Creatività, condivisione e passione: i nostri CRV-CDV si raccontano…
CRV DELLA LOMBARDIA
Nell’anno pastorale in corso, il Centro Regionale Vocazioni della Lombardia, che accoglie al suo interno, oltre ai direttori dei Centri Diocesani, anche i rappresentanti degli istituti religiosi maschili e femminili, degli istituti missionari, degli istituti secolari, dei diaconi permanenti, dell’Ordo virginum e del Serra Club, si è impegnato sostanzialmente su tre fronti.
Studio e formazione
Il CRV della Lombardia si è impegnato quest’anno innanzitutto sul piano dello studio e della formazione: l’incontro con alcuni relatori ci ha permesso di conoscere meglio la realtà in cui viviamo e di provare a pensare cosa significhi fare pastorale vocazionale nel contesto attuale.
La relazione del prof. Giuseppe Mari, di Brescia, ha individuato come caratteristica del mondo in cui viviamo un certo riflusso nel privato, evidente soprattutto a partire dagli anni ’80. Questo riflusso nel privato ha fatto precipitare la capacità di progettare… Viviamo in una “società liquida” (una società senza identità propria, che prende di volta in volta la forma del contenitore), caratterizzata da un’identità “modulare”. Le generazioni che vivono nella società attuale sono le più istruite della storia, ma sono anche quelle che fanno più fatica ad agganciarsi alla storia: necessitano di essere educate al discernimento pratico.
Anche la relazione del prof. Stefano Tomelleri, dell’Università di Bergamo, ha offerto una lettura molto lucida della modernità, sottolineando come suo tratto saliente la crescente separazione tra il mondo della natura (retto da leggi che il pensiero razionale scopre ed utilizza) e il mondo del soggetto (da cui scompare ogni principio trascendentale di definizione del bene).
Il senso del proprio agire non è più ritrovato nelle grandi narrazioni trascendenti (es. la religione), ma è sempre più individuato nell’agire strumentale. Ciò porta inevitabilmente ad una istituzionalizzazione del dubbio. Se non si riconosce più la legittimità di dare senso a ciò che si fa riferendosi a qualcosa di trascendente, ognuno potrà proporre liberamente le sue ragioni, ma senza in fondo poterle in qualche modo esibire come vere. Ci si affida sempre più a saperi razionali specifici quali la tecnica, l’economia, le scienze… La produzione di saperi specialistici incapaci di dialogare con gli altri saperi crea però una profonda crisi d’identità. Le persone si pongono ancora domande di senso, ma tali domande faticano a trovare risposte.
A partire da questa lettura piuttosto lucida della realtà, offerta dai contributi di Mari e di Tomelleri, cosa fare? Il credente deve indubbiamente esercitare una critica piuttosto severa rispetto al modo di pensare, di vivere e di operare del mondo in cui vive, ma non può sganciarsi da tale mondo. Deve partire da esso; deve amarlo; ne deve denunciare i limiti, ma anche saper cogliere le opportunità.
Un punto su cui poter far leva è la mai sopita domanda di senso che caratterizza anche l’uomo contemporaneo. Domanda per lo più frustrata. Il problema è che l’uomo non sa cosa desidera. Fare pastorale vocazionale significa aiutare ogni uomo a dare un nome ai suoi desideri inespressi e ai suoi sogni più profondi.
Un altro punto su cui far leva sono quelle “aree di umanità riuscita” che un ragazzo, un adolescente, un giovane deve poter incontrare. Presentare modelli? Sembra più utile far incontrare e conoscere testimoni concreti, in carne ed ossa, che nel vivere la loro vocazione sentono di aver realizzato pienamente se stessi.
L’intervento di don Severino Pagani suggerisce un altro aspetto su cui sembra particolarmente utile lavorare: l’accompagnamento individuale dei giovani. L’indagine di Franco Garelli del 2005 evidenzia una grande domanda di accompagnamento spirituale da parte dei giovani, ma evidenzia anche la fatica da parte loro di individuare figure disponibili ad offrirglielo. L’attivismo che caratterizza purtroppo lo stile di molte nostre comunità suggerisce una indisponibilità di tempo da parte nostra.
Ripensare la pastorale vocazionale richiede in questo senso di ripensare anche il nostro personale modo di essere a servizio del Signore. Don Severino suggerisce come oggi sia più che mai necessario saper unire alla santità della vita e alla passione pastorale anche un’accresciuta competenza. La formazione personale (anche sul piano delle scienze umane) appare oggi ancor più necessaria che in passato.
