Proseguite a faticare allegramente
Contestualmente all’articolo Se la carità del Bambino di Betlemme ci muove di Stefania Baneschi, pubblichiamo dei brevi stralci da alcuni scritti di suor Maria Giuseppa di Gesù Bambino (Barbara Micarelli), fondatrice dell’Istituto delle Terziarie Francescane di Gesù Bambino e alcune notizie sulla sua vita, a cura della stessa autrice.
Ora Gesù nascer volle bambino, per farsi amare e non temere, secondo S. Pier Crisologo, col suo onnipotente soffio deve avvivare la fiamma del vostro amore, e della carità vostra debb’esser il modello e l’esemplare.
Dalla Regola manoscritta da sr Maria Giuseppa di Gesù Bambino del 1890.
Ed il nome stesso del nostro istituto ci obbliga ad essere tutte del nato bambino di Betlemme!
Da una lettera di sr Maria Giuseppa di Gesù Bamino del 1892.
Proseguite a faticare allegramente per la gloria di Dio!
Da una lettera di sr Maria Giuseppa di Gesù Bamino del 1894.
Quel Dio di domani è anche adesso. Iddio è la mia primavera, la mia vita e salute. Compiere la sua volontà è l’unico mio respiro.
Da una lettera di sr Maria Giuseppa di Gesù Bambino del 27 novembre 1879, pochi giorni prima della sua consacrazione religiosa.
Qualche notizia su Barbara Micarelli: suor Maria Giuseppa di Gesù Bambino
Barbara Micarelli nasce a Sulmona il 3 Dicembre 1845. Nel 1857 la sua famiglia si trasferisce a L’Aquila, città natale dei genitori. Sui vent’anni cade gravemente ammalata, ma è miracolosamente guarita per intercessione di San Giuseppe. Da questo evento si sente chiamata alla consacrazione seguendo i passi di San Francesco d’Assisi. Nel suo cuore sono i miseri, gli orfani, gli abbandonati. Riceve l’abito francescano dello stesso padre Bernardino da Portogruaro, Ministro generale dei Frati Minori nel Natale del 1879 assumendo il nome di suor Maria Giuseppa di Gesù Bambino e dando così origine all’Istituto delle Terziarie Francescane di Gesù Bambino.
Dopo un primo periodo di fioritura e di entusiasmo si passa ad un tempo di prova, in cui l’infermità della salute è aggravata dai tanti ostacoli e dalle inspiegabili ostilità di chi le è attorno.
A Dio che l’ha voluta nella Chiesa fondatrice e Madre risponde con l’offerta amorosa e umile di tutta se stessa; per Lui soffre e dona perdendo e pagando di persona ed in cambio l’Amore la trae a sè lungo il sentiero della Croce. Da quel mistero di Amore e Dolore trae la luce per continuare il suo cammino di carità e sevizio continuo ai poveri.
Nel 1894 venne costretta a dimettersi da Madre Generale e, con l’occasione di aprire una casa in Sardegna, fu allontanata dall’Istituto. Là si ammala gravemente e, pur chiedendo numerose volte di tornare in Assisi, non riceve risposta.
A primavera del 1909 torna a S. Maria degli Angeli ma invano bussa alla porta di casa perché le sorelle non la accolgono. Sale, allora, in Assisi dove viene ospitata dalle Suore Francescane Missionarie di Assisi e nella loro casa muore perdonando e chiedendo perdono il 19 aprile 1909.
Così, come povera creta nelle mani del Padre, sr M. Giuseppa di Gesù Bambino fu resa conforme all’Amato, facendo risplendere nel suo volto gli stessi tratti di Cristo Signore che brillano nella grotta di Betlemme.
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