I centri vocazionali di ascolto e accompagnamento: nuove vie del servizio dei CDV tra i giovani e per i giovani
PALERMO
a cura del CDV di Palermo
CENTRO ASCOLTO GIOVANI “DON GIUSEPPE PUGLISI”
Il mio intervento si svolge a partire dalla persona di Don Giuseppe Puglisi, il quale ha vissuto la sua vocazione cristiano-presbiterale all’insegna dell’ascolto, in particolare dei giovani, come dimensione fondamentale del suo essere. Dopo la sua morte si è costituito il Centro Ascolto Giovani a lui titolato il quale ha continuato la sua opera a favore dei giovani alla ricerca della propria vocazione e, più in generale, del senso della vita e del ruolo da svolgere nella società e nella Chiesa.
Don Giuseppe Puglisi
L’Ascolto
Don Puglisi sin da adolescente ha mostrato capacità di dialogo, accoglienza, amicizia verso tutti e in particolare verso i suoi coetanei. Da giovane questa sua capacità è stata arricchita dalla preghiera, dalla fede e dalla guida del suo Parroco. All’età di 16 anni prese maggiore consapevolezza di questa sua attitudine all’ascolto e all’aiuto spirituale. Ciò lo condusse ad una scelta di vita più radicale e così spesso affermava: “Se il Signore mi ha dato questo dono perché non metterlo a totale servizio dei fratelli?”. La via del presbiterato gli apparve allora la più rispondente al progetto di Dio su di lui. Su questa scelta vocazionale ha concentrato tutte le sue energie umane e spirituali. Divenuto presbitero, nei vari incarichi diocesani e parrocchiali ricevuti, ha sempre privilegiato l’ambito giovanile collegandolo alla dimensione vocazionale. Dagli anni ‘80 in poi a tempo pieno ha profuso tante energie nel CDV e nel CRV e in particolare con i gruppi vocazionali (sempre numerosi).
In alcuni casi il rapporto con i giovani è continuato anche quando questi si trasferivano altrove.
Il martirio
Don Giuseppe Puglisi è stato ucciso a Palermo il 15 Settembre 1993, nell’esercizio del suo ministero. L’attività pastorale che già svolgeva da circa tre anni presso la Parrocchia di Brancaccio si contraddistingueva, ancora una volta, per la particolare attenzione prestata nei confronti dei giovani ai quali dedicava nell’ascolto molto del suo tempo vivendo ciò, in questo caso, come una continua lotta silenziosa ad ogni tipo di violenza. Don Puglisi è morto perché ha saputo amare alla maniera di Cristo. Il martirio è un dono di Dio per la persona che lo vive e per la Chiesa intera che dal sangue dei suoi martiri viene fecondata. La comunità ecclesiale che è in Palermo dall’omicidio di un suo presbitero, chicco di grano che muore, si impegna a rinascere dando frutti di giustizia e di pace.
Il Centro Ascolto
Un po’ di storia
Il martirio di Don Giuseppe Puglisi è già stato fecondo: sono nati molti Centri, molte associazioni e iniziative che portano il suo nome. Sono tanti e, ognuno con peculiari caratteristiche, rivelano le mille sfaccettature della personalità di Don Puglisi e le mille attività a cui il suo ministero presbiterale lo faceva approdare; in tutte le attività svolte emerge, imponendosi, la figura dell’educatore e del formatore delle coscienze. È guardando a tale caratteristica che nasce un’idea: costituire un Centro di formazione permanente dei laici che si ispirasse a Don Puglisi. Una consultazione di poche persone, inizialmente, precisa l’idea: il Centro deve rivolgere la sua attenzione non ai laici in genere, ma più precisamente ai giovani. Le consultazioni successive estese ad un maggior numero di persone – i Direttori dei centri e degli uffici di pastorale diocesana e altre persone qualificate nella formazione dei giovani – conducono a questa conclusione: è opportuno costituire un Centro di Ascolto dei Giovani, con particolare attenzione a coloro che sono alla ricerca della loro identità vocazionale.