Coordinamento tra le diverse diocesi
Un secondo ambito sul quale il CRV si è impegnato è il confronto e il coordinamento tra le diverse diocesi. Da questi momenti di confronto è emersa la necessità di una maggiore sinergia tra le diocesi, che potrebbe portare nei prossimi anni alla creazione di una “banca dati” regionale, in cui condividere il materiale vocazionale prodotto nelle singole diocesi e anche all’organizzazione di pellegrinaggi vocazionali o altro a livello regionale.
Collaborazione con il CNV
Un terzo ambito di lavoro che ha impegnato il CRV è stata la collaborazione con il Centro Nazionale di Roma.
La nostra regione ha partecipato alle diverse assemblee e convegni vocazionali proposti dal CNV ed è sempre stata rappresentata ai consigli nazionali di Roma; ha realizzato uno dei sussidi per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni di quest’anno; si è impegnata a diffondere il materiale di tale giornata nelle singole diocesi…
CRV DELLA CAMPANIA
Tra la gioia della testimonianza e la fatica della formazione
Il Centro Regionale Vocazioni della Campania ha vissuto nell’anno 2007-2008 un momento di bilancio e ripensamento del lavoro svolto in passato. Dopo un quinquennio dedicato a riattivare i collegamenti a livello regionale, attraverso una presenza più capillare all’interno dei CDV, impegnandosi nella sensibilizzazione alla dimensione vocazionale della pastorale a molteplici livelli (ritiri, incontri con il clero, partecipazione a convegni), quest’anno ha vissuto due significative esperienze. L’incontro di preghiera a carattere regionale, che in genere si svolge prima della GMPV, si è tenuto alla vigilia della medesima con la presenza del nuovo direttore nazionale don Nico e di Maria Teresa e Salvatore, suoi collaboratori. Il CNV ha vissuto così ad Amalfi, sulla tomba dell’apostolo Andrea, di cui ricorreva tra l’altro il centenario della traslazione delle reliquie, una particolare esperienza di grazia. Il programma di questa “tre giorni” campana ha avuto un primo significativo momento venerdì 11 aprile con l’incontro tra don Nico e il Rettore, gli animatori e i seminaristi del Pontificio Seminario Interregionale Campano di Posillipo, tenuto dai Padri Gesuiti. Un vivace dialogo che ha riportato la questione della pastorale vocazionale dentro la formazione dei futuri candidati al sacerdozio. Spesso accade oggi che proprio le nuove leve sacerdotali non siano sensibili all’animazione vocazionale e all’accompagnamento spirituale; don Nico, con grande sapienza ed immediatezza, ha delineato alcune linee fondamentali della pastorale vocazionale del futuro. La giornata di sabato 12 aprile è stata vissuta intensamente ad Amalfi, ove si sono dati appuntamento i giovani della Campania, seguiti da molti direttori dei CDV.
L’incontro particolarmente festoso e colorato, curato da don Michele Fusco, direttore del CDV di Amalfi e membro del CNV, è cominciato sulla spiaggia del mare e si è snodato sulla traccia della vocazione di Andrea come “una corsa lungo la via dell’amore”, segnata da testimonianze, canti e preghiere, dalla spiaggia alla piazza, sino alla scalinata, su cui campeggiava la scritta: “Venite e vedrete!”, per arrivare dentro il Duomo, dove la prolungata adorazione eucaristica, a cui hanno partecipato l’Arcivescovo mons. Orazio Soricelli, e mons. Francesco Marino, vescovo di Avellino, ha concluso il percorso.
A tutti è stata donata come ricordo una bussola, simbolo della città ma anche al tempo stesso della ricerca dell’orientamento per la propria vita, come già le Suore Apostoline avevano fatto comprendere, con straordinaria amabilità, con il percorso allestito nelle navate laterali del Duomo, ai giovani ed agli adulti arrivati sin dal mattino, nonostante le cattive condizioni atmosferiche. Infine, domenica 13 aprile hanno completato la celebrazione campana della GMPV la S. Messa ed il collegamento con la trasmissione A sua immagine.
Dall’incontro, in estrema sintesi, possiamo ricavare una forte spinta a continuare la giornata annuale di preghiera, ma anche la necessità di un maggior raccordo delle iniziative diocesane con quelle regionali.
