
Quando la Diocesi è unita al Vescovo suo Pastore, attorno al Vangelo e alla Eucaristia forma una Chiesa Particolare nella quale è presente ed opera tutta la Chiesa di Cristo “una, santa, cattolica e apostolica” (cfr. CD 11).
Uniti al PAPA, tutti i Vescovi formano insieme il COLLEGIO APOSTOLICO, e guidano la Chiesa Universale fino all’incontro con Gesù Cristo Pastore Sommo.
Anche la Comunità Cristiana della nostra zona di Parma è “Chiesa Particolare”, ed ha il suo Vescovo.
Mons. BENITO COCCHI è Vescovo di Parma dal 22 Maggio 1982.
È nato a San Giovanni in Triario (Bologna) il 5 novembre 1934, ed è stato Prete e poi, Vescovo ausiliare nella Comunità Cristiana di Bologna fino al giorno in cui è stato nominato dal Papa Vescovo della nostra Chiesa.
Prima di lui furono Vescovi a Parma Mons. Amilcare Pasini (1966-1982), Mons. Evasio Colli (+ 1972), Mons. Guido Maria Conforti (+ 1931), e tanti altri: il primo Vescovo di Parma di cui si ha notizia si chiama URBANO e risale al lontano 366.
Il Vescovo risiede a Parma che è la città centro della Diocesi; nel Duomo, la sede del Vescovo è la “Cattedra”; luogo del suo insegnamento nei momenti significativi in cui si riunisce la Comunità Cristiana.
Per questa ragione il Duomo è detto anche Cattedrale.
“Andiamo in Duomo”
Quante volte sei andato in Duomo! E poi, il Battistero! In fondo è il simbolo di Parma: tutti lo conoscono bene. In genere, quando si nomina Duomo e Battistero si pensa subito a due notevoli monumenti d’arte.
Oggi l’incontro di Catechismo si svolge in Duomo, ma non parleremo solo di arte. Ti sei mai chiesto perché una chiesa si chiama “Cattedrale”? Conosci il significato di certi termini come “Diocesi”, “Chiesa Locale”, “Seminario”, ecc.? Perché c’è un Vescovo, non basta il tuo Parroco?
Con questo incontro potrai dare una risposta a tutte queste domande e a molte altre, ma soprattutto scoprirai quel regalo meraviglioso che il Signore ti ha fatto con il Battesimo e che è la COMUNITÀ CRISTIANA nella quale vivi.
La Cattedrale: luogo dell’incontro
Il Vescovo è il primo annunciatore del Vangelo di Gesù nella Chiesa Locale; in Cattedrale raduna il popolo dei Battezzati, spiega la PAROLA DI DIO e celebra l’EUCARISTIA.
La Cattedrale è una grande aula che disegna sul terreno una croce: al suo interno, in alto vi è la Cattedra, da dove il Vescovo presiede la Comunità; vi è inoltre il luogo da cui viene proclamata la Parola di Dio: l’Ambone; al centro di tutto l’edificio vi è l’Altare, che indica Cristo: è un pezzo unico di marmo, molto antico che porta incise le immagini dei Dodici Apostoli e di Cristo in Gloria. Il luogo della celebrazione è sormontato dalla grande cupola con affrescata la Vergine Maria Assunta in cielo.
La nostra Cattedrale è un edificio risalente circa all’anno 1000, e fino ad oggi ha subito varie trasformazioni e abbellimenti: ogni epoca vi ha voluto lasciare il suo segno. La Cattedrale, in quanto centro spirituale della Diocesi, raccoglie anche il ricordo dei nostri santi patroni: in Cripta è custodita la salma di S. Bernardo degli Uberti, che fu Vescovo di Parma dal 1106 al 1133, ed ora è venerato come Patrono della Diocesi; vi si ricorda, inoltre, con un bellissimo quadro, Sant’Ilario di Poitiers (+ 367), Patrono della città di Parma.
In Cattedrale si vivono i momenti più significativi della vita della Diocesi:
– Il Giovedì Santo si consacrano gli OLII che servono ai Sacramenti del Battesimo e della Cresima, all’Ordinazione dei Diaconi e dei Preti, e al sollievo spirituale dei malati e dei morenti;
– Vengono ORDINATI I PRESBITERI: gran parte dei preti della nostra Diocesi sono stati ordinati in Cattedrale;
– All’inizio dell’anno pastorale viene promulgato il PIANO ANNUALE DELLA DIOCESI, cioè quell’insieme di direttive che coordinano tutte le attività della Comunità Cristiana.
Per tutti questi motivi la Cattedrale è detta anche “Chiesa Madre” perché sta all’origine della vita cristiana di tutte le altre Chiese.
