Dio comunica Se stesso
Ascolta figlio
La vita cristiana è essenzialmente un rapporto, un rapporto di amore. In questo rapporto l’iniziativa è di Dio, noi non potremmo parlare a lui se non rispondendo ad una parola che egli per primo ci ha rivolto. «Ascolta»: che cosa dobbiamo fare? Accogliere Dio che viene. Sarà poi Dio a far tutto nella misura in cui tu l’avrai accolto. Non soltanto Dio è, ma anche ti ama. Egli vuole te, vuole parlare a te, comunicare a te un suo disegno di amore. Dio è Uno che vuole te, che tutto si piega verso la tua piccolezza, il tuo nulla, per offrirsi al tuo amore.
Se io parlo, la mia parola non dice tutto me stesso. Ma Dio non è così; Dio è uno, è semplicità assoluta ed eterna; se egli parla, egli non può dire che una sola Parola, egli si dona tutto in una sola Parola, che eternamente egli dice. In questo ascoltare Dio, l’anima si apre ad accogliere il dono stesso infinito dell’Essere Suo.
La parola «ascolta» può essere, così, tutta la vita. Non soltanto Dio si comunica tutto, ma si comunica sempre. La vita dell’anima può veramente identificarsi a questo puro ascoltare, a questa attenzione dolcissima a Lui. «Ascolta»: non vi è tempo, non vi è luogo in cui Dio non si comunichi all’anima tua, non si doni nella Parola che ti rivolge.
Che cos’è questa parola? Se Dio ci parla, comunica Se stesso. Debbo chiarire: il Padre ci dona suo Figlio; perché la Parola di Dio è il Figlio Unigenito. Ascoltare Dio vuol dire accogliere Gesù.
(Divo Barsotti, «Ascolta o figlio…», Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1965, 23-27, passim)
Clicca qui per leggere altri testi a cura delle Monache benedettine dell’Abbazia “Mater Ecclesiæ” .