A fronte di questo impegno di animazione, un significativo e qualificante passaggio è stato compiuto nell’ambito della formazione dei formatori e degli operatori della pastorale vocazionale. Mentre negli ultimi anni il Laboratorio, con tematiche di volta in volta diverse, aveva assolto il compito di supplire a tale azione formativa, quest’anno a partire dal secondo semestre dell’anno accademico, è partita in modo semplice ma appassionato la Scuola di formazione, all’interno della PFTIM sez. San Luigi. L’iniziativa ad experimentum rappresenta una novità assoluta per la Campania e per le regioni del Sud d’Italia: organizzata a cadenza settimanale nel corso di tre semestri, offre, sulla base di un serio radicamento biblico-teologico, un ventaglio di esperienze non solo accademiche, ma anche psico-pedagogiche e spirituali, ai fini della preparazione di tutti coloro che svolgono un ruolo nell’animazione e nell’accompagnamento vocazionale. La presenza di docenti preparati, tutti della Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, e l’inserimento per la prima volta di questo ambito di approfondimento dentro un’istituzione ufficiale, garantiscono un’esperienza qualificata ed inoltre sanano quella frattura tra pastorale e ricerca, fra teologia e scienze umane a volte tanto deleteria, proprio per le sue ricadute negative sui processi formativi e sui cammini delle nostre comunità ecclesiali.
L’entusiasmo del primo gruppo di pionieri (anche docenti) che si sta cimentando nell’impresa fa ben sperare. La complessa realtà, a tutti nota, della nostra regione, può indurre ad una stagnante ripetitività e lamentosità di fronte ai problemi oppure essere sfidata da coraggiosi e faticosi percorsi di comunione e di investimento per la progettazione pastorale del futuro. La pastorale vocazionale vorrebbe tentare questa seconda strada.
CDV DI COMO
Scheda Sintetica Di Presentazione
Struttura organizzativa
Il Centro Diocesano Vocazioni ha logisticamente sede presso il Seminario Diocesano di Como.
È strutturato in una Consulta, una segreteria e 10 équipes operative. Si avvale anche di 15 referenti di vari istituti religiosi.
La Consulta (67 membri) è composta dal sacerdote direttore (incaricato dal Vescovo per la Pastorale Vocazionale Diocesana e insieme animatore della Pastorale Vocazionale del Seminario Diocesano), dai rappresentanti dei religiosi e consacrati presenti in Diocesi (4 membri), da alcuni seminaristi (quest’anno, 8 membri) dai sacerdoti delegati di pastorale vocazionale delle Zone Pastorali della Diocesi (16 membri), dai rappresentanti dell’Ufficio di Pastorale Giovanile Diocesano (2 membri) e da altre persone disponibili per collaborare alle attività vocazionali (36 membri). Si riunisce in settembre per la programmazione dell’anno, in giugno per la verifica finale e alcune volte durante l’anno per incontri di formazione o di riflessione sul Centro Diocesano stesso.
Le équipes operative sono composte da alcuni membri del Centro Diocesano Vocazioni che liberamente scelgono in quale ambito operare. Ciascuno opera in una o due équipe. Ogni équipe ha un responsabile distinto dal
Direttore, si occupa di un ambito preciso di lavoro e si riunisce in base alle esigenze concrete dell’attività.
Al Centro Diocesano Vocazioni sono assegnati ogni anno, dal Seminario Diocesano, un diacono del sesto anno e i seminaristi della classe seconda teologia: le attività vocazionali del Seminario sono gestite in completa collaborazione col Centro Diocesano Vocazioni.
Il Centro Diocesano Vocazioni si finanzia attraverso un contributo annuo dal fondo dell’otto per mille del gettito delle tasse e attraverso le offerte provenienti dai benefattori o dalle attività.
Attività svolte suddivise per équipes operative
– Consulta
Si occupa della programmazione e della verifica delle attività svolte, nonché della riflessione sulla realtà e le necessità della Diocesi da un punto di vista vocazionale.
Si preoccupa anche dell’organizzazione di un corso di formazione sull’accompagnamento spirituale, basato su interventi di esperti, ma anche su tecniche di autoformazione, aperto a tutti.
Si sta anche impegnando nella proposta agli altri Uffici Pastorali di una proposta formativa sull’accompagnamento spirituale, “Guardami!”, rivolta agli operatori di qualsiasi genere di pastorale.
