La vita cristiana è vita secondo lo Spirito Santo. Concordare su questa affermazione significa superare un certo modo diffuso di pensare la vita cristiana “come un complesso difatti, di verità, di gesti, che sta a noi assimilare con le nostre forze. La fede invece ci dice che non solo Gesù è il dono del Padre; dono del Padre è anche lo Spirito Santo, senza la cui presenza e guida interiore ci è impossibile assimilare personalmente quello che Gesù è per ciascuno di noi”.
Il “Maestro interiore” del cristiano è dunque lo Spirito Santo. Nella vita cristiana non si può, infatti, prescindere da Dio inteso come attore principale del processo educativo: “in questa azione educativa egli si mostra anzitutto Padre… s’impegna anche totalmente nella persona del Figlio… si dona infine nella persona dello Spirito Santo. Egli tocca immediatamente il cuore dell’uomo, lo dirige come ‘maestro interiore’”.
In questo senso fa ben sperare, per un’autentica educazione alla fede e alla vocazione nella comunità cristiana delle giovani generazioni, una diffusa e ritrovata consapevolezza dello Spirito Santo primo e insostituibile educatore – senza ovviamente scadere in riprovevoli e fuorvianti spiritualismi – in continuità con la grande tradizione spirituale cristiana.
Nell’introdurre questo numero di Vocazioni – tematizzato attorno a un argomento di grande attualità pastorale “vita spirituale, itinerari educativi e maturazione vocazionale delle giovani generazioni” – mi sembra opportuno richiamare a grandi linee il pensiero di Giovanni Paolo II che in merito emerge dai Messaggi per le Giornate Mondiali della Gioventù.
È ovviamente una lettura parziale e riduttiva riferirsi ai soli Messaggi per la Giornata della Gioventù, se si considera la ricchezza del Magistero del S. Padre a riguardo ed il forte richiamo a un’autentica “vita nello Spirito” che emerge come linea costante dal suo Magistero.
La scelta è dettata soprattutto da un’aderenza al “sentire” delle giovani generazioni, che i Messaggi presentano, e dalla consapevolezza che il presente contributo intende solo introdurre agli interventi significativi che seguono.