Di fronte alla Cattedrale c’è un grande palazzo: si chiama “Vescovado”. È la casa del Vescovo: da questo luogo egli, aiutato da vari collaboratori, organizza e guida la Diocesi. Qui egli riceve la visita di tutti i fedeli, preti, religiosi e laici che desiderano parlare con lui, confrontarsi e ricevere il suo consiglio.
Attraverso vari uffici, con sapienza e prudenza, il Vescovo dirige ed ordina tutto il popolo cristiano. Frequenti sono i momenti in cui il Vescovo si consulta con i Presbiteri o con tutti i fedeli: per fare questo egli può radunare alcuni preti delegati da lui, che si chiamano vicari, o, a raggio più vasto, il Consiglio Presbiterale e il Consiglio Pastorale Diocesano composto dai vari rappresentanti della Comunità Cristiana.
Esistono poi dei momenti di revisione e consultazione straordinari, che avvengono più raramente e si chiamano Convegni o Sinodi: attualmente la nostra Chiesa sta vivendo il XXI Sinodo Diocesano.
Per continuare la presenza di Gesù
Il Vescovo nella sua sollecitudine pastorale è il principale responsabile delle vocazioni sacerdotali (cfr. P0 2); egli si interessa di verificare e formare le persone che ancora oggi il Signore Gesù chiama alla vita presbiterale.
A questo scopo anche nella nostra Diocesi è stata fondata la comunità del “SEMINARIO”. Il Seminario MINORE (in viale Solferino, 25, a Parma) accoglie quei ragazzi e giovani (11-19 anni) che sono disponibili ad un cammino di crescita cristiana e di approfondimento serio della loro vocazione. Vivono in una comunità serena e famigliare, quei momenti semplici ma importanti che favoriscono il formarsi di una persona matura ed equilibrata: la preghiera, il gioco, lo studio.
Con questi ragazzi e giovani vivono dei Preti educatori che, in collaborazione con le famiglie e la loro comunità parrocchiale, li accompagnano nel loro cammino di formazione e verifica della vocazione.
Il Seminario MAGGIORE (di fianco al Duomo, in via Card. Ferrari), è invece una comunità di giovani e adulti, che, verificata la loro chiamata al Presbiterato, intendono prepararsi all’Ordinazione. I giovani del Seminario Maggiore studiano teologia, cioè quell’insieme di materie che riguardano Dio, Gesù Cristo, la Chiesa, la Parola di Dio e la Liturgia.
Attraverso questo cammino vengono poi progressivamente inseriti nell’attività pastorale. Studiare teologia non è compito solo dei Preti, ma tutta la Comunità Cristiana deve conoscere in maniera approfondita i contenuti della Fede.
Per questo il Seminario Maggiore ospita due SCUOLE DI FORMAZIONE TEOLOGICA aperte a tutte quelle persone che con serietà vogliono studiare questa materia per crescere nella conoscenza della loro fede e per trasmetterla agli uomini di oggi.
Nel favorire le vocazioni sacerdotali il Vescovo non è solo: con lui tutta la comunità cristiana deve curare che non venga mai meno la presenza del Prete. In particolare le famiglie, i maestri, i catechisti, le associazioni cattoliche e i Presbiteri (cfr. PO 2) devono avere a cuore che molti ragazzi e giovani sentano la gioia della chiamata sacerdotale e guardino con stima e favore alla vita del Seminario.
Il Battistero: chiamati e mandati da Gesù
La Comunità Cristiana non è chiusa in se stessa ma è aperta a tutti e vuole crescere aggregando alla comunità dei fedeli altre persone, bambini e adulti; il Vescovo e la Chiesa li accolgono con il Battesimo (cfr. LG 21).
Nel Battesimo, il Signore chiama gli uomini a far parte della sua Chiesa e affida loro la missione di rendere sempre più evidente il suo amore per il mondo.
Il nostro BATTISTERO, costruito separatamente dalla Cattedrale nel 1200 circa, indica con la sua stessa struttura, questa missione della Chiesa di accogliere nuovi membri nel suo corpo, e condividere con tutti la festa della fede; l’edificio del Battistero nella sua progettazione e con le sue decorazioni è come uno splendido libro di Catechismo che illustra con immagini i contenuti della fede cristiana:
– è costruito su otto lati, ad indicare l’Ottavo Giorno, il “giorno dopo il sabato”: quello indicato dai Vangeli come il giorno della resurrezione di Gesù;
– vi si può entrare da tre grandi portali: uno illustra come Gesù è stato annunciato, atteso e poi è venuto tra noi uomini (Incarnazione); l’altro raffigura la chiamata, la fine del mondo e il giudizio universale (cfr. Mt 20-25); e infine il terzo raffigura simbolicamente la vita umana;
– dentro, al centro, vi è una grande Vasca di otto lati in marmo: il Battesimo anticamente veniva fatto per immersione; il gesto manifestava che il fedele entrando nella vita cristiana doveva ripetere simbolicamente l’esperienza della Pasqua di Gesù: immergersi nel sonno della morte e poi risorgere a nuova vita.