– Segreteria
Si occupa dei collegamenti con i delegati delle Zone Pastorali e con gli uffici di pastorale giovanile e vocazionale dei singoli Istituti presenti sul territorio della Diocesi, dell’archiviazione dei materiali inerenti le attività svolte, della diffusione del materiale per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, dell’amministrazione e di tutte le altre funzioni burocratiche.
– Équipe Cresimandi
Si occupa dell’animazione di ritiri zonali o parrocchiali per cresimandi. Propone un’attività particolare con ragazzi, genitori, padrini e madrine volta alla riflessione sulla scelta cristiana dei ragazzi nell’immediato post-cresima. L’attività è basata su una rappresentazione e un grande gioco che coinvolge i ragazzi sull’importanza di saper scegliere e di scegliere con Gesù. I genitori e i padrini vivono alcuni momenti insieme ai ragazzi e un momento particolare riservato a loro sul problema della crescita di fede dei propri figli.
L’attività si colloca al principio del cammino post-cresima previsto dal Progetto di Pastorale Giovanile.
– Équipe diciottenni
Si occupa dell’organizzazione pratica degli Esercizi Spirituali dei diciottenni, tappa conclusiva della seconda parte del cammino previsto dal Progetto di Pastorale Giovanile. Si tratta di quattro giorni di esercizi spirituali pensati appositamente per i diciottenni e di quattro fine settimana di ripresa degli Esercizi, uno in autunno e uno in primavera per i due anni successivi. Gli Esercizi si svolgono in giugno, ma è possibile parteciparvi anche in agosto, in concomitanza con gli Esercizi Spirituali Estivi dei Giovani.
– Équipe San Carpoforo
Si occupa del cammino di discernimento chiamato “Gruppo San Carpoforo”. Si tratta di un cammino di dodici incontri mensili, suddiviso su due anni, nei quali i giovani dai 20 anni in su possono vivere un tempo di lectio divina, un approfondimento della loro vita spirituale e l’incontro con tutti i tipi di vocazione esistenti in Diocesi.
L’équipe si occupa inoltre di proporre tre giorni di Esercizi Spirituali per Giovani nel fine settimana successivo alla Pasqua e quattro giorni di Esercizi Spirituali Estivi dei Giovani a fine agosto.
– Équipe pellegrinaggi Si occupa dell’organizzazione dei Pellegrinaggi del Terzo Sabato del mese al Santuario della Madonna del Soccorso, dedicato alla preghiera per le vocazioni, del coordinamento degli altri 8 pellegrinaggi che si svolgono in contemporanea in altri 9 santuari della Diocesi (Sassella, Cavona, Mese, Pedenosso, Somana, Grosotto, Dongo, Lezzeno e Bassa Valtellina) e dell’organizzazione del Pellegrinaggio dei Giovani al Soccorso del 2 giugno, tappa conclusiva del cammino annuale di Pastorale Giovanile Diocesano.
Promuove anche un rosario vigiliare in occasione delle Ordinazioni dei sacerdoti diocesani.
– Équipe “Sussidi per la preghiera”
Si occupa della revisione dei sussidi per l’animazione delle proposte di preghiera, in particolare il libretto per l’animazione del Rosario dei Pellegrinaggi del Terzo Sabato, un sussidio a schede per l’Adorazione Eucaristica Vocazionale del Primo Giovedì/Venerdì del mese e un sussidio per il Monastero Invisibile Diocesano. Si sta anche cercando di monitorare lo stato di un’attività di “adozione dei sacerdoti diocesani” ispirata a S. Teresina, da tempo trascurata.
Da quest’anno prepara anche un kit completo per la realizzazione di una Veglia per i giovani in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
– Équipe stampa
Si occupa della redazione, stampa e distribuzione del Foglio di collegamento del Centro Diocesano Vocazioni “Lettera agli amici”, che viene mandato per cinque anni a tutti coloro che hanno frequentato le principali attività del Centro. È bimestrale ed esce in formato cartaceo ed informatico il giorno 25 dei mesi dispari.
Inoltre si occupa della “Pagina Vocazioni” che esce mensilmente su “Il Settimanale” della Diocesi di Como, degli articoli che compaiono sulla rivista del Seminario diocesano “Preti” e del Sito Internet del Centro Diocesano Vocazioni di Como (www.cdvcomo.it).
