N.03
Maggio/Giugno 1995

Il Centro Ascolto Giovani “don Giuseppe Puglisi”

Il martirio è un dono di Dio, per la persona che lo subisce e per la Chiesa intera. La Chiesa viene fecondata dal sangue dei suoi martiri e le forze del male rivelano la loro vera condizione: la sconfitta. In momenti come questi la Chiesa vede, sperimenta ciò che crede: la vittoria del Cristo morto e risorto sul male.

Il martirio di don Giuseppe Puglisi è già stato molto fecondo: sono nati molti centri, molte associazioni e iniziative che portano il suo nome. Sono tanti e ognuno con peculiari caratteristiche che rivelano le mille sfaccettature della personalità di Puglisi e le mille attività in cui il suo ministero presbiterale lo faceva approdare: la formazione dei giovani e degli adulti; la delicata attenzione alle coppie; l’impegno a favore degli ultimi (ricordiamo in modo particolare il suo servizio di confessore e direttore spirituale delle ragazze madri e di tutte le ospiti della casa dell’Accoglienza di Bocca di Falco); l’attenta direzione spirituale dei seminaristi; il servizio di pastore e costruttore di comunità cristiane nelle parrocchie che lo hanno visto presente come parroco, etc.

Tutti ci siamo sentiti interpellati dalla sua morte e quanti lo hanno conosciuto, subito, hanno sentito l’esigenza di continuare l’opera che aveva iniziato, quasi per non perdere nulla di quanto ha donato alla Chiesa e alle persone con cui ha stabilito un rapporto di fraternità e di collaborazione nella costruzione di quel Regno, che ci vede tutti coinvolti. Ecco, il nascere di tutte queste iniziative, di queste associazioni, di questi centri, è la testimonianza della fertilità del martirio e della poliedricità della personalità di Don Giuseppe. Ma in tutte le attività svolte, emerge, imponendosi, la figura dell’educatore e del formatore delle coscienze.

È guardando a tale caratteristica che nacque un’idea: costituire un centro di formazione permanente dei laici che ispiri si a don Puglisi. Una consultazione di poche persone, inizialmente, precisa l’idea: il centro deve rivolgere la sua attenzione non ai laici in genere, ma più precisamente ai giovani. Le consultazioni successive estese ad un maggior numero di persone – i direttori dei centri e degli uffici di pastorale diocesana e altre persone qualificate nella formazione dei giovani – conducono a questa conclusione: è opportuno costituire un Centro di Ascolto dei Giovani, con particolare attenzione ai giovani in ricerca vocazionale.

Il Centro, già inaugurato, sarà strettamente collegato al Centro Diocesano Vocazioni e al Centro di Pastorale Giovanile, per la loro peculiare competenza, senza disdegnare o pregiudicare in un prossimo futuro la collaborazione con gli altri centri e uffici di pastorale per un loro specifico contributo.

Il Centro Ascolto Giovani ha sede nei locali dell’Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini in via Matteo Bonello, 6; locali che già ospitarono la persona di don Giuseppe e le attività in cui fu impegnato: il Centro Diocesano Vocazioni; l’ascolto dei giovani; la loro formazione.

Questa accoglienza da parte della Società di Vita Apostolica di Servizio Sociale Missionario è segno della stima riposta nella persona di don Giuseppe Puglisi, ma è anche segno del loro concreto inserimento nella vita della Chiesa di Palermo.

La sede stessa indica che il Centro Ascolto Giovani vuole essere una continuazione dell’ascolto dei giovani che don Puglisi svolgeva spontaneamente, con competenza, con amore e in modo del tutto personale.

Il Centro vuole continuare in maniera sistematica questo servizio che si ritiene corrispondente alle esigenze dei giovani che, in particolar modo, prediligono il dialogo personale, accogliente, profondo e gratuito, quale strumento della loro ricerca sul senso della vita e del ruolo da svolgere nella società e nella Chiesa. La parola “Centro” è da intendere sia nel senso di “punto di incontro”, “punto di riferimento” per il giovane che vuole essere ascoltato e entrare in dialogo, sia nel senso di un servizio che trova la sua identità nell’ispirarsi a don Giuseppe Puglisi. L’identità ecclesiale del Centro lo porta ad avere stretti rapporti con il CDV e con il CPG. Il rapporto con il CPG è determinato dalla sua utenza; il rapporto con il CDV per il carattere vocazionale della relazione che si instaura con l’utenza. Attualmente il CDV e il CPG si stanno facendo carico dell’inizio del servizio e, contemporaneamente, della formazione di quanti svolgeranno il servizio dell’ascolto.