N.01
Gennaio/Febbraio 1997

Gruppo vocazionale giovanile: la proposta di un cammino

Abbiamo trovato la nostra libertà mettendoci a servizio della Buona Notizia di Cristo, a totale disposizione del Padre, dicendo come Gesù e Maria: “Ecco, io vengo Dio per fare la tua volontà” (Eb 10,7) “Si compia in me quello che hai detto” (Lc 1,38), per questo abbiamo scelto di chiamarci “Volontari del Vangelo”.

Siamo ragazzi e ragazze dai diciotto anni in su con un grande desiderio di vivere radicalmente il Vangelo per avere la gioia piena di Gesù nella nostra quotidianità. Viviamo in case e conventi chiusi per mancanza di vocazioni e situati in zone dove non vi è la presenza continuata del sacerdote (nostro specifico carisma). Alcuni hanno voti privati, altri si stanno preparando, altri ancora vivono un periodo di ascolto e discernimento. Riempiti da tanta tenerezza divina e innamorati di Gesù, non possiamo fare a meno di invogliare altri giovani a trovare la piena realizzazione in Cristo.

I nostri servizi pastorali ci portano ad incontrare tante persone, soprattutto giovani, che sono desiderose di intraprendere un serio cammino di santità, come ci comanda il Signore. In essi seminiamo un progetto di accompagnamento vocazionale così come lo abbiamo desunto noi stessi dalla Parola di Dio, dalla liturgia e dall’esempio dei santi. Questo si compone di tappe spirituali che ci aiutino ad amare Dio con tutto il cuore, la mente, le forze, l’anima… noi stessi (cfr. Dt 6,4). Chi accoglie l’invito è accompagnato (da casa) con un cammino spirituale formato da tre momenti ai quali è bene prepararsi adeguatamente: non si tratta solo di conoscenze teorico-concettuali, ma di modi concreti che aiutano lo spirito a calare la Parola di Dio nel quotidiano affinché non vi sia scissione tra preghiera e vita. Si tratta della imposizione del tau (Ez 9), come impegno di partenza, dell’affidamento a Maria (Gv 19), come sicurezza di cammino e della promessa di Vangelo (Gv 2,5), come impostazione della vita secondo il volere di Dio.

Dall’incontro del Papa con i giovani d’Europa è inoltre sbocciato come fiore, un incontro mensile a Loreto, terra della casa dell’eccomi, sotto la protezione della Madonna. Ogni terza domenica del mese all’Oasi Ave Maria con i “giovani in ricerca” ci poniamo in ascolto della Parola di Dio, la meditiamo, la celebriamo, la preghiamo, la viviamo… per diventare veri discepoli alla scuola dell’unico Maestro. Ci confrontiamo sulla nostra vita, sui problemi, sulle esperienze… e, aiutati e guidati da un frate cappuccino, ci lasciamo plasmare per crescere nello Spirito e avere un incontro e un rapporto personale con Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, sempre più bello, intenso, profondo, esperienziale, come ci invita il documento in preparazione al duemila: Tertio Millennio Adveniente (TMA).

Nell’anno organizziamo anche dei ritiri spirituali che trascorriamo come le prime comunità cristiane: nell’ascolto degli apostoli (Parola di Dio spiegata dal Magistero) nella frazione del Pane Eucaristico, nella preghiera, nella comunione fraterna (cfr. At 2,42) insieme a Maria (At 1,14). Ad alcuni il Signore ha chiesto di più: “un anno di grazia del Signore” (Lc 4,19), un anno giubilare personale (TMA 15) – di 365 giorni – in cui fermarsi e lasciare tutto per trovare il Tutto e per conoscere la verità che rende veramente liberi (cfr. Gv 8,31), cioè Dio. E’ un’esperienza forte che i giovani affrontano con consapevolezza poiché vengono loro rese note le regole della libertà.