Il Centro Ascolto Giovani è stato inaugurato il 15 settembre del 1994, primo anniversario dell’omicidio di Don Giuseppe, e ha sede nei locali dell’Opera Pia Card. Ernesto Ruffini in via Matteo Bonello, 6; locali che già ospitarono la persona di Don Giuseppe e le attività in cui fu impegnato: il CDV, l’ascolto dei giovani e la loro formazione. La sede stessa indica che il Centro Ascolto vuole essere una continuazione dell’ascolto dei giovani che Don Puglisi svolgeva spontaneamente, con competenza, con amore e in modo del tutto personale.
Il Centro continua in maniera sistematica questo servizio che si ritiene corrispondente alle esigenze dei giovani che, in particolar modo, prediligono il dialogo personale, accogliente, profondo e gratuito quale strumento della loro ricerca sul senso della vita e del ruolo da svolgere nella società e nella Chiesa. La parola “Centro” è da intendere sia nel senso di “punto di incontro”, “punto di riferimento” per il giovane che vuole essere ascoltato ed entrare in dialogo, sia nel senso di un servizio che trova la sua identità nell’ispirarsi a Don Giuseppe Puglisi.
L’équipe formativa del Centro Ascolto è costituita da presbiteri, laici, consacrati, coppie. L’identità ecclesiale del Centro lo porta ad avere stretti rapporti con il CDV e con il CPG (Centro pastorale giovanile). Il rapporto con il CPG è determinato dalla sua utenza; il rapporto con il CDV dal carattere vocazionale della relazione che si instaura con l’utenza. La formazione autentica dei giovani li conduce a scoprirsi portatori di valori e doni; li aiuta a mettere i doni a frutto e a disposizione della società umana e della Chiesa nella risposta alla specifica vocazione personale.
Il Progetto
– Finalità e Obiettivi
Il Centro Giovani “Don Giuseppe Puglisi”, servizio del CDV a favore dei giovani, vede coinvolti tutti i Centri e gli Uffici di pastorale diocesana nel raggiungimento della sua finalità; la formazione integrale del giovane orientata alla scoperta e all’esercizio della propria vocazione. Per realizzare tale finalità il Centro si propone di:
– rendersi attento al giovane nell’ascolto, tenuto conto che egli vive, come persona, la sua esistenza in rapporto alla società, alla cultura, alla scuola, al lavoro, ai suoi coetanei e alla sua famiglia;
– aiutare il giovane nell’accettazione di sé, nell’autonomia personale, nel senso di responsabilità, nell’integrazione tra valori – atteggiamenti – comportamenti nella propria vita, nell’apertura al servizio, all’oblatività e gratuità, con proposte di itinerari formativi personali (attraverso l’ascolto e l’accompagnamento spirituale), di gruppo e comunitari;
– elaborare strumenti di lettura e di ricerca sul fenomeno giovanile per sensibilizzare tutte le componenti sociali, affinché si rendano attente e propositive nei confronti dei giovani.
– Strategie attuate
Per la realizzazione di tali finalità e obiettivi da due anni è stato avviato il servizio attraverso:
– adeguata pubblicizzazione del Centro Ascolto e delle sue finalità;
– formazione dell’équipe educativa sul tema della “relazione”, sia dal punto di vista psicologico che teologico;
– conoscenza delle realtà giovanili (scuole, parrocchie, centri sociali e luoghi di aggregazioni vari).
Inoltre sono stati offerti ai giovani due momenti formativi:
– mostra vocazionale itinerante;
– itinerari di preghiera.
La mostra vocazionale itinerante “Sì, ma verso dove?” del CVI (Centro vocazionale itinerante) è stata arricchita da alcuni pannelli fotografici che riportano l’esperienza dei campi vocazionali guidati da Don Giuseppe Puglisi. L’itinerario di preghiera vocazionale, in quest’ultimo anno, si è svolto ogni secondo giovedì del mese e ha visto partecipare numerosi giovani che hanno avuto modo di incontrarsi in Cattedrale con il loro Arcivescovo per confrontarsi con la Parola, le testimonianze e con i presbiteri disponibili all’ascolto. Si rileva che alcuni di questi giovani si sono già inseriti nell’équipe del Centro.
