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L’amico si rallegra

Riportiamo qui un testo di Ælredo di Rievaulx, tratto dal Sermone “Nella nascita di Giovanni Battista”, nel quale si racconta del monaco come uomo separato dal mondo, pieno di gioia e amico del Signore.

 

“Come sapete Giovanni Battista era fuggito nel deserto perché non volle vivere tra i secolari; era vestito di peli di cammello, (cfr. Mt 3,4; Mc 1,6) perché non si curava di avere abiti preziosi e delicati; mangiava locuste e miele selvatico, (cfr. Mt 3,4; Mc 1,6) perché non cercava cibi ricchi e raffinati.

Notate nel suo modo di vivere la separazione dal mondo, nelle sue vesti l’asprezza, nel suo cibo la sobrietà e la povertà. Penso che vediate e che vi rallegrate del fatto che la vostra vita si accorda molto bene con la vita di quest’uomo. Voi, infatti, come lui, vi siete molto allontanati dal mondo, siete vestiti di abiti poveri, vi servite di cibi rozzi. Non è giusto fratelli miei, che siate partecipi della sua gioia, voi che imitate la sua vita?

Ma da dove veniva la sua gioia? Vedete bene che la sua gioia non poteva venire da queste realtà esteriori, perché in queste realtà esteriori non aveva nient’altro che fatiche e asperità. Forse si rallegrava perché tutti lo ammiravano e lo lodavano perché viveva così. Molti fanno così. Non si rallegrano di operare il bene, ma si rallegrano perché molti li lodano. San Giovanni non fu così. Se fosse stato così non avrebbe potuto avere tanta lode dagli uomini da credere che egli era il Cristo. Molti, infatti, facevano così. Ma è proprio lui a dissuaderli a credere questo quando disse: Non sono ciò che voi credete che io sia (cfr. Lc 3,15) .

Vedete ora quanto è chiaro che non traeva nessuna gioia dalla lode degli uomini? Da dove dunque veniva la sua gioia? Egli stesso ce lo dica, e mostri ciò che noi dobbiamo desiderare. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa. Ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo(Gv 3, 29) chiamava il Signore nostro, cioè Cristo, lo Sposo. Ma di chi è sposo? Di questa carne? Non sia mai! Cristo è lo sposo dell’anima. Chi può esserlo se non lui? Colui al quale appartiene la sposa è lo sposo. Chi può rendere “sposa” l’anima dell’uomo, se non il nostro Signore? Chi può congiungere a sé l’anima dell’uomo, e renderla una cosa sola con sé e renderla partecipe della sua gioia e della sua dolcezza, se non Cristo?

Dunque dice: Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa. E chi era san Giovanni? Ascolta chi era: Ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta. Davvero, fratelli, è grande questo Giovanni, che è amico di Gesù Cristo. Chi può essere più grande dell’amico di Cristo? Ha servi, ha amici. Che cosa può avere di più? Senza dubbio né un signore, né un padre. Nessuno può esser più grande del suo amico. Dunque Tra i nati di donna non è nato uno più grande di Giovanni Battista (Mt 11,11)

Ma l’amico dello sposo sta. L’amico sta: non si muove, non scivola via, non si stende, ma sta. Perciò uno degli amici dello sposo dice: Vivo è il Signore, alla cui presenza io sto (1 Re 17,1). Beato chi sta alla presenza del Signore. Molti sono quelli che stanno si alla presenza del Signore, ma alla sua presenza giacciono. Ma l’amico sta. Cade chi passa da una via buona a una vita cattiva. Giace, chi aderisce ai vizi e ai peccati e ai desideri della carne … ma l’amico dello sposo sta, lui che mantiene la direzione diritta, che non devia è a destra né a sinistra, (cfr. Is 30,31; Ger 31,21) che non si china a terra.

Quest’uomo beato fu così. Non volò al di sopra, non si piegò al di sotto, ma stette. Volle volare al di sopra colui che disse: salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo (Is 14,14). San Giovanni non volle volare. Gli uomini lo incitavano a volare quando dicevano: Sei tu il Cristo? (cfr. Gv 1,19). Ma egli non volle volare, volle piuttosto stare in quella posizione in cui lo aveva posto il Signore. Io non sono il Cristo (Gv 1,20; 3,28), dice. O quanto fu infelice Adamo, lui che non volle rimanere nella posizione in cui il Signore lo aveva posto, ma volle volare, ed essere come Dio! Non volle essere amico, ma pari; perciò da amico divenne un vile servo.”

(Ælredo di Rievaulx, Sermone XIV, Nella nascita di Giovanni Battista, 18)