N.06
Novembre/Dicembre 2019

Siate misericordiosi

«Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro che è nei cieli» (Lc 6,36): è la chiave di lettura della vita cristiana che può veramente trasformare il nostro modo di vivere la fede come fratelli e figli di un unico Padre, che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio per noi (cf. Gv 3,16). Se alla luce di questo vivessimo un decimo della nostra giornata e i nostri rapporti con gli altri, si potrebbe veramente vivere già qui sulla terra il Regno dei Cieli. Si parla tanto di misericordia negli ambienti cristiani, soprattutto dopo il Giubileo straordinario della Misericordia che Papa Francesco ha voluto nel 2016, ed è bello vedere come questo termine venga rivalutato, rivisto, ristudiato da tante persone, anche non credenti. La Misericordia non è solo una parola, una teoria, non è solo una bella filosofia di vita, un’emozione passeggera. La Misericordia entra nel ventre del nostro corpo e della nostra anima per sconvolgerci, è qualcosa di viscerale che, una volta concepito dentro di noi non può far altro che dar vita ad un amore più grande, che non rimane chiuso nel proprio ‘io’, ma si manifesta all’altro. Tutti i battezzati sono chiamati a vivere questa esperienza di amore e qualcuno è chiamato a viverlo più da vicino, nella vita religiosa, non perché più perfetto, più bravo o più capace, ma semplicemente perché ha vissuto in modo così radicale questa esperienza di misericordia e di amore totale, da vedere, in Dio Padre e nei fratelli, la felicità, l’amore e la sua salvezza. Capire la misericordia è sperimentare, innanzitutto, l’amore e il perdono per farsi umili strumenti di amore e di perdono. E’ con questo spirito che mons. Victor Scheppers nel 1839, un sacerdote di famiglia benestante, che viveva a Malines in Belgio, osservando le necessità, i bisogni e le ingiustizie dei suoi tempi, ha desiderato iniziare un’opera che è giunta fino ai giorni nostri, senza fare troppo rumore, senza avere troppa visibilità, ma che, nel suo piccolo, ha portato frutti di opere buone attraverso la Congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia. E’ forse è un nome lungo da pronunciare, ma in questo nome è racchiuso tutto il suo carisma e tutta la passione di questo sacerdote delle Fiandre.

Attraverso di lui, Dio ha voluto manifestare un aspetto particolare della sua grazia nella storia, lo ha voluto uno strumento della sua Misericordia, che egli ha mostrato verso i più bisognosi del suo tempo, in particolare i ragazzi, i carcerati, i malati.

Questo carisma della Misericordia ha potuto svilupparsi grazie al desiderio di iniziare una ‘famiglia’ di Fratelli, di persone che insieme desiderassero condividere lo stesso carisma nella vita consacrata, uniti fra loro attraverso una regola incentrata sulla carità, la vita comune e l’aiuto del prossimo attraverso i voti di povertà, castità e obbedienza. Una Congregazione di fratelli e non di sacerdoti [1] perché in quel tempo il ruolo del sacerdote non avrebbe permesso loro di fare ciò il Fondatore desiderava veramente: vivere al fianco dei bisognosi in ogni momento della vita quotidiana, condividendo e compartecipando ai loro dolori e alle loro gioie, facendosi strumenti di giustizia, tanto, ad esempio, da vivere nelle stesse carceri con i carcerati, che assistevano materialmente e spiritualmente. Scheppers capisce che, per cambiare la società, è necessario accompagnare soprattutto i più giovani, per dar loro una speranza, un futuro e farli crescere come uomini di Dio, educando il corpo, l’anima e il cuore.

Per questi motivi, gli fu chiesto da Papa Pio IX di inviare a Roma alcuni fratelli per iniziare un’opera di rinnovamento, in particolare nelle carceri minorili e per aprire una scuola per i ragazzi delle zone dei Borghi attorno a san Pietro, che erano allo sbando e lasciati a loro stessi. Qui, nel 1859, inizia la Scuola Pia che, nella Scuola Pontificia Pio IX, diretta dai Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, continua a svolgere la sua missione di istruzione ed educazione. È bello veder che ancora oggi la maggior parte dei ragazzi e delle loro famiglie vivano la comunità scolastica come una famiglia [2].

I Fratelli continuano il carisma della misericordia in pieno spirito di servizio, dove la Provvidenza li chiama, non solo in istituti scolastici, ma anche in case per anziani, mense per i poveri, centri per tossicodipendenti, come in altre zone del mondo con particolari necessità [3]. Le opere di misericordia sono tante e tante le esigenze che si cercano di affrontare seppur nel nostro piccolo numero.

Da subito, Mons. Victor Scheppers volle affidare la Congregazione alla protezione materna di Maria Santissima, la Madre della Misericordia ed è a lei che ci affidiamo ancora oggi. L’immagine di Maria che è presente in tutte le nostre opere, la raffigura come Madre che con una mano tiene in braccio Gesù Bambino e con l’altra mano indica la croce che Gesù ha sul petto: Maria, che ci indica l’esempio del Figlio che dona tutto se stesso, è la Madre premurosa e tenerissima che ci sostiene in ogni momento della vita fino a sotto la croce e che, dopo la risurrezione, è presente alla nascita della Chiesa. Che Maria, Madre della Misericordia assista e sostenga ogni uomo per essere testimone della Misericordia di Dio, per esserne strumento, per riuscire a dare il proprio cuore ai miseri e ai bisognosi così da sperimentare in prima persona la misericordia del Padre.

 

 

 

 

[1] Dalla seconda metà del novecento nella Congregazione dei Fratelli di Nostra Signora della Misericordia alcuni fratelli se chiamati anche alla vocazione del sacerdozio possono chiedere di accedere anche al sacramento dell’Ordine Sacerdotale per un servizio in più nella Congregazione e nella Chiesa. I Fratelli ordinati e non ordinati hanno gli stessi diritti e doveri all’interno della Congregazione e possono ricoprire tutti gli incarichi senza differenze.

[2] Si veda a riguardo S. Careddu, Mamma, ma al Pio IX posso fare anche l’Università?, in Docete, 6 II (2017), 33-36.

[3] Come l’America Latina (Argentina ed Uruguay), il Burundi e presto anche il Kerala (Sud dell’India).