N.05
Settembre/Ottobre 2003

Grazie, Santo Padre!

16 Ottobre 1978 16 Ottobre 2003 XXV di Pontificato di Giovanni Paolo II

Mentre andiamo in stampa con questo numero “commemorativo dei 20 anni” della nostra rivista, ben altri motivi di commemorazione interessano in questi giorni tutta la Chiesa cattolica e l’umanità intera per il dono grande che il Signore ha fatto a tutti noi con il pontificato di Giovanni Paolo II, giunto al suo XXV anno di servizio apostolico. Abbiamo ritenuto bello unire il nostro piccolo grazie “vocazionale” al grande grazie che si leva al Signore e al Papa in questi giorni così importanti. Tra i tanti motivi del nostro grazie, alcuni sono particolarmente sentiti.

Chi di noi svolge in questi anni il delicato servizio dell’animazione, della proposta e dell’accompagnamento vocazionale ha potuto contare sul magistero e la testimonianza di Giovanni Paolo II in maniera sicura e per molti aspetti straordinaria. Solo per citare i momenti più evidenti: come passare sotto silenzio l’annuale appuntamento con i suoi splendidi messaggi per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni? In questi ultimi anni abbiamo attinto ad essi a piene mani per “pensare” la Giornata come occasione di preghiera e riflessione per le nostre comunità cristiane d’Italia.

Si possono passare sotto silenzio momenti per noi importantissimi come i Sinodi sul ministero ordinato e sulla vita consacrata seguiti rispettivamente da Esortazioni Apostoliche così significative come la Pastores dabo vobis e Vita Consecrata? Per venire agli ultimi interventi quale spazio ha dato il Santo Padre alla tematica delle vocazioni consacrate nella Novo Millennio Ineunte come pure in Ecclesia in Europa!

Si potrà forse dimenticare il II Congresso internazionale e il più recente Congresso europeo che hanno anch’essi consegnato alla nostra riflessione e azione testi importanti come La cura per le vocazioni al ministero ordinato e alla vita consacrata nelle Chiese particolari e Nuove vocazioni per una nuova Europa?

Ma ciò che più ha colpito e spronato – ci sia consentito dirlo – è la straordinaria testimonianza di amore tanto sponsale quanto paterno che il Papa ci ha fatto vedere nel suo modo di essere uomo di Dio e della Chiesa. Nel Santo Padre la “via verginale” dell’amore risplende con tale evidenza nell’amore sponsale alla Chiesa e nella paternità per tutti gli uomini – spesso accorata e preoccupata – da poter essere additato come modello di vita per ogni prete e per ogni consacrato. Del resto l’amicizia che gli hanno dimostrato milioni di giovani in tutto il mondo non può essere considerata casuale: essi vedono in Lui un sicuro punto di riferimento per una vita spesa secondo il cuore di Dio convinti che è anche il modo umanamente più completo e appagante per vivere la loro giovinezza.

D’altra parte non c’è oggi prete, non c’è consacrato o consacrata, non c’è missionario che non debba dire un grazie straordinario a questo Papa per essersi sentito confermato nella sua vocazione e nella possibilità gioiosa di poterla proporre ai giovani e alle ragazze del nostro tempo.

Santità, è un piccolo grazie quello che possiamo dirLe in questi giorni così belli per tutta la Chiesa, ma è ben più grande il motivo ed infinitamente più grande il sentimento che questo piccolo grazie esprime nella gratitudine al Padre che sta nei cieli il volto del quale forse oggi è più facile comprendere, dopo averlo visto rispecchiato ed espresso nel volto di un Papa che, nell’amore, sa vivere come vocazione anche una fragilità fisica che ce lo ha fatto sentire ancora più vicino e significativo.

 

Don Luca Bonari
direttore del Centro Nazionale Vocazioni
e tutti gli amici della Direzione nazionale,
del Consiglio nazionale e della redazione di ‘Vocazioni’