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Corresponsabili gli uni degli altri

Riportiamo qui alcuni stralci dell’Udienza Generale del 21 agosto 2019 di Papa Francesco. Gesù chiama i suoi discepoli all’amore, ad essere riconosciuti dall’amore che hanno gli uni per gli altri (Gv 13,35).

 

È comunione condividere il mio tempo con gli altri, per aiutare coloro che hanno bisogno. E così il volontariato, le opere di carità, le visite ai malati; bisogna sempre condividere con gli altri, e non cercare soltanto il proprio interesse.

La comunità, o koinonia, diventa in tal modo la nuova modalità di relazione tra i discepoli del Signore. I cristiani sperimentano una nuova modalità di essere tra di loro, di comportarsi. Ed è la modalità propria cristiana, a tal punto che i pagani guardavano i cristiani e dicevano: “Guardate come si amano!”. L’amore era la modalità. Ma non amore di parola, non amore finto: amore delle opere, dell’aiutarsi l’un l’altro, l’amore concreto, la concretezza dell’amore. Il vincolo con Cristo instaura un vincolo tra fratelli che confluisce e si esprime anche nella comunione dei beni materiali. […] Essere membra del corpo di Cristo rende i credenti corresponsabili gli uni degli altri. Essere credenti in Gesù rende tutti noi corresponsabili gli uni degli altri. […] Questo è essere cristiano. Per questo i forti sostengono i deboli (cfr Rm 15,1) e nessuno sperimenta l’indigenza che umilia e sfigura la dignità umana, perché loro vivono questa comunità: avere in comune il cuore. Si amano. Questo è il segnale: amore concreto.

 

(Papa Francesco, Udienza Generale, 21 agosto 2019)

 

Leggi qui il testo completo dell’Udienza.

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