– Équipe GOV (Gruppo Orientamento Vocazionale)
Si occupa del Gruppo di Orientamento Vocazionale maschile, che si ritrova mensilmente e raccoglie gli adolescenti dalla terza media alla quarta
superiore. Il gruppo segue un cammino triennale che approfondisce la Regola di Vita per gli adolescenti “Incontro con Gesù”, pensata per loro dal vescovo Alessandro. Il gruppo si propone anche un avviamento verso l’esperienza del Seminario Minore Esterno.
È previsto anche un campo estivo di quattro giorni in Seminario.
– Équipe Sicàr
Si occupa del Gruppo Sicàr di Orientamento Vocazionale femminile, che si ritrova mensilmente e raccoglie le adolescenti dalla terza media alla quarta superiore. Il gruppo segue un cammino triennale che approfondisce la Regola di Vita per gli adolescenti “Incontro con Gesù”, pensata per loro dal vescovo Alessandro. Si sta ipotizzando la nascita di un gruppo più impegnativo e stabilmente configurato, analogo al maschile Seminario Minore Esterno.
È previsto anche un campo estivo di quattro giorni presso un Istituto di vita religiosa femminile.
– Équipe Venite e Vedrete – Seminario
Si occupa dell’attività di orientamento verso la comunità propedeutica del Seminario Diocesano “Venite e vedrete”. Si tratta di cinque incontri di approfondimento sulla vocazione sacerdotale, secondo il metodo della lectio divina e seguendo un cammino di approfondimento sulla Presbiterorum Ordinis. L’attività è seguita direttamente dal responsabile della comunità propedeutica e dal padre spirituale del Seminario.
Inoltre l’équipe si occupa dell’accoglienza dei gruppi in Seminario, dell’animazione vocazionale delle attività con tali gruppi (su richiesta) e dell’organizzazione delle Giornate del Seminario, che consistono nella presenza a tutte le s. Messe festive di un fine settimana, in tutte le parrocchie di una determinata Zona Pastorale, dei sacerdoti del Seminario e di alcuni seminaristi, e nella concomitante organizzazione di altri momenti di animazione vocazionale per ragazzi e giovani.
– Équipe Ministranti
Si occupa della pubblicazione sul Sito Internet di schede quindicinali, “Samuel” per i piccoli e “David” per i più grandi, per l’animazione dei gruppi di ministranti e dell’organizzazione di attività zonali o parrocchiali con i ministranti.
Collabora anche con il gruppo dei ministranti della Cattedrale.
Le linee di fondo dell’attività del Centro Diocesano Vocazioni
Il Centro Diocesano Vocazioni ha fatto la scelta di lavorare in piena collaborazione con l’Ufficio di Pastorale Giovanile, condividendo pienamente le linee del Progetto di Pastorale Giovanile “In cammino verso una fede adulta”. Per questo si occupa dell’animazione di alcune tappe di tale cammino e della collaborazione nella realizzazione delle altre.
Inoltre, offre alla Diocesi un ventaglio di proposte specificamente vocazionali che non si sovrappongano alle attività già esistenti nelle parrocchie, nelle Zone o presso singoli
Istituti religiosi, ma piuttosto risultino di supporto e completamento. Il tentativo è quello di creare un coordinamento della globalità delle iniziative esistenti.
Si è fatta la scelta di investire molto anche nell’ambito della preghiera per le vocazioni, soprattutto attraverso i pellegrinaggi mensili, la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni e il Pellegrinaggio vigiliare per le Ordinazioni Sacerdotali.
Lo stile che si cerca di avere nelle attività pratiche è quello di una fraterna e gioiosa collaborazione, che trasmetta un’immagine di Chiesa vivace e accattivante a quanti si accostano alle attività proposte. Inoltre si cerca di offrire occasioni di alto livello qualitativo, senza preoccuparsi troppo del numero dei partecipanti.
Le possibili interazioni con gli altri settori pastorali
Il Centro Diocesano Vocazioni collabora già attivamente, come detto, con l’Ufficio di Pastorale Giovanile. Inoltre, esistono spazi di collaborazione già avviati con la Caritas Diocesana e con il Centro Missionario Diocesano per ciò che riguarda le esperienze estive per i giovani. Si stanno avviando contatti per delle collaborazioni anche con la pastorale scolastica.
Sarebbe auspicabile riuscire a collaborare maggiormente anche con la pastorale familiare (incontri coi genitori dei cresimandi, percorsi per fidanzati, …) e con l’Ufficio Catechistico.