N.06
Novembre/Dicembre 1994

Bibliografia ragionata su: ascesi cristiana e vocazione

Nella letteratura l’ascesi è un po’ giù di moda. La penitenza è diventata riconciliazione, addolcendo l’austerità del cammino ascetico di conversione e proposito. La teologia spirituale ha assorbito quasi totalmente la tematica dell’ascesi, lasciandola a reminiscenze monastiche e alle voci obbligate dei Dizionari di varia spiritualità. La parola si trova sempre meno, sostituita con termini e contesti equivalenti, oggi più significativi per i giovani. Questa bibliografia ragionata vorrebbe rispondere a domande diffuse.

 

Quale rinnovamento è in corso nell’ascesi?

MASOLIVER, Ascesi in DTVC, Milano, Ancora, 1994

Dà una sintesi leggibile dai giovani. Lotta e rinunzia sono dentro un processo positivo che dice perfezionamento, affidamento, essenzialità, coerenza. Ascetica potrebbe indicare un cammino piuttosto negativo. Ascesi invece non è solo fuga da…, ma cammino verso…, secondo regole d’amore, personalizzato verso Gesù di Dio e il prossimo, cammino pasquale di morte e resurrezione, con fine la vita.

 

Studi recenti ottimi e aperti. 

WULF, Ascesi in Sacramentum Mundi I coli. 421-436. K. RAHNER, Il patire e l’ascesi (1959). Teilhard de Chardin, L’ascétique chrétienne (1957). C.A. BERNARD e T. GOFFI, Ascesi in Nuovo Dizionario di Spiritualità (1983). 

Perfezionamento dell’intera personalità umana e cristiana, dell’esistenza, delle scelte. Cammino “trascendente” verso vita e condotta sempre migliori, alto e forte sviluppo dei valori e dei motivi, delle scelte, lungo la scala e gerarchia delle virtù, verso l’assoluto, l’infinito, il divino, Dio, la sua causa (Gesù), lo Spirito.Il linguaggio accentua dinamiche nuove più espressive: metanoia e conversione, crescita, riconciliazione, progetto e revisione di vita, maturazione, opzione fondamentale e impegno coerente e costante nel quotidiano, rinnovamento dello Spirito e mistero pasquale di Morte e Resurrezione, cammino di perfezione. Non ascesi delle virtù attraverso pratica di modelli esterni, ma ascesi dei valori. Valori di sé, degli altri, di Dio. Valori di verità, autenticità, libertà, coscienza, solidarietà, essenzialità, radicalità, personalità, amore, tensione, coraggio, lealtà, speranza…

 

MATURA preferisce Radicalismo evangelico (in DTVC) come nome nuovo dell’ascetica. 

Il vangelo non contiene la parola ascesi, ma le parole di Gesù sono tutte radicali, come tensione e offerta per risposte di libertà e grazia nella misura dell’amore. Ma si abbandona e si nega solo in vista di risvolti positivi: l’amicizia con Gesù, l’esempio, la causa di Gesù. Il superfluo cade attorno senza farne grande problema.

 

VICO dice Rinunzia (in DTVC), che non ha nulla da vedere con disprezzo e svalutazione, ma è progetto esistenziale e stile personale di vita (S. Francesco). È conquista di verità, libertà, amore, maturità… È anche mortificazione: vigila, sopporta, regola, dice no, purifica, chiede e offre catarsi, estirpa. È seguire Cristo tramite abnegazione e accettazione, con Lui evento pasquale di morte e resurrezione. Ma solo perché e se è densa di contemplazione, sradica i vizi e coltiva le virtù.

 

 

L’ascesi è insieme teologica e psicologica, divina e umana.

ROLDAN, Ascetica e Psicologia, Roma, Paoline, 1965 (differenziale). Cfr. anche R. TITONE, Ascesi e personalità, Sei, Torino, 1956. 

Se ascetismo è sforzo e rinunzia considerati per se stessi, rimozione, fine e risultato, ascesi è contemplazione di Dio e cammino attraverso l’amore. La rinunzia viene dopo, via per maggiore adesione a Dio, processo di perfezione cristiana, seguendo leggi e prassi che hanno ottime indicazioni nella migliore psicologia.

 

Così è per A. EYMIEU, Il governo di sé, Roma, Paoline, 1958, per R. ZAVALLONI, Educazione e personalità, Vita e Pensiero, Milano, 1955, per M. ROMAIN, Vita Consacrata ed equilibrio psichico, Brescia, Queriniana, 1970.

 

Ci sono documenti ecclesiastici recenti e significativi sul tema?

La Chiesa ha sempre curato l’ascesi. Nel Concilio Vaticano II, LG 44,45 e PC 5 riportano l’ascesi al suo primo autore e ispiratore, lo Spirito del Signore, e alla sua radice battesimale. LG 43,44 PC 5 e ET 7 la collocano nella prospettiva d’esigenza di sommo amore verso Dio. Infatti, ne attua la grazia pasquale e l’impegno di novità di vita, fino alle forme radicali della perfezione (vocazione). L’Ascesi è grazia emergente di Battesimo, Eucaristia, Riconciliazione. La Novità Cristiana è dichiarata da 2Cor 5,17 e 4,16. Per il Concilio Vaticano II l’ascesi è anche collegata con la missione, con la lotta per la giustizia e la pace, con l’impegno per i poveri.