Ad ognuno è detto: – sospendi lo studio o il lavoro (Mt 4,22); – entra in comunità con atteggiamento di povertà interiore ed esteriore: lascia che sia Gesù a pensare a te… tu cerca solo Lui. Lascia i tuoi progetti e chiedi i suoi su di te (Mt 6, 25-34); – taglia il più possibile qualsiasi legame con tutti, eliminando lettere e telefonate… fai deserto per dare più spazio a Dio; – in comunità non si fuma, non si portano con sé vecchie abitudini, uso di profumi, cibi particolari; soldi… Armati di spirito di adattabilità (Lc 9,58); – un programma ben preciso scandirà il tempo della comunità per vivere tutti nell’obbedienza della fede (At 2,42-48); – terminato l’anno giubilare, chi desidera può tornate a casa, ma senza richiedere nulla dalla comunità. Coloro che desiderano proseguire il cammino, verranno orientati e aiutati secondo la propria vocazione (1Cor 12,4ss); – in comunità non trovi la televisione , né la pratica di sport come impegno, né dialoghi secondo il mondo. Il tempo sarà usato per preghiera (Col 4,2), formazione (Mt 4,23), evangelizzazione (Mt 5,19), lavoro (2Ts 3,17); – in comunità regni un rapporto di amore con tutti, evitando preferenze di persone come avviene nel mondo (Gv 15,12); – si richiede obbedienza filiale sia a chi è responsabile della casa; sia alla guida spirituale (Fil 2,8).

Dio “si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”. Da questo rapporto di Dio con il tempo, nasce il dovere di santificarlo (TMA 10). La Chiesa ci sta proponendo di farlo con il “giubileo”, che è la caratteristica dell’attività di Gesù. Tutti i giubilei personali e comunitari, rivestono nella vita dei singoli e delle comunità un ruolo importante e significativo (TMA 15) poiché sono “un anno di grazia del Signore” (Lc 4,19), un anno che Dio vuol donare a noi e in cui Dio vuol donarsi a noi. Questo tempo è la manifestazione esteriore, la risposta alla gioia che suscita nel cuore la consapevolezza della venuta del Signore nel nostro intimo. Lo consigliamo ad ogni giovane che vuole vivere la vita in pienezza di gioia. Abbiamo sperimentato che è un tempo di abbandono alla Provvidenza, la quale ci circonda di tenerezze indescrivibili; è un tempo per crescere e maturare umanamente, socialmente, culturalmente e soprattutto spiritualmente per mezzo di forti esperienze; è un tempo in cui veniamo liberati dalle tante “malattie spirituali” che il mondo ci infligge a nostra insaputa; è un tempo in cui il Signore ci aiuta nel discernimento vocazionale, ci fa capire, cioè, il progetto di vita santa, consacrata, missionaria, sacerdotale, religiosa oppure familiare che ha su di noi. È Dio infatti che “svela pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione” (GS 22) e questo rivelando il mistero del Padre e del suo amore (TMA 4). Al termine di questo anno, c’è chi torna a casa radicalmente cambiato e con un’ottica diversa della vita; c’è chi comprende che la propria strada è la consacrazione; c’è chi rimane tra i Volontari del Vangelo per continuare questa meravigliosa avventura d’amore con Dio nei luoghi in cui manca il sacerdote, aiutando altri a comprendere per decidere e gioire… a lode di Cristo Signore.

L’ultima tappa dell’accompagnamento vocazionale è la promessa di Vangelo. Essa sigilla l’appartenenza al Signore e l’impegno personale a vivere il Vangelo ogni giorno con coerenza. La scelta per la vocazione a speciale consacrazione o alla famiglia a questo punto è possibile e porta frutto, poiché si basa sulla “roccia” che è la Parola Eterna di Dio.

Se non hai ancora capito cosa il Signore ha preparato per te; se vuoi essere nella gioia piena; se vuoi realizzarti come persona,, se vuoi fare del bene a tutti, se desideri ottenere risposte ai tuoi numerosi “perché”… ti invitiamo a fermarti e donare un tempo a Dio, il quale ti ha fatto dono di tutta la vita. Abbi fiducia in questo anno che invita tutti alla gioia e si sforza di creare le condizioni affinché le energie salvifiche possano essere comunicate a ciascuno (TMA 16). Metti Dio al primo posto. Il resto… ti sarà dato in sovrappiù.