Per un’altra strada
Se dovessimo indicare quale sia stato il primo pellegrinaggio cristiano, dovremmo forse evidenziare il cammino dei Magi che si mettono in viaggio nel desiderio di trovare una risposta alle loro domande e alla loro sete di ricerca: incontrano il Bambino e lo adorano. Al termine di questo anno Giubilare, i racconti di tanti pellegrini restituiscono la narrazione di un rinnovato incontro con il Signore e con la sua misericordia; attraversare la Porta santa immersi nella moltitudine dei credenti, sostare pellegrini sulla tomba dell’apostolo Pietro ha fatto ardere le braci della fede, della consolazione e della speranza.
Alla maniera dei Magi, la strada del ritorno alla propria casa è sempre differente (Mt 2, 12) da quella dell’andata non tanto perché tale è la condizione normale della storia, quanto per la rinnovata condizione del cuore. Sempre, sulla via del ritorno, nel fare memoria dell’esperienza vissuta, il ricordo fa nascere nel cuore la nostalgia di quel futuro nel quale ogni vocazione cristiana trova origine.
La chiamata del Signore, infatti, è all’amicizia con Lui e per questo «non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono dell’amore. E così aspiriamo continuamente ad un ‘di più’ che nessuna realtà creata ci può dare; sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere. Di fronte ad essa – invita papa Leone XIV – non inganniamo il nostro cuore cercando di spegnerla con surrogati inefficaci! Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio» (Leone XIV, Omelia, Tor Vergata 3 agosto 2025).
La via del ritorno è una strada percorsa da tanti nel Vangelo e nella storia della Chiesa: insieme ai Magi anche quello verso Nazareth della Sacra Famiglia (Lc 2, 39), il ritorno pieno di apprensione dei genitori di Gesù dopo averlo smarrito nel tempio (Lc 2, 34) e il ritorno in Galilea del Signore, pieno di Spirito Santo, dopo il battesimo e le tentazioni nel deserto (Lc 4, 14). Dopo il primo invio in missione, gli apostoli tornano pieni di gioia (Lc 9, 10), raccontando al Signore la loro opera. La via del ritorno a casa è quella percorsa – con esiti opposti – dai due fratelli della parabola (Lc 15) e la stessa che sarà calcata dai passi del Signore che tornerà alla fine dei tempi per raccogliere (Lc 19, 13) e ricompensare con il dono pieno della sua carità (Lc 12, 37). È questa nostalgia che rende operosa la nostra vocazione.