Può sembrare scontata la naturale correlazione tra liturgia, fede e vocazione. A me pare tuttavia che, nella vita delle nostre comunità cristiane, sia necessario un impegno sempre nuovo perché la liturgia sia davvero il luogo educativo primario alla fede e alla vocazione dei credenti.
Il presente numero di ‘Vocazioni’ intende offrire contenuti, orientamenti e proposte per aiutare gli educatori alla fede a celebrare i misteri della chiesa perché nutrano ed educhino la fede e la vocazione di tutto il popolo di Dio e, in esso, in particolare delle giovani generazioni.
“La Liturgia è l’espressione più alta della preghiera della chiesa, che si apre al dono delle divine chiamate”: a quali condizioni, nella vita delle nostre comunità, la liturgia è scuola permanente di educazione alla fede e scuola ininterrotta di sensibilizzazione e crescita vocazionale?
“La prima occasione di catechesi è offerta dalla Liturgia”: le celebrazioni liturgiche, che scandiscano la vita feriale e festiva del popolo di Dio, a quali condizioni sono luogo di annuncio vocazionale?
“Il punto di partenza della pedagogia vocazionale si trova ordinariamente in comunità cristiane sensibilizzate mediante la parola di Dio, i sacramenti, la preghiera…”: di fatto, la celebrazione liturgica e l’anno liturgico, a quali condizioni interpellano e accompagnano vocazionalmente soprattutto le giovani generazioni?
Rispondere a questi interrogativi è possibile, nella misura in cui in noi educatori alla fede c’è una risposta sapiente ad un interrogativo a monte del tema che stiamo qui trattando e, per certi aspetti, sempre a monte del nostro servizio: quali sono gli itinerari educativi fondamentali della chiesa?