Non c’era posto nell’albergo
Non c’era posto nell’albergo
per la mamma del Dio bambino,
del Dio piccolo,
del Dio poveretto.
L’albergo era chiuso.
E da quel giorno
gli uomini hanno compreso
che dietro le porte chiuse
il Signore attende di essere accolto.
E colui che vuole lasciare
ben aperta la sua porta
potrà riceverlo
sotto l’umile sacramento
dei volti degli uomini,
i volti lavati dalle lacrime
i volti sporchi,
sotto l’umile sacramento
di chi è senza grazia.
Chi sa costruire,
agli incroci del mondo,
alberghi senza costi e senza registri
vede l’estraneo, lo straniero, diventare fratello
e il Verbo farsi carne
ed abitare in mezzo ai suoi.
Natale 1949