N.06
Novembre/Dicembre 2003

Contemplare, ricordare, conformarci a Cristo con Maria, nostra mamma

A conclusione del nostro Forum, in questa celebrazione, ci viene offerta una prospettiva unificante: sì, Maria è la prospettiva unificante della storia della salvezza, la prospettiva unificante della nostra vita, la Stella del mattino da fissare. Guardiamo a Maria – ci è stato detto – Madre e Maestra per ciascuno di noi, Lei la prima consacrata. Maria, quindi, proprio a partire da questa liturgia, Madre e Maestra di vita spirituale dei cristiani, Madre e Maestra spirituale di noi consacrati.

Nella preghiera iniziale di questa liturgia eucaristica c’è stata un’invocazione di grazia. La preghiera suonava così: “Assisti i tuoi fedeli, o Signore, per l’intercessione materna della Beata Vergine Maria, Madre e Maestra”. Questa è la prospettiva unificante, questo è anche l’itinerario spirituale in compagnia di Maria. Madre e Maestra spirituale, appunto, del credente, di ciascuno di noi. Maria Madre: “Donna, ecco il tuo figlio”. Questa consegna ci commuove, è la missione affidata a Maria direttamente da Gesù. “Donna, ecco il tuo figlio” e da quel momento l’uomo, ogni persona vivente, non è più nella solitudine. Sentiamo risuonare l’eco della storia della salvezza, e quasi intravediamo la maternità di Maria: anche se tuo padre e tua madre ti abbandonassero, io, in Maria, non ti abbandonerò, sarò con te. Questa promessa, “sarò con te, non temere” nella storia della salvezza ritorna ben 365 volte, tanti quanti sono i giorni dell’anno. Ed è bello pensare a questa presenza salvifica di Dio in Cristo con Maria, Maria appunto Madre. Noi sappiamo che in Giovanni è rappresentato e di fatto c’è ogni uomo o donna che nella storia umana si renderà disponibile e quindi si farà discepolo del Signore. In Giovanni, in questa consegna, c’è ciascuno di noi. Maria, una Madre che ha servito il Signore e quindi ci è accanto come modello, come sostegno nella sua stessa esperienza. Lei – ci è stato ricordato – lieta nella speranza anche sotto la Croce; Lei, forte nella tribolazione, nella vita discreta accanto a Gesù; Lei, perseverante nella preghiera, e da questa perseveranza è scaturito l’eccomi, l’eccomi della salvezza; Lei, sollecita per le necessità dei fratelli: esemplare la disponibilità verso la cugina Elisabetta. Maria Madre e Madre con questi sentimenti, con questa esperienza, con questa testimonianza, che ci affida.

Maria Madre ma anche Maestra spirituale. Bella, commovente quest’ulteriore consegna di Gesù: “Figlio ecco tua Madre”. Una Madre, appunto, come ogni madre, maestra di vita. Provate a pensare con quali aggettivi definire la nostra mamma naturale, le nostre mamme, io penso che useremmo una serie infinita di aggettivi e alla fine non riusciremmo a circoscrivere l’amore, la sapienza spirituale delle nostre mamme umane. Maria riassume nella sua sapienza ogni sapienza di maternità umana. A Lei si addice la sapienza evocata nella prima lettura dai Proverbi: “Quelli che mi cercano mi troveranno, il mio frutto – il frutto della sapienza, nato, generato, dato, cresciuto, per opera dello Spirito in Maria – vale più dell’oro, di ogni oro fino”. Maestra, quindi, di sapienza, Maestra essenzialmente della Parola di Dio, il Verbo in Lei è generato. Questa è la sapienza di Maria, e questo titolo di Maestra è ben tratteggiato dal Santo Padre nella sua lettera sul Rosario della Vergine Maria, che sicuramente ognuno di noi ha meditato, punti semplici essenziali per cogliere questo titolo, per accogliere Maria come vera e unica Madre di sapienza. Quanto dice il Santo Padre è l’itinerario per noi, e può esser anche il frutto di questo Forum, di questa “spiritualità dell’incarnazione sul territorio” della vita consacrata, che sta emergendo al di là dei “come”, delle risposte al “come” che ci ha guidato. Ed ecco allora l’itinerario per questa incarnazione, per la spiritualità di questa incarnazione sul territorio.

Primo. Contemplare Cristo con Maria, ovvero guardare tutto, guardare la nostra gente con gli occhi di Dio, guardare tutto con gli occhi di Dio, come Maria; questo è contemplare Cristo con Maria.

Ricordare, in senso biblico. Ricordare Cristo con Maria, ovvero riconoscere attualizzate nell’oggi le meraviglie di Dio, come Maria che riconosce in tutto accanto a Gesù le meraviglie di Dio, le meraviglie operate da Dio. Guardiamo così il territorio, come luogo di Dio, luogo della provvidenza di Dio, laddove ci sono le meraviglie di Dio da riconoscere.

Imparare Cristo da Maria. L’obbedienza della fede, quell’eccomi alla parola di Dio che non ha bisogno di ulteriori commenti per noi.

Conformarci a Cristo con Maria. Cioè prendere forma, come già accennavo ieri mattina, sul Maestro. E anche conformarci a Cristo come Maria, nel territorio-segno dei tempi. È la Croce che di fatto amorevolmente dobbiamo accogliere per poter conformarci a Cristo perché a noi consacrati cristiani è dato di schiodare il Cristo dalla Croce per amare i poveri, il popolo di Dio ferito, che vive sul territorio. Con Maria. Amen.

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