Oltre la plant blindness – Attività laboratoriale
Per educare i bambini e le bambine a una relazione diversa con la Natura, serve che la svolta parta da noi adulti. Le piante sono esseri straordinari e noi adulti lo sappiamo bene. Basta parcheggiare l’auto sotto una pianta in una giornata estiva o aggiungere due foglioline di basilico al sugo per la pastasciutta per renderci conto di quanto la loro presenza nella nostra vita faccia la differenza. Quindi non spaventiamoci dalla parolona in inglese scientifico plant blindess, e prendiamo atto che la situazione è grave, ovvero il cambiamento climatico è in corso e noi tocchiamo più plastica che piante, ma il paziente ovvero la Terra non è ancora morto. La vita ci pone davanti a sfide importanti, è ineluttabile, ciò ci angoscia da una parte, ma dall’altra ci apre alla possibilità di trasformarci. La mia poetessa preferita racconta che la vita ci porta ad incontrare dei visitatori che ci accompagnano in questa trasformazione, se li sappiamo accogliere come messaggeri. Nel suo ultimo libro scrive:
«I visitatori sono intermediari tra i mondi e nel corso dell’esistenza ne incontriamo tanti e spesso sono animali, alberi, creature minuscole e nascoste, esseri che non contano». (Candiani, 2024, I visitatori celesti, Einaudi, p.11).
Invito a stare all’aria aperta
Camminare o anche solo stare all’aria aperta ci fa bene. Per questo LABS ti propongo una serie di attività che possono aiutarti a ripensare alla tua giornata per organizzare dei momenti dove entrare maggiormente in contatto con il mondo naturale, in particolare con quello vegetale.
L’idea nasce dalla mia esperienza personale ben riassunta in un’intervista del ricercatore sociale Roberto Camirlinghi alla divulgatrice scientifica Alessandra Viola (nella rivista Animazione Sociale, 2024, n.8, p.6-16) – mi capita spesso di ritrovarmi nelle parole di altri o altre e di trarne ispirazione per il mio lavoro:
«Cosa possiamo fare noi che educhiamo, che insegniamo? […] Insegnare alle persone ad accorgersi delle piante. Accorgersi delle piante […] significa moltiplicare le nostre possibilità di sentirci in relazione perché quando usciamo di casa abbiamo molte più probabilità di incontrare una pianta che un animale. Allora se ci accorgiamo delle piante non saremo mai più soli. Pensiamo che meraviglia, che soluzione al grande problema della solitudine.» (Viola in Camirlinghi 2024, p. 16).
L’importanza di una svolta nel rapporto con le piante è sostenuta anche nel manuale che abbiamo come riferimento quest’anno:
«[…] l’osservazione delle piante è spesso limitata a una prospettiva puramente biologica. Questo aspetto trascura aspetti cruciali come il loro ruolo nel ciclo di vita, il legame culturale con l’umanità, la coevoluzione nel corso della storia e il contributo fondamentale al processo di sostenibilità.» (Rosa Buonanno, p. 100, in Educare per la biodiversità. Approcci, ricerche e proposte (a cura di Guerra, Persico e Galimberti, 2014, Franco Angeli).
Le pagine di riferimento per questo LABS che vi invito a leggere vanno da 95 a 104. Il testo è scaricabile gratuitamente cliccando qui.
Materiali necessari
L’invito è semplice, talmente semplice da essere spiazzante. Esci di casa a camminare, stai fuori! È consigliato un abbigliamento comodo. Esci anche se piove o fa caldo. Portati un ombrello oppure un cappello e gli occhiali da sole. Ricorda di portare con te anche una borraccia con l’acqua se hai il dubbio di non incontrare delle fontanelle dove poter bere. Molti di noi bevono pochissimo…
Esco a fare cosa? A guardarti intorno, a osservare le piante.
Eccoti una selezione di idee pronte a essere riciclate – siamo per l’economia circolare noi dei LABS – da vecchie annate dei LABS che magari non conosci o non ti ricordi di aver letto. Non ti sentire in imbarazzo, io stessa che le ho scritte non le ricordavo tutte e ho rinfrescato la memoria.
– Dagli alberi alla scienza partecipativa: se vuoi andare alla ricerca degli alberi maestri.
– Everything is connected Tutto è connesso: se vuoi imparare a guardarti intorno in un parco comunale.
– Piante volanti per guardare verso l’Alto: se, oltre a osservare le piante ti va anche di piantarle in giro.
– #un alberoinpiù: se, oltre a osservare le piante, ti va di piantare un albero.
Cosa avete imparato?
Mi farebbe piacere raccogliere le esperienze dei lettori e delle lettrici praticanti dei LAB. Vi va di farci sapere com’è andata? Come avete deciso di muovervi per andare oltre alla plant blindess? Per ispirare i nostri apprendimenti condivido ancora una volta la riflessione di Alessandra Viola: «Le piante sono esseri viventi che abitano la Terra da moltissimo tempo prima che la nostra specie facesse la sua comparsa. Se è vero che i vecchi ne sanno più dei giovani – e credo che ne siamo tutti convinti: l’esperienza si fa vivendo, ma mano che avanziamo con l’età diventiamo più saggi, sappiamo meglio come si sta al mondo – proviamo a pensare a quanta esperienza le piante avranno accumulato.» (Viola in Camirlinghi 2024, p. 16).
Per approfondire
Se il pensiero di Alessandra Viola ti è piaciuto, ti suggerisco di approfondirlo, leggendo il suo ultimo libro: «Chiedi a una pianta. Come semi, alberi e fiori ci insegnano a essere felici», (2024, Laterza).