Proposte
Il Centro Ascolto Giovani si propone di:
– intensificare o riprendere i rapporti e offrire il suo servizio specifico a tutti gli organismi di pastorale diocesana, specialmente nel settore famiglia, ragazzi, adolescenti, giovani;
– promuovere attività di orientamento vocazionale;
offrire ai giovani:
– itinerari di preghiera seguendo i tempi dell’Anno liturgico;
– itinerari di studio e di approfondimento biblico e magisteriale sul tema della vocazione;
– preparare un depliant del Centro Ascolto da distribuire primaria
mente alle scuole attraverso gli insegnanti di religione, e contemporaneamente in tutti gli ambiti del vissuto giovanile;
– riattivare la biblioteca.
Conclusione
Tale progettazione, a lungo termine, del Centro Ascolto, continuerà ad essere periodicamente verificata alla luce degli obiettivi raggiunti e adattata ai bisogni del mondo giovanile a cui il servizio è destinato.
Giovanni Muratore
Direttore del CDV di Palermo
ROMA
a cura dei Salesiani di Roma
UN CENTRO DI ASCOLTO E ACCOMPAGNAMENTO PER I GIOVANI DELL’ESQUILINO
Il 31 Gennaio 1994 nasce a Roma – basilica del S. Cuore al Castro Pretorio – un’esperienza interessante: trentasette ore settimanali interamente dedicate ai giovani universitari e militari, che desiderano incontrare qualcuno disposto ad ascoltarli e che, soprattutto, sentono il bisogno di intraprendere un cammino personale verso un nuovo e più ricco rapporto con la vita e con la fede. A percorrere in loro compagnia questo significativo “tratto di strada “ sono sacerdoti salesiani, i quali offrono dialogo e una guida di accompagnamento personale, per rispondere alle richieste sempre più frequenti da parte delle nuove generazioni.
Il luogo
Il luogo è fortemente strategico: situato al centro degli Istituti della Facoltà di Lettere e Filosofia, appartenenti alla Terza Università di Roma e sul percorso di molti giovani verso la Città Universitaria, con la forte presenza di caserme militari dell’Esercito, dell’Aeronautica e della Polizia di Stato; a portata di mano per i giovani pendolari e viaggiatori in transito. Inoltre con una grande valenza carismatica: la basilica del S. Cuore è l’ultima opera di D. Bosco, compiuta per obbedienza al Papa, abbreviandosi la vita per le fatiche e le incomprensioni; luogo santo della comprensione piena e riassuntiva del progetto di Dio sulla sua vita e sulla sua missione, che ormai volge al termine.
L’obiettivo
L’obiettivo degli ideatori dell’esperienza è quello di fornire un “accompagnamento personale” da contrapporre alla solitudine psicologica, alla frammentazione culturale, alla molteplicità dei messaggi etici e, in primo luogo, al bombardamento su larga scala di proposte di gruppo e di massa, che sottraggono attenzione al singolo individuo e spazio alle sue esigenze. I giovani possono recarsi al centro ascolto del S. Cuore quando lo vogliono, in particolare nelle fasce orarie tra le ore 7.00 – 8.30 del mattino e le ore 15.00 -19.00 del pomeriggio. In questi orari i giovani incontrano la disponibilità di sacerdoti per l’ascolto e l’aiuto nei loro problemi di vita, di fede e di crescita. Se richiesti, offrono anche la disponibilità per il Sacramento della Riconciliazione. La stabilità dei sacerdoti negli orari fissati e la loro particolare preparazione nel campo giovanile, danno a questo servizio una peculiare connotazione di aiuto. Il luogo di questo Centro Ascolto è un ambiente raccolto e facilmente accessibile: è stato individuato e predisposto per questo il vano accanto al battistero, subito nelle adiacenze del portale di ingresso, sulla sinistra di chi entra nella basilica.
Un bilancio
A 4 anni di distanza dall’inizio di questo servizio, facendo il bilancio dell’esperienza, questi sono i dati più interessanti.
