Gratitudine sovrabbondante
Diversamente in cammino/19
In questo numero, la Rivista Vocazioni si interroga sulla necessità per la Chiesa di guardare alla realtà come essa è, con i suoi aspetti belli ma anche quelli brutti, per ripartire proprio dalla sana umiltà di un radicale realismo.
Ma come fare ad avere occhi capaci di vedere la realtà come esattamente è?
Io penso che questo sia il frutto di una vita decisamente incamminata su una strada di progressiva essenzialità.
La persona che ogni giorno riduce il perimetro delle cose che gli sono necessarie per essere felice, avrà sempre meno bisogno di immaginare di vedere ciò che non c’è o di non vedere ciò che c’è, per non vedere negate le sue aspettative, arrestati i suoi percorsi di desiderio.
Il vero povero non è colui che ha poco ma poi si strugge per le tante cose che non ha. Il vero povero di una povertà positiva è colui che anche trovandosi occasionalmente ad avere molto, si rende conto chiaramente che sono pochissime le cose delle tante che ha gli sono necessarie per essere felice e così percepisce il tanto di sovrabbondante che ha ed il suo sentimento distintivo diviene la gratitudine.
Percepisce con chiarezza che nessuna felicità può essere costruita o raggiunta, conseguita.
La felicità è data gratis ad ogni essere umano che abbia il necessario per una vita dignitosa: un letto confortevole per dormire, una casa da abitare, vestiti, cibo sano ed amici da amare. Chi comprende che questo davvero basta, potrà essere felice del sole che illumina ogni cosa come dell’incanto della pioggia o di un incontro inatteso.
Se queste cose le abbiamo e non siamo felici, ecco il campanello d’allarme: stiamo perdendo la felicità andando dietro ai fantasmi di sogni e aspettative e non accetteremo che la realtà fermi questo incubo, preferiremo non vedere.
Io sogno una Chiesa ma anche una umanità di poveri nei bisogni del proprio cuore, di persone sempre più semplici ed essenziali.
Allora sì, per ogni occhio, non ci sarà problema a vedere il mondo per ciò che realmente è. Sarà un giorno felice.