L’amore di Dio che si manifesta nel mondo
Il battesimo ci fa nuovi in Cristo, ci ricrea in Cristo. Ma questa novità è offerta alla nostra libertà che per tutta la vita è chiamata a corrispondere alla novità ontologica che le è data in Cristo Gesù. Siamo chiamati a vivere in Cristo il rapporto con Dio, ma anche il rapporto con i fratelli e le sorelle. Penetrare nell’amore di Cristo per abbracciare in esso tutta l’umanità, fino alle «periferie» più lontane da noi che sono i «nemici», cioè coloro che in un modo o nell’altro non ci amano o che noi non amiamo.
Essere per gli altri in Cristo, senza limiti, senza riserve, senza condizioni, è l’amore di Dio che si manifesta nel mondo. Chiedendoci di amare i nemici e pregare per loro, Gesù ci ha resi partecipi del suo amore. Non ce l’ha solo chiesto, come esigenza e comandamento, ma donato, come grazia, come dono dello Spirito, perché all’uomo questo amore senza limiti, senza condizioni, non sarebbe possibile. L’ambito in cui questo amore è possibile è l’amore di Cristo, l’esperienza dell’amore di Cristo. Se Gesù ci dà il suo cuore, la sua vita, se ci dà la grazia di essere in lui e lui in noi, la manifestazione e l’effetto visibile è questo amore senza riserve.
In fondo, noi siamo disposti ad amare solo a certe condizioni. È sempre come se la nostra decisione di amare, di «essere per l’altro», quindi benevoli verso l’altro, fosse un commercio, un mercato. «Ti amerò se… se… se…». Solo se l’altro risponde a tutte le condizioni del mio contratto di vendita, allora lo amerò, o per lo meno mi sarà simpatico. Il guaio è che questo amore nasce morto. Perché pretendere che l’amore possa dipendere dalle nostre condizioni, inaridisce l’amore alla radice. L’amore può venire solo da una radice di gratuità, da una sorgente gratuita.
Gesù ci dice che noi possiamo amare solo da figli del Padre, da figli che guardano amare il Padre, che si lasciano amare dal Padre, e contemplano in tutto l’amore senza condizioni, senza se… se… se…, del Padre dei Cieli verso tutti gli uomini. Possiamo amare quindi solo «in Cristo», cioè nel Figlio del Padre nel quale la nostra persona, la nostra vita, si viene a trovare là dove il Padre dice al Figlio: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (Mc1,11). Non c’è più limite nell’amore che possiamo dare a tutti, perché non c’è limite, non c’è misura, nell’amore che riceviamo in Cristo dal Padre, l’amore che è la Carità dello Spirito Santo.
(Mauro Giuseppe Lepori, Innamorarsi di Cristo, Ed. Cantagalli, Siena 2017, 91-93. 101-103)
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