– Dal 1994 ad oggi sono transitati per il centro ascolto 1.200 giovani circa; per un certo numero di essi si è trattato di un incontro occasionale; in numerosi casi è stato l’avvio di un cammino spirituale regolare. Pochi casi hanno sbagliato indirizzo: sono venuti per problemi di lavoro o a chiedere un aiuto economico. Per problematiche di questo genere o per interventi specialisti (medico, psicologico, psichiatrico, scolastico…) ogni sacerdote ha a disposizione punti di riferimento e di disponibilità che segnala ed indirizza secondo le varie necessità.
– I sacerdoti che svolgono questo servizio dimostrano profonda soddisfazione e desiderio di continuare. Si avverte che si tratta di un’iniziativa profetica. Le difficoltà fatte rilevare da essi con maggior frequenza sono di carattere logistico e profondo: occorrerebbe un allargamento ulteriore della fascia oraria sia all’inizio del pomeriggio che nella prima serata. Inoltre si lamenta la mancanza di preparazione sempre più competente per affrontare tutte le situazioni che di fatto si incontrano, da problemi di fede, di ricerca di senso della vita, di crescita verso la maturità a quelli in campo affettivo e di sentirsi chiesa, fino agli interrogativi sul progetto personale di vita. Il bisogno poi di unire alla competenza una sempre maggiore abilitazione all’accompagnamento personale e a camminare coni giovani, incontrandoli nel punto di maturazione della loro libertà e farsi compagni di viaggio, rivivendo l’icona di Gesù Buon Pastore e quella di Emmaus provoca a prendere coscienza di un ministero tipicamente salesiano, di un’attualità sconcertante.
– I giovani manifestano un vero bisogno di sacerdoti disponibili all’ascolto.
– Si instaura facilmente una grande capacità di dialogo sui temi importanti della vita.
– Si vede nei giovani il desiderio di parlare e… si diventa presto amici.
– Nei giovani c’è la “riscoperta” del sacerdote e del valore della sua figura come compagno di viaggio.
– I problemi incontrati sono prettamente giovanili.
– Si avverte nei giovani l’esigenza di punti validi di riferimento.
Le prospettive
Il desiderio degli ideatori e degli animatori di questo Centro Ascolto sarebbe quello di creare una vasta rete di informazione nelle Parrocchie, nell’Università, nelle Caserme; coinvolgere sacerdoti, docenti, cappellani militari. Non è una faccenda semplice; si tratta di un campo molto difficile da penetrare velocemente. Però è fondamentale, perché c’è l’urgenza di creare una rete sempre più fitta di solidarietà per i giovani, per accompagnarli nella loro crescita e nella loro maturazione. Il Centro Ascolto è solo il punto di partenza di un qualcosa di molto più vasto e soprattutto di una nuova mentalità nel modo di fare Pastorale Giovanile, giocando più sulle cose profonde che sul numero delle iniziative.
Per noi Salesiani di D. Bosco c’è il fatto di aver aperto una nuova “presenza”. Non si è trattato di aver risposto semplicemente a delle nuove esigenze. Piuttosto si è dato inizio ad un nuovo modo di lavorare salesianamente. Il Centro Ascolto del S. Cuore è un seme prezioso che qualifica la nostra missione, la segna con un evidenziatore di novità e risulta un forte momento propositivo dal punto di vista vocazionale.
Mentre ci auguriamo che centri simili nascano un po’ dappertutto, ci teniamo a dire che questa non è un’iniziativa grandiosa da schermo televisivo e da spot pubblicitario con la vistosità dei numeri e delle strutture.
È un piccolo seme di futuro gettato nel campo della nostra società dal desiderio di essere a servizio delle esigenze profonde dei giovani di oggi, in altre parole di essere D. Bosco vivo ed operante oggi nella città dì Roma. Per chi desidera saperne di più può rivolgersi a don Roberto Colameo (Salesiani D. Bosco), via Marsala, 42 – 00185 Roma – Tel.: 06/4440721- fax: 06/4463579.
Beppe Roggia,
Maestro dei Novizi Salesiani