N.03
Maggio/Giugno 2001

La direzione spirituale di fronte alla sofferenza, alla prova e alla crisi

Il Centro Nazionale Vocazioni ha costruito anche quest’anno un Seminario, il XVI, di formazione alla Direzione Spirituale a servizio dell’orientamento vocazionale, scegliendo un tema che si è rivelato molto fecondo: “La direzione spirituale di fronte alla sofferenza, alla prova e alla crisi”. Come gli altri anni, abbiamo definito il tema tenendo conto dei pareri degli esperti che tengono le relazioni o che seguono i gruppi di lavoro; ma ci siamo lasciati anche condurre dal luogo scelto: San Giovanni Rotondo e dalla figura spirituale del nuovo Beato, p. Pio da Pietrelcina.

Il Seminario offre tutti gli anni un’esperienza di studio, di preghiera e di comunione tra animatori vocazionali e guide spirituali di tutta Italia e di tante appartenenze diocesane o consacrate, finalizzata a proporre indicazioni teologiche, spirituali e pastorali ed orientamenti pedagogici per il cammino spirituale dei giovani chiamati e per il discernimento vocazionale. Inoltre vuole rispondere in modo qualificato alla domanda di direzione spirituale, inserita nella pastorale ordinaria, come mezzo privilegiato della maturazione della fede cristiana e delle vocazioni.

Da quest’anno con il Consiglio del CNV abbiamo deciso di valorizzare e, se possibile, incontrare figure spirituali di rilievo e famiglie di vita consacrata ad esse correlate, per coinvolgerle nella pastorale vocazionale della Chiesa italiana. Ecco il motivo della scelta del luogo. L’abbinamento si è rivelato felice, come le celebrazioni e una delle relazioni (quella di p. Luciano Lotti) l’hanno bene messo in rilievo. A partire dall’esempio della conversione di s. Agostino, non si è approfondito, infatti, solo il tema del dolore o della sofferenza, ma si è partiti piuttosto dalla crisi come momento in cui, prima Gesù, poi ogni suo discepolo, viene sfidato a scegliere, a crescere, a rinunciare, a lottare (p. Dino Dozzi). Scoprendo e accettando i limiti e le debolezze concrete come quella spina nella carne che può esaltare in noi la Grazia e il suo primato, si è introdotti nel tema della lotta spirituale (sr. Lucia Mainardi). Essa è un evento imprescindibile della maturazione cristiana e di ogni vocazione, va accettata, desiderata, non fuggita. A tutti i tipi di crisi e di lotta, che provocano una serie di reazioni interiori spesso di ostacolo alla vita spirituale, alle relazioni con gli altri, al dominio di sé, si può rispondere con atteggiamenti positivi, costruttivi, abbandonando quelli più infantili o passivi (d. Giuseppe Sovernigo): c’è una pedagogia che può insegnare ad assumerli. Del resto le situazioni di sofferenza dei giovani di oggi sono numerose, dalla solitudine alla ricerca di identità. Da una parte è la mancanza di una vocazione percepita che mette in crisi perché priva la vita di un orientamento; dall’altra non si può certo dare un cammino vocazionale senza il passaggio attraverso l’esperienza della croce, della consegna sincera di sé (p. Amedeo Cencini). La stessa guida spirituale mostra la sua maturità nel proporre la croce al centro della vita del chiamato.

Il lavoro dei 12 gruppi sui tre casi inventati e proposti per l’approfondimento pratico, così come il film (“Dancer in the dark”), hanno contribuito a completare un percorso che ha stimolato molta partecipazione. Ne è stata prova la serie di riflessioni, di domande che hanno aperto nuove tematiche e di proposte finali. Uno degli obbiettivi non dichiarati, ma auspicati, era quello di coinvolgere e stimolare preti giovani e animatori vocazionali consacrati, soprattutto delle Chiese del Sud Italia: in buona parte questo scopo è stato raggiunto; ma è uno dei punti di riflessione per il futuro. Se infatti questo Seminario continuerà ad essere itinerante, come vorremmo, occorrerà ritornare e insistere sulla proposta di questo mezzo per il cammino spirituale e vocazionale.