N.01
Gennaio/Febbraio 2001

Il contributo dei gruppi realizzati all’interno dei lavori del Convegno

Dal lavoro dei gruppi, in generale gradito e partecipato con interesse, abbiamo avuto tre impressioni. La prima è che il tema è ritenuto da tutti molto importante per dare al cristianesimo un volto maturo, per farne una proposta da adulti e soprattutto perché non perda il suo radicalismo. Non si può presentare la sequela di Cristo senza l’annuncio dell’amore verginale. La seconda è che la difficoltà a presentare questo annuncio nella cultura attuale ci fa apparire come dei mercanti di diamanti spiazzati dagli acquirenti che apprezzano i fondi di bottiglia, colorati e vari, e non i diamanti: troppo puri, trasparenti, costosi! La terza è che la verginità appare sempre più come un dono e un mistero inesauribile: non come la cassa del tesoro trovata in un campo, che si può possedere, ma come una miniera dai molti filoni d’oro. Più si va in profondità, in larghezza, in lunghezza e più l’amore verginale rivela la sua realtà di anticipazione del Regno, di partecipazione al mistero dell’amore di Dio. Dono quindi da accogliere con riconoscenza perché è gratuito, da trattare con cautela e timore perché si entra in un territorio non nostro, in “una terra santa” (Es 3,5).

Si chiedeva ai presenti di comunicare che cosa il CDV ha già fatto, quali difficoltà ha incontrato e quali proposte fare per migliorare la pastorale vocazionale in vari ambiti, in relazione a vari soggetti e sviluppando itinerari specifici. Per raccogliere le indicazioni emerse dai lavori di gruppo si è deciso di suddividerle in quattro ambiti: il primo raccoglie la parrocchia, la famiglia e la pastorale giovanile; il secondo i soggetti educativi; il terzo, gli itinerari specifici.

 

 

 

ITINERARI DELL’ANNUNCIO DELLA VOCAZIONE 

ALL’AMORE VERGINALE 

NELLA VITA DELLA COMUNITÀ CRISTIANA: 

PARROCCHIA, FAMIGLIA E PASTORALE GIOVANILE 

(gruppi 2, 5, 6).

 

Nella pastorale della parrocchia

Le luci: sta crescendo lentamente la coscienza che la pastorale vocazionale (PV) è costitutiva della pastorale ordinaria; cresce la collaborazione tra CDV e parrocchie con le scuole di preghiera, