N.03
Maggio/Giugno 2020

Incontri, luoghi, persone

Dietro la storia di ogni vocazione, ci sono luoghi, incontri, persone significative che hanno intuito, accompagnato, segnato la nostra crescita e il nostro cammino.

Anche nella Sacra Scrittura è così: un roveto ardente, un pozzo, un albero, una casa. Ma anche incontri: un povero, gli amici, i familiari.

Si tratta di luoghi, persone, esperienze che rappresentano una partenza, che hanno reso possibile l’itinerario di una ricerca. La fantasia di Dio è grande in questo senso! Dio si serve del quotidiano, delle nostre esperienze ordinarie, delle persone vicine o di incontri particolari per aprirci una strada, per farci intuire un progetto possibile.

Accanto ai momenti ordinari, ci sono poi momenti straordinari che ci segnano, che sono “intuizione”, “rottura”, pur dentro la continuità della nostra storia.

Scrive Michel De Certeau: «Vi sono punti e virgole, momenti particolari che articolano il tempo e aprono un ritmo. Avviene qualcosa che sovverte l’esperienza così come la intendevamo. […] Vi sono nella storia personale e nella storia dell’umanità, delle rotture, momenti privilegiati e che appaiono come tali. Avviene qualcosa che sorprende e pone un inizio. […] Che cosa sono questi momenti? Una rottura, un’esplosione, un infrangersi dei limiti. Avviene un po’ nell’esperienza quel che succederebbe se sbucando da un incrocio, vedessimo tutt’a un tratto il mare anziché un palazzo bene noto. Succede all’improvviso “qualcosa d’altro”. Qualcosa che non si può esprimere, lo si sperimenta e basta. Al posto di ciò che ci attendevamo, là, nel mezzo della cornice abituale, ecco il mare!»[1].

Nel lavoro proposto nell’articolo correlato, si vuole aiutare i ragazzi a fare memoria di luoghi, incontri esperienze ordinarie e straordinarie, intuizioni.

L’obiettivo è di aiutarli ad intravedere come tutta la vita sia accompagnata dalla presenza di Dio che apre orizzonti e sostiene la ricerca.

 

[1] M. De Certeau, Mai senza l’altro, Qiqajon, Magnano (BI), 2000.