La Costituzione Apostolica Paenitemini di PAOLO VI (17 febbraio 1966) tratta l’ascesi penitenziale in chiave di salutare astinenza. Atto religioso personale, ha come termine l’amore e l’intimo e totale cambiamento dell’uomo. Partecipa ai patimenti di Cristo, si esprime anche come ascesi fisica di mortificazione e altri esercizi volontari esteriori. Su questi temi si blocca…

Le Direttive sulla Formazione negli istituti religiosi (1990, nn. 36-38) offrono una bella sintesi dell’ascesi come realtà sacramentale e pasquale, esercizio delle virtù teologali e morali, pedagogia di lotta interna vincente contro impulsi e istinti, sano equilibrio di fronte al mondo.

Recentissimo: CEI, Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza, Roma, 4 Ottobre 1994. Viene delineato un programma totale di ascesi nella condizione attuale di mondo e chiesa, a livello di valori, motivi, norme.

 

Fatica o/e scarsità della trattazione del tema dell’ascesi nelle riviste e nella letteratura pastorale giovanile recente? Perché?

L’ascesi trova controindicazioni nella mentalità moderna. 

Cfr. W. BREZINKA, L’educazione in una società disorientata, Roma, Armando, 1989. 

Società senza valori sicuri, con crisi di orientamento, in famiglia e scuola. 

 

MARTINELLI, Direzione Spirituale, 3.5, La dimensione ascetica. in AA.VV., Dizionario di Pastorale Giovanile, Torino, LDC, 1989, pp. 218-9, 

Elenca i nemici dell’ascesi: l’immanenza soggettiva, la secolarizzazione, il consumismo, l’edonismo, l’egocentrismo e il narcisismo, l’educazione centrata sui modelli, la legge, l’ubbidienza, la virtù come conformismo. Nella letteratura giovanile cristiana abbondano la retorica del facile di effetto e moda, l’implicito. Oggi l’educazione dei giovani, anche cristiana, è “debole”, invece che “forte”. Si ha paura dei giovani, non si ha fiducia. Si è incapaci di passare dalla splendida dottrina dei libri alla prassi della formazione, dove domina ancora la negatività invece della positività. Dire dei no per poi dire un sì, o dire un sì per poi dire i no? Cambierebbe tutto! Entro chiari e forti programmi positivi di sviluppo essenziale.

 

Come riproporre oggi in maniera semplice e corretta il tema dell’ascesi cristiana nei gruppi giovanili, alle famiglie cristiane?

Note di Pastorale Giovanile quasi non usa la parola, ma la ripresenta in veste giovanile. “Spiritualità tra amore alla vita e croce” (R. TONELLI, 21/1987 3 44-50). “I valori evangelici per una spiritualità dell’impegno “ e “Verso una nuova spiritualità per i giovani impegnati nella storia” (S. GALILEA 10/1975 5 22-27 e 9/1975 5 22-27).Volontariato nello stile dell’animazione: ripartire dalla solidarietà con la sofferenza” (M. POLLO 19/1985 4 11-16).

 

Il cammino vocazionale possiede una componente ascetica contro le difficoltà generali e affettivo-sessuali che impediscono e distolgono, se viene visto in relazione al comandamento dell’amore. G. SOVERNIGO, Vivere la carità. Maturazione relazionale e vita spirituale, Bologna, EDB, 1991.

 

Oggi la pedagogia ascetica di sforzo e perseveranza è basata su motivi e volontà di valori e progetto. Cfr. F. BRERA, Lo amò, Roma ed. Rogate, 1988. 

BIANCHI, La vocazione di un giovane: dalla lettura di Marco 10,17-22, le condizioni di sempre; in ‘Vocazioni’ 5 (1988) 2 6-13. L. CIAN, Cammino verso la maturità e l’armonia, Leumann (To), LDC, 1990. P. PELLEGRINO, Educare a tutto campo. Per l’impianto dei un uomo totale, ivi, 1994. R. ZAVALLONI, Educarsi alla responsabilità, Cinisello B., Paoline 1986. P. GIANOLA, Sviluppo, morale, educazione. Etica assente, giudicante, mediatrice; in AA.VV., L’etica tra quotidiano e remoto, Bologna, EDC, 1984, pp. 401-443. ESCRIVÀ DE BALAGUER, Cammino, Milano, Ares, 1975. M. QUOIST, Riuscire, Torino, SEI, 1962. AA.VV., Battesimo Purificazione Rinascita, Roma, Borla, 1994.

Presso i gruppi giovanili hanno molto senso preghiera, solitudine, silenzio, digiuno, veglia, vigilanza, ma a servizio dell’amore, come solidarietà, conquista del dominio di sé, della libertà del cuore, ricerca di Dio.

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