L’inganno – Approfondimenti
Proponiamo alcuni approfondimenti relativi all’articolo L’inganno di Silvio Grasselli.
Video:
In questa video lezione predisposta e organizzata dal Ministero dell’Istruzione durante il periodo della chiusura delle scuole a causa della pandemia di Covid-19 il prof. C. G. De Martino del Politecnico di Torino guida gli ascoltatori – idealmente degli studenti di scuola superiore – lungo un percorso intitolato “Pensiero, linguaggio e metamorfosi digitale” che illustra elementi di definizione tecnica del quadro della comunicazione nel contesto dei mezzi di comunicazione digitali.
Testo on line:
La comunicazione a silos. Il conformismo nel digitale
di Iole Galbusera
Pubblicato il 24 giugno 2020 su Cremit.it
Il Cremit - Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Innovazione e alla TecnologiaIole – nasce nel novembre del 2006 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano come esito della crescita progressiva di un gruppo di lavoro e di un programma di ricerca che è andato consolidandosi a partire dal 1998, anno della prima edizione del Corso di Perfezionamento in Media Education. Iole Galbusera è laureata in Comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano. Collaboro con il CREMIT dal dicembre 2014, occupandosi di laboratori di Media Education e di promozione di Education Technology.
Bibliografia:
– D’Alessandro, P., Critica della Ragione Telematica, LED Edizioni Universitarie, Milano, 2002.
Il volume indaga sulla transizione dall’uomo tipografico all’uomo cibernetico. Delineati i caratteri dei tradizionali ‘strumenti del comunicare’ (McLuhan), la riflessione si indirizza alle nuove tecnologie informatiche e telematiche, autentiche ‘protesi’ verso l’ambiente, in vista dell’interazione tra interno ed esterno, tra mente e mondo, con notevole incidenza sia sui contenuti veicolati, sia sugli stessi utenti. La tesi fondamentale che si sostiene riguarda l’ipotesi relativa alla natura del ‘pensiero pensante’ (Heidegger), che si delinea quale textum e, in quanto tale, sembra rappresentarsi meglio nella forma di un ipertesto, mediante scrittura elettronica, piuttosto che nel volume a stampa, mediante scrittura alfabetica. La ‘via del pensiero’ intrapresa si occupa infine della ratio stessa di Internet, la Rete delle reti, intesa quale metafora della struttura della mente (brainframe), come anche della ‘trama della vita’, nella coincidenza e nell’interscambio tra il dominio di esistenza e quello cognitivo.
– Giannachi, G., Autoritratto. Storia e tecnologia dell’immagine di sé dall’antichità al sellfie, Treccani, Roma, 2023
L’autoritratto, genere molto antico, è percezione di sé e allo stesso tempo forma di comunicazione. Non include solo l’artista e lo spettatore, ma anche l’ambiente in cui viene realizzato. Attingendo dalla storia dell’arte, dagli studi sulla performance, dagli studi culturali, dalla cultura visiva, dalla teoria dei nuovi media, dalla filosofia, dalla psicologia, dagli studi di genere, dall’informatica e dalle neuroscienze, questo libro marcatamente interdisciplinare ne ripercorre l’evoluzione storica, illustrando come gli artisti, al fine di cogliere il proprio aspetto e costruire la propria identità, lo abbiano continuamente rivisitato avvalendosi di diverse tecnologie, abbinate a strategie teatrali e performative. Pratiche, lavorazioni, strumenti, specchi, scalpelli, trapani, macchine fotografiche, smartphone, video, realtà virtuale e social media sono stati utilizzati per creare e offrire una rappresentazione sempre più fluida, multipla e “sociale”, che ha influenzato anche la nostra interpretazione del “sé”. In questo senso, l’autoritratto, costruito sia in funzione sia per mezzo della presenza effettiva o implicita di un altro, non è solo una questione di autorappresentazione, ma anche di previsione della sua ricezione. L’indagine dell’autrice si chiude con un invito a riflettere sulle strategie che potrebbero essere adottate in futuro per approfondire in modo più inclusivo ed ecologico il concetto e la pratica del sé.
Se hai trovato interessanti questi approfondimenti, leggi anche l’articolo L’inganno di Silvio Grasselli.