N.04
Luglio/Agosto 1998

La dimensione vocazionale nella catechesi dei giovani nel contesto della pastorale ordinaria

Anni fa, nella nostra Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, una prima osservazione della realtà della pastorale giovanile, nel suo svolgersi concreto in parrocchia e nelle varie espressioni associative, ci ha fatto rendere subito conto di quanta poca attenzione fosse data alla dimensione vocazionale, non tanto a livello “teorico” (qualcosa di scritto da qualche parte c’è…), quanto a livello “pratico”: programmazione annuale, contenuti e conduzione delle catechesi, accompagnamento dei gruppi, stile e proposta dei catechisti e degli animatori…

Uno sguardo più attento ed una riflessione più approfondita ci hanno portato a riconoscere la causa primaria di tutto questo nell’evidente mancanza negli operatori pastorali (e non solo laici…), di una “mentalità vocazionale” che considera la dimensione vocazionale come fondamentale e connaturale a tutta la pastorale e, se vogliamo, particolarmente alla pastorale giovanile. Ci siamo detti: “se manca questa mentalità vocazionale negli operatori (catechisti, animatori, educatori, consigli pastorali, ecc.) proprio questi dovranno essere oggetto d’attenzione prioritaria del CDV se vogliamo raggiungere l’urgente e necessario obiettivo dell’animazione vocazionale dei giovani”.

 

Ed allora ecco cosa abbiamo cercato di fare:

1 – Intensificare i contatti e la ricerca di collaborazione con i responsabili della pastorale giovanile (cosa non facile! anche per il succedersi a ritmo accelerato di diverse figure).

 

2 – Cercare di raggiungere quanto più possibile altri operatori pastorali in genere quelli impegnati nella pastorale giovanile in particolare, attraverso:

a) Inserimento di tematiche di pastorale – vocazionale (con mini-corsi tenuti direttamente da membri del CDV) nelle Scuole per Operatori Pastorali (sono diverse esperienze sparse nelle zone pastorali dell’Arcidiocesi e sono frequentate soprattutto da persone che esercitano le varie ministerialità della parrocchia).

b) Incontri formativi per operatori pastorali appositamente convocati nelle zone pastorali e nei Settori (= decanati). Detti incontri, portati avanti per quattro anni da altrettante équipe del CDV, sono stati frequentati soprattutto da catechisti e animatori.

c) Interventi su “Notizie e Proposte”, il bollettino diocesano di collegamento tra gli operatori pastorali.

d) Offerte di sussidiazioni sia per la celebrazione della GMPV sia per le iniziative più varie: veglie di preghiera, giornate vocazionali, celebrazioni per occasioni particolari, sussidi di catechesi, ecc.

 

3 -Attivare relazioni con i parroci e le parrocchie attraverso:

a) Ricerca di contatti personali con i parroci, a partire da quelli più giovani, per attivare un dialogo aperto sulla dimensione vocazionale della pastorale, con particolare attenzione alla realtà giovanile.

b) Realizzazione di incontri con i Consigli Pastorali Parrocchiali, allargati agli operatori pastorali della comunità, per sensibilizzarli alla dimensione vocazionale di tutta la pastorale ordinaria che la parrocchia mette in atto e a tenerne conto nella programmazione dell’anno pastorale nonché per sollecitare una particolare attenzione della parrocchia tutta alla realtà giovanile che ha bisogno di sentirsi annunciare il Vangelo della vocazione.

 

4 – Raggiungere gli stessi giovani con:

a) Quanti più possibili interventi del CDV nella programmazione e realizzazione delle giornate diocesane della gioventù (non sempre ben riusciti), nonché interventi nei tanti incontri giovanili a livello di zone e di settori pastorali (= decanati). Più difficile l’inserimento nelle iniziative promosse da aggregazioni laicali.

b) Proposte di giornate vocazionali, week-end di spiritualità, indicazione di luoghi e persone per esperienze di preghiera e di accompagnamento personale attraverso la direzione spirituale, ecc.

c) Offerta di disponibilità dell’équipe del CDV a muoversi sul territorio per incontrare i giovani direttamente nelle parrocchie.

 

Guardando al cammino fatto possiamo affermare che qualcosa si muove: ci sono parrocchie dove la dimensione vocazionale è orinai tenuta ben presente ed hanno anche promosso il ministero dell’animatore vocazionale parrocchiale… molti catechisti e animatori di gruppi giovanili sono più attenti alla dimensione vocazionale e al momento della programmazione chiedono collaborazione al CDV… nei discorsi della pastorale giovanile diocesana e parrocchiale ricorre più frequentemente la parola vocazione…

E ancora c’è tanta strada da fare.