Il Battesimo è il dono più grande che il Signore ci ha fatto. Dal Battesimo hanno origine tutte le vocazioni e gli stati di vita: la chiamata al Presbiterato, al Diaconato, al matrimonio, alla vita consacrata e missionaria; in forza del Battesimo alcuni nella comunità si mettono a disposizione di tutti per il Catechismo, l’animazione liturgica, la carità verso i poveri; ogni cristiano, entrando a far parte della Chiesa, riceve dal Signore un Ministero, cioè un servizio particolare per il bene di tutti.
“Che cosa ti porti a casa?”
In questo incontro hai potuto vedere tante cose e conoscere persone nuove. Prova ora a fare un esercizio: chiudi gli occhi e richiama alla memoria, come tante diapositive, le immagini raccolte in questa giornata: quali riflessioni ti suggeriscono?
…Intanto che pensi, voglio comunicarti le mie riflessioni; sono tre, e mi piacerebbe ti rimanessero nella memoria come uno speciale regalo della cresima.
– Hai visitato il ‘cuore’ della Diocesi. San Paolo immagina la comunità cristiana come un corpo: ogni appartenente alla Chiesa, con la sua presenza e il suo servizio è un membro attivo di questo corpo e contribuisce a renderlo bello e forte. Anche la nostra Chiesa di Parma è come un corpo ed ha un “cuore”, cioè delle persone e un luogo che fanno da riferimento simbolico ed effettivo.
È “cuore” Gesù Cristo che continua la sua opera di salvezza nella nostra terra di Parma, per mezzo della comunità cristiana. È “cuore” l’Amore che unisce Dio Padre a ciascuno di noi, e ci rende tutti un’unica grande famiglia. Sono “cuore” il Vescovo e i Presbiteri con la loro attività pastorale volta ad animare e guidare l’intera Chiesa particolare fino all’incontro definitivo con il Signore Gesù.
– La tua Diocesi ha una lunga storia, ricca di avvenimenti importanti e persone significative. La nostra comunità cristiana ha vissuto intensamente e in prima persona la storia della città di Parma e della provincia, contribuendo non poco alla sua crescita morale e spirituale: le opere di carità, i numerosi istituti religiosi, le scuole e le attività informative, i monumenti d’arte sorti lungo i secoli ne sono una testimonianza più che evidente.
Tante persone hanno dedicato totalmente se stesse ai fratelli e in modo così eroico da poter essere ricordate ancora oggi; solo alcuni nomi tra i più recenti: P. Lino Maupas, Madre Anna Mari Adorni, Mons. Agostino Chieppi, Madre Eugenia Picco, Madre Lucrezia Zileri, Mons. Guido Maria Conforti, il Beato Card. Andrea Ferrari, Celestina Bottego e tanti altri. Dal momento che, forse, non hai mai sentito parlare di loro, prova ad informarti sulla loro vita vedrai che la loro esperienza è ricca di insegnamenti anche per te.
– Ti sei mai chiesto che cosa il Signore vuole da te?
La comunità cristiana di Parma continua ancora oggi la presenza di Cristo tra gli uomini. Ancora oggi tanti uomini e donne aderiscono alle parole di Gesù Maestro, coraggiosamente credono in lui e testimoniano con la vita il dono bellissimo di essere Figli di Dio. La Chiesa che è a Parma vive e cammina ancora oggi grazie al tuo “sì”.
Il Signore certamente desidera che tu ti metta a “disposizione” della tua comunità parrocchiale per servire alle sue necessità. Forse vuole da te qualcosa di più; forse desidera che tu ti dedichi al “cuore” della tua Diocesi: ti sei mai interrogato sulla tua vocazione?
Preti, religiosi, suore, missionari, laici consacrati sono persone totalmente dedicate agli altri e alla comunità cristiana: il Signore Gesù potrebbe chiederti questo servizio. La Chiesa intera e la Chiesa di Parma hanno bisogno della tua risposta affermativa alla chiamata che il Signore certamente ti ha rivolto fin dal giorno del Battesimo: vivrai da membro vivo della Chiesa, farai di te stesso una persona matura e realizzata, e sarai la presenza viva di Gesù in mezzo agli altri uomini.