L’estasi delle tue volontà
Fare la volontà di Dio significa compiere le piccole cose a cui siamo chiamati ed essere presenti e fedeli al nostro quotidiano. Questo potrà sembrarci strano perché pensiamo che Dio ci chiede di compiere chissà quali grandi imprese. Invece le luci della volontà di Dio si intravedono anche dietro alle fatiche di ogni giorno, dietro ai piccoli gesti.
Nel brano che segue, Madeleine Delbrêl, in un dialogo con Dio, da alcune pennellate di vita quotidiana nelle quali ognuno di noi può scorgere l’Amore di Dio e la sua volontà per noi.
Quando quelli che amiamo ci chiedono qualcosa,
noi li ringraziamo di avercelo chiesto.
Se a te piacesse, Signore, chiederci una sola cosa
in tutta la nostra vita,
noi ne rimarremmo meravigliati
e l’aver compiuto questa sola volta la tua volontà
sarebbe «l’avvenimento» del nostro destino.
Ma poiché ogni giorno ogni ora ogni minuto
tu metti nelle nostre mani tanto onore,
noi lo troviamo così naturale da esserne stanchi,
da esserne annoiati.
Tuttavia, se comprendessimo quanto inscrutabile è il
tuo mistero,
noi rimarremmo stupefatti
di poter captare queste scintille del tuo volere
che sono i nostri microscopici doveri.
Noi saremmo abbagliati nel conoscere,
in questa tenebra immensa che ci avvolge,
le innumerevoli
precise
personali
luci delle tue volontà.
Il giorno che noi comprendessimo questo, andremmo nella vita
come profeti,
come veggenti delle tue piccole provvidenze,
come mediatori dei tuoi interventi.
Nulla sarebbe mediocre, perché tutto sarebbe voluto
da te.
Nulla sarebbe troppo pesante, perché tutto avrebbe
radice in te.
Nulla sarebbe triste, perché tutto sarebbe voluto da te.
Nulla sarebbe tedioso, perché tutto sarebbe amore di te.
Noi siamo tutti dei predestinati all’estasi,
tutti chiamati a uscire dai nostri poveri programmi
per approdare, di ora in ora, ai tuoi piani.
Noi non siamo mai dei miserabili lasciati a far numero,
ma dei felici eletti,
chiamati a sapere ciò che vuoi fare,
chiamati a sapere ciò che attendi, istante per istante, da noi.
Persone che ti sono un poco necessarie,
persone i cui gesti ti mancherebbero,
se rifiutassero di farli.
Il gomitolo di cotone per rammendare, la lettera da
scrivere,
il bambino da alzare, il marito da rasserenare,
la porta da aprire, il microfono da staccare,
l’emicrania da sopportare:
altrettanti trampolini per l’estasi,
altrettanti ponti per passare dalla nostra povera,
dalla nostra cattiva volontà
alla riva serena del tuo beneplacito.
[Madeleine Delbrêl, La gioia di credere, Piero Gribaudi Editore, pp. 141-142]