Spiritualità della bicicletta
Andare per le strade per annunciare il Vangelo, seguendo le orme di Gesù, lo sappiamo, non è cosa semplice. Questo andare vuol dire fidarsi, camminare non conoscendo i passi successivi, essere sempre in movimento per riuscire a stare in equilibrio, come fa una bicicletta e magari, a volte, ricominciare da dove si era partiti.
Madeleine Delbrêl in questo testo, scritto tra gli anni 1945-1950, traccia i contorni, così umani e concreti, di una spiritualità che può appartenere a tutti.
“Andate…” dici a ogni svolta del Vangelo.
Per essere con Te sulla Tua strada occorre andare
anche quando la nostra pigrizia ci scongiura di sostare.
Tu ci hai scelto per essere in un equilibrio strano.
Un equilibrio che non può stabilirsi né tenersi
se non in movimento,
se non in uno slancio.
Un po’ come in bicicletta che non sta su senza girare,
una bicicletta che resta appoggiata contro un muro
finché qualcuno non la inforca
per farla correre veloce sulla strada.
La condizione che ci è data è un’insicurezza vertiginosa,
universale.
Non appena cominciamo a guardarla,
la nostra vita oscilla e ci sfugge.
Noi non possiamo star dritti se non per marciare e
tuffarci,
in uno slancio di carità.
Tutti i santi che ci sono dati per modello,
o almeno molti,
sono vissuti come degli assicurati,
una specie di Assicurazione spirituale che li garantiva
contro rischi e malattie,
che prendeva a suo carico anche i loro parti spirituali.
Essi avevano tempi ufficiali per pregare
e metodi per fare penitenza, tutto un codice di consigli
e di divieti.
Ma per noi
è in un liberalismo un poco pazzo
che gioca l’avventura della tua grazia.
Tu ti rifiuti di fornirci una carta topografica.
Il nostro cammino si fa di notte.
Ciascun atto da fare a suo turno s’illumina
come uno scatto di segnali.
Sovente la sola garanzia è questa fatica regolare
dello stesso lavoro ogni giorno da fare
della stessa vita da ricominciare
degli stessi difetti da correggere
delle stesse sciocchezze da non commettere.
Ma al di là di questa garanzia
tutto il resto è lasciato alla tua fantasia
che ci lega al suo libero gioco.
Madeleine Delbrêl, La gioia di credere, Ed. Gribaudi, pp. 84-85