«Da chi andremo?» (Gv 6,68)
Autorità e obbedienza nell'accompagnamento vocazionale
Sollecitati dai lavori della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, abbiamo voluto interrogarci su quello che viene indicato come una mutazione antropologicae sulle ricadute, problematiche e feconde, sull’accompagnamento spirituale.
«La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). E dal ‘di dentro’ lo stesso Spirito plasma la nostra identità e la nostra vita a somiglianza della vita di Cristo; è l’agire della Grazia, che incontra la nostra umanità. Come acconsentire a quest’opera in questo cambiamento d’epoca? Quali attenzioni favorire, quali ostacoli evitare, quali sono i punti di forza da individuare?
Mossi da questi interrogativi, abbiamo immaginato ad un triennio, sullo schema classico delle virtù teologali – «che fondano e animano l’agire del cristiano» (CCC 1813) e dei consigli evangelici, che «esprimono la pienezza vivente della carità» (CCC 1973) e sono il trasparire della vita di Cristo. Pertanto, abbiamo voluto declinare ogni anno attorno ad una polarizzazione, tra fede e obbedienza, speranza e povertà, carità e castità affrontando la questione dal punto di vista dell’accompagnamento vocazionale. Così è emerso un triennio di seminari, ciascuno completo in sé ma coordinato dentro un percorso articolato e affascinante:
2019: «Da chi andremo?» (Gv 6,68). Autorità e obbedienza nell’accompagnamento vocazionale.
2020: «È questo il tempo?» (At 1,6). Accompagnamento vocazionale tra esperienze puntuali e cammini ordinari.
2021: «Un corpo mi hai dato» (Eb 10,5). Accompagnare la vocazione tra limite e desiderio.