N.03
Maggio/Giugno 2021

#Unalberoinpiù – Attività partecipativa

Premessa

L’attività educativa qui presentata s’ispira liberamente alla campagna nazionale “Un albero in più” delle Comunità Laudato Sì.

La campagna iniziata nel 2019 è stata aperta grazie la diffusione di un appello firmato da Mons. Domenico Pompili, Carlo Petrini fondatore di Slow Food e da Stefano Mancuso, quest’ultimo è un neurobiologo vegetale di fama internazionale che ha scritto diversi libri divulgativi in Italia sul tema delle piante e che dirige un laboratorio all’avanguardia di ricerca sull’intelligenza delle piante.

L’appello che vi invito a leggere cliccando qui, risulta tuttora attuale tanto che nel corso di questi ultimi anni è stato rilanciato pubblicamente in numerose occasioni. Per esempio un articolo pubblicato online dal magazine Vita del 2020 nel quale si parla della necessità di piantare alberi in Italia per combattere il cambiamento climatico presentandola come “un azione semplice” e, allo stesso tempo, come “un gesto importante ma simbolico”. È proprio a partire dal valore simbolico di piantare un albero, metafora della vita che il laboratorio educativo prenderà forma.

Questa traccia per la realizzazione di un’esperienza laboratoriale è pensata per l’abito oratoriale, ma ben si adatta, con opportuni riadattamenti a cura della/del docente, alla stesura di un’Unità Didattica di Apprendimento per le studentesse e gli studenti delle scuole medie superiori di I e di II grado.

Per approfondire la metodologia utilizzata per costruire le fasi del laboratorio rimando al libro collettaneo a cura di Laura Formenti “Attraversare la cura. Relazioni, contesti e pratiche della scrittura su di sé” edito da Erickson perché il laboratorio utilizza il metodo della “Spirale della cura” teorizzato dalla prof.ssa Formenti (p.32).

 

Fare esperienza: Sounds of the Forest

In questa prima fase occorre creare l’interesse sul tema del mondo vegetale. Per farlo con una modalità accattivante, attraverso un incontro realizzabile anche da remoto (su delle tante piattaforme di videoconferenze online che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia) dove invitare un gruppo di persone, di età diverse, ad ascoltare i suoni della natura registrati in varie parti del mondo. La mappa sonora realizzata dal progetto collettivo Sounds of the Forest è consultabile gratuitamente (clicca qui).

Dopo una breve introduzione del tema dell’incontro, dichiarato che nel corso dell’incontro verrà letto un appello sull’urgenza di piantare alberi per discuterne insieme, la prima cosa da fare sarà invitare le/i partecipanti a visitare il precedente link (con pc, tablet or smartphone) per fare un’esperienza uditiva immersiva individuale, anche se in contemporanea con le compagne e i compagni di laboratorio, che avrà l’effetto di generare in loro evocazioni diverse per ciascuna/ciascun partecipante circa: memorie di viaggi passati o sognati, ricordi di frammenti di film o racconti, ma anche suscitare risonanze percettive e corporee, ovvero odori, profumi, colori e/o paesaggi.

Tale attivazione corporea sarà il punto di partenza fondamentale per realizzare la fase successiva del laboratorio.

(Tempo per visitare il link 10/15 minuti)

 

Celebrare la bellezza

[Per questa fase è necessario chiedere anticipatamente alle/ai partecipanti di avere a disposizione un foglio bianco e dei colori (es. matite colorare, pastelli a cera o a olio, pennarelli).]

Una volta attivato il corpo e i sensi attraverso l’utilizzo strategico delle nuove tecnologie per ascoltare i suoni della natura, l’invito è di accompagnare le/i partecipanti presenti fisicamente, o anche in presenza online, a compiere un viaggio d’immaginazione per disegnare il proprio albero. Sperimentare il linguaggio estetico del disegno genera rappresentazioni della biografia di ciascuna/o in forma di metafore e simboli. L’albero, in particolare, è ritenuto un simbolo universale della vita e un archetipo che ci ricorda sia il moltiplicarsi della vita in un’infinita varietà di forme, sia l’evoluzione nello spazio e nel tempo della vita.

NB/ Per chi accompagna le/i partecipanti attraverso la conduzione delle attività è essenziale sperimentare prima l’attività da proporre. In particolare segnalo, infatti, che l’invito a disegnare può generare in alcune persone una sensazione di disagio o diffidenza a causa di esperienze scolastiche passate dove il disegno è spesso vista come un linguaggio infantile o una forma di espressione vincolata alle richieste e alle performance (voti, giudizi!) scolastiche. Per questo motivo occorre creare un clima accogliente e non giudicante chiedendo alle/ai partecipanti di fidarsi della vostra proposta, lasciando sempre a tutte/i la possibilità di lasciare il foglio bianco.

(Tempo per disegnare il proprio albero 20 minuti)

 

Comprendere e teorizzare

Il terzo passaggio è l’attribuzione di senso e significato alle prime due fasi. Per questo motivo:

  • Invitare le/i partecipanti a raccontare a ruota libera l’esperienza di ascolto della mappa sonora e di realizzazione del disegno. Per farlo è possibile partire da alcune domande stimolo ad esempio: com’è andata? Cosa ti ha colpito? Che emozioni, ricordi hanno stimolato i suoni e i colori messi su carta? Durante questa fase di condivisione è importante che le/i conduttori dell’incontro lascino spazio di parola alle/ai partecipanti e che, soprattutto, non interpretino o analizzino le loro parole o i loro disegni. È uno spazio di libera espressione dove condensare esperienze anche contraddittorie.
  • Dopo questa fase di condivisione introdurre e leggere l’appello della campagna “Piantiamo un albero” della Comunità Laudato Sì per discutere con il gruppo sulla necessità e sulla fattibilità di piantare un albero ciascuno/a realizzando un’azione collettiva nel territorio dove si vive.

Valore aggiunto sarà la presenza di persone di età diverse che hanno punti di vista diversi sulle relazioni con la natura e della giustizia sociale.

Ricordo che il focus dell’attività è discutere sul tema complesso e urgente di affrontare il cambiamento climatico attraverso azioni di giustizia sociale e ambientale. L’obiettivo non è solo piantare un albero, ma arrivare a comprendere che non ci potrà mai essere una salute collettiva in un ambiente degradato.

 

Agire deliberatamente

A conclusione dell’incontro è interessante chiedere alle/ai partecipanti:

  1. se sentono realizzabile l’attività di piantare insieme un albero ciascuna/o e come pensano di attivarsi sul territorio per costruire un progetto partecipato e condiviso con altre cittadine/i. Magari anche con tante e tanti bambine e bambini! Magari nascono anche idee pratiche su dove reperire le piante da piantare,
  2. se è pensabile mettersi in contatto con la Comunità Laudato Sì e il Movimento Cattolico per il clima per partecipate alle campagne globali per la tutela del Pianeta.

Infine è importante chiedere anche alle/ai partecipanti cosa pensano di aver imparato su di loro, gli altri e il territorio dove vivono grazie alla partecipazione a questo laboratorio e se, soprattutto, hanno voglia di fissare la data per un nuovo appuntamento per continuare la discussione intorno alle due domande (punti 1 e 2 qui sopra) avanzate in questa fase.

 

 

Se hai trovato interessante questa attività, leggi anche l’articolo #Unalberoinpiù della stessa autrice.