Ritratti al telefono – Attività labortoriale
Premessa
L’attività di questo LABS nasce dalla mia esperienza di cultrice della materia dell’insegnamento di Pedagogia della Famiglia del corso di laurea triennale in Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attraverso questa esperienza, ho avuto modo d’imparare dalla prof.ssa Laura Formenti come il senso del “noi” nasca anzitutto dalle azioni che compiono i corpi che compongono una famiglia. La famiglia è una realtà complessa fatta di “relazioni reali, regole interattive, abitudini e ripetizioni che la vita familiare impone ai corpi, educando a una certa postura, a un modo di respirare, di camminare, di svegliarsi, di mangiare, non solo i piccoli, ma tutti i membri della famiglia. Questa è la famiglia praticante, visibile, reale, sensibile”. (Formenti, 2012, p. 31).
Il presente LABS ripropone, adattandola a un pubblico più ampio, un’attività di ricerca e riflessione pensata per chi si sta formando a diventare un/una educator/trice professionista. L’attività è presentata nel manuale a cura di Laura Formenti “Re-inventare la famiglia. Guido teorico-pratica per i professionisti dell’educazione” (Apogeo, 2012).
Chi tra voi sta seguendo le attività proposte nei miei LABS avrà già trovato dei rimandi a questo manuale poiché lo ritengo un testo eccezionale nella sua capacità di accompagnare il/la lettore/trice a comprendere come, a partire dalle proprie teorie spesso implicite e inconsapevoli di che cosa sia una famiglia, derivino le azioni che compiamo quotidianamente. L’invito più ampio, dunque, non è solo quello di provare a realizzare l’attività proposta, ma anche di approfondire il tema, leggendo il volume.
“Ciao, mi racconti chi ero?”
Nel manuale “Re-inventare la famiglia. Guido teorico-pratica per i professionisti dell’educazione” (Formenti, 2012), c’è un’attività pratica intitolata “Ciao, mi racconti chi ero? Dai miti personali alla memoria familiare” tesa a provocare le lettrici e i lettori a realizzare una ricerca biografica all’interno della propria famiglia attraverso lo strumento della telefonata inattesa. L’assunto teorico a fondamento dell’attività è il seguente: “Udite molti anni dopo, le parole che rammendano di noi bambini assumono talvolta l’eco di una favola o di una profezia. Partendo da questa suggestione, come per Edipo, immaginiamo di consultare un oracolo che conoscendo il futuro e il passato lo rivela attraverso i suoi vaticini per rispondere alla domanda “chi sono io?” (Formenti, 2012, p. 58).
Il testo invita il lettore / la lettrice a svolgere la seguente attività:
Pronto? Ciao, mi racconti chi ero? Fai una telefonata a un familiare che non sia un genitore e chiedigli di raccontarti un suo ricordo di quando eri piccola/o. Trascrivi il racconto, cerca di ottenere una storia (che verrà letta).
Propongo, quindi, di effettuare più di una telefonata e di raccogliere per iscritto in brevi racconti le descrizioni di come si era da piccoli. Il testo propone una selezione di ritratti d’infanzia affiorati al telefono, telefonando a mia zia, mia nonna, mio nonno, mia sorella, mio fratello, un’amica di famiglia. Riporto i membri della famiglia a titolo di esempio. Ciascuno/a si senta libero di telefonare a tutte le persone o, meglio, diciamo almeno a cinque persone che ritiene facessero parte della sua famiglia quando era bambino/a.
Per una riflessione individuale
Questo LABS si presta a essere declinato in modo diverso a secondo delle esigenze e dei desiderata delle lettrici e dei lettori della rivista. È possibile svolgere l’attività individualmente, come momento di auto-formazione, oppure creare un contesto di apprendimento nel quale coinvolgere un piccolo gruppo di partecipanti a realizzare in momenti differenti sia una parte di attività individuale che di gruppo. A chi decidesse di svolgere le attività in un piccolo gruppo, suggerisco caldamente di prepararsi sperimentandola in prima persona. È buona prassi, infatti, invitare gli altri a svolgere attività dopo averle fatte per primi. Non tanto perché la loro esperienza dovrà modellarsi sulla vostra, ma sperimentare sulla propria pelle il livello d’intensità della richiesta.
Dopo aver realizzato almeno cinque telefonate e dopo aver trascritto i racconti, l’invito per riflettere individualmente è il seguente:
Ora ripensa ai racconti e ricerca in essi:
– Le tracce profetiche: in questo ricordo, di me ancora oggi ritrovo…
– Le rivelazioni: ascoltando questo ricordo su di me ho scoperto che…
– I mutamenti: aspetti di me che oggi sono scomparsi, perduti, trasformati, cambiati…
Trascrivi poi le tue risposte su tre diversi foglietti.
Ritrovarsi in gruppo per approfondire la riflessione
Se avete deciso di coinvolgere un gruppo di giovani/adulti, vi suggerisco di invitarli a dividersi in piccoli gruppi da 4 componenti ciascuno per realizzare il seguente passaggio di riflessione insieme e comprendere più profondamente le tracce profetiche, le rivelazioni e i mutamenti individuati.
Ciascuno piccolo gruppo può lavorare così:
Tracciate su un grande foglio – un cartellone – tre cerchi concentrici in cui scrivere a partire dal centro: profezie – rivelazioni – mutamenti. Inserite i relativi foglietti. Procedendo dall’esterno verso l’interno, ognuno a turno prende un bigliettino, lo legge e commenta, immaginando di ascoltare la voce uscire dalla bocca di questo oracolo posticcio e simbolizzato.
Per realizzare con calma questa attività è necessaria circa un’ora.
Domande riflessive per concludere
Una volta terminata l’attività in piccolo gruppo, è interessante ragionare insieme sul senso e gli apprendimenti che questo LABS può generare. Le domande guida della conversazione in gruppo possono essere le seguenti:
Per concludere ti chiediamo:
– cosa si trova esplorando la memoria familiare?
– Di cosa è composta?
– Cosa significa esplorarla?
– Cosa s’impara?
Suppongo che la riflessione farà emergere quanto i ricordi dei momenti condivisi in famiglia e con i propri parenti siano presenti dentro di noi, basta a volte darsi il tempo per farli tornare alla mente. Alcuni avranno un po’ di nostalgia per il passato, altri ne avranno tratto slancio per riscoprirli nel presente. Prima di salutarsi, invito a valutare insieme se ha senso continuare a ritrovarsi in gruppo per sperimentare un’altra attività proposta nei LABS rintracciabile sul sito della Rivista Vocazioni.