N.04
Luglio/Agosto 2019

First Man

L'importanza dei piccoli passi

 

Pubblichiamo un itinerario e alcune schede (in allegato) che forniscono spunti di riflessione per incontri di pastorale a partire dal film First Man.

 

Progetto di vita

Neil Armstrong – Questo è un piccolo passo per un uomo, un gigantesco balzo per l’umanità.

Neil Armstrong, ingegnere aereonautico e pilota collaudatore americano, conduce una vita normale e ritirata con la famiglia, finché la malattia e poi la morte prematura della figlioletta lo spinge a giocarsi per un progetto diverso: lavorare per la Nasa. Un progetto che lo porterà non solo a partire per una grande avventura ma che gli consentirà di scoprire in verità se stesso, di conoscere e andare oltre i propri limiti, di rimettere ordine nella vita.

Programma Gemini

Neil – La Terra: guardarla da un altro punto di vista cambia la tua prospettiva.

Alzare lo sguardo per leggere in modo nuovo gli eventi lieti e tristi del quotidiano (in particolare quelli dolorosi, come accade nella storia di Neil) è il primo passo per giocarsi nell’avventura del progetto di vita. Alzare lo sguardo è fare propria una nuova prospettiva che guida desideri, passioni, ideali, intuizioni.

Nel film si evince come la passione per la musica, per il teatro e, in particolare, per gli studi di ingegneria sono tutti desideri che animano il cuore di Neil ma che hanno bisogno di trovare un principio unificatore per arrivare ad una scelta di vita…

Accade un evento: la morte prematura di sua figlia. Tale evento genera un sentire negativo totalizzante: un forte dolore che scava dei solchi, che segna nuove strade dentro al suo cuore e crea un vuoto; ma le tracce che lascia diventano una bussola, anziché essere semplice terra bruciata! In quei solchi torna a scorrere un’antica forza, un fuoco, un principio unificatore, una sana inquietudine a cui dar risposta. Il dolore leva ogni orpello, ogni cosa superflua, facendo arrivare al dunque ed è da qui che inizia la ricostruzione.

In altri termini, Neil vive un dolore silenzioso, che prende spazio sempre più nella sua interiorità e nelle sue emozioni, non in forma negativa, ma nella forma positiva di una costruttiva inquietudine e di una ricerca di riscatto per se stesso, per la sua famiglia ed anche per tutti i compagni di viaggio che ha visto morire in missione. Per lui, infatti, sarà proprio la ricerca di riconciliazione con il suo dolore la spinta decisiva, la forza, la carica per giocarsi in un nuovo progetto di vita.

Pertanto, in riposta a tutto questo suo complesso sentire interiore, Neil Armstrong decide di avventurarsi nel Progetto Gemini, facendo il colloquio alla Nasa e venendo subito selezionato non solo per la sua qualifica di ingegnere aeronautico, ma anche per la sua esperienza di pilota e per la sua tempra!

Programma Apollo

Neil – Noi dobbiamo fallire quaggiù per non fallire lassù!
Direttore Robert – A quale costo?
Neil – È un po tardi per questa domanda.

Neil affronta con determinazione e “calma” paure, tensioni, scoraggiamenti, ostacoli e sono queste le doti per cui viene scelto per la missione Apollo 11.

Tale determinazione non è solo caratteriale ma è anche la risposta razionale ad un travaglio interiore: il serio pericolo di morte proprio della missione con cui fare i conti, il contatto vivo con i propri limiti, le tensioni familiari e il peso delle responsabilità come marito e padre sono tutti “pensieri” che agitano il cuore. Tuttavia, nonostante il trambusto emotivo, proprio in forza del suo difetto più grande: lo sforzarsi di vivere distaccato dal piano del sentire, prevale la scelta di giocarsi fino in fondo per quella intuizione originaria che lo ha condotto fino a questo punto.

Pertanto, forte di questa decisione, Neil parte per la missione dell’allunaggio… portandola a termine con successo!

All’arrivo sulla luna le distese immense e desolate, l’assoluto silenzio, le ombre che si dileguano, il lasciar andare il braccialetto della figlia scomparsa e, ritornato sulla terra, il volantino con la scritta “In the beginning God…” sono tutte immagini toccanti e scelte di regia che raccontano un’armonia ritrovata: dal trambusto delle emozioni al silenzio della tanta cercata pace interiore e riconciliazione con il dolore – in particolare con la perdita della figlia.

Programma Famiglia

Janet Armstrong – [Quando l’ho conosciuto al college] lui era diverso dagli altri del campus. Aveva fatto la guerra. Aveva le idee molto chiare. Sembrava molto stabile… Forse io ero alla ricerca di stabilità.

Le scene conclusive del film mostrano ricordi e gesti di amore tutti legati alla famiglia. Neil fa memoria di una scelta per amore ancora più profonda e forte del desiderio di andare sulla luna, della ricerca di riconciliazione, di risposte e di riscatto, della ricerca di realizzazione personale che lo hanno guidato fino a questo punto.

Tale consapevolezza gli consente di allargare ancor di più la prospettiva e di rigiocarsi in modo rinnovato nella relazione con sua moglie e i suoi figli – il simbolo dei ricordi e del bacio finale.

 

 

Proponiamo un’attività di gruppo pensata per giovani-adulti (qui) e un ulteriore approfondimento a partire dal gioco di società “Terraforming Mars” (qui).

 

 

Se hai trovato interessante questo materiale, leggi anche l’articolo Quando l’uomo si misura con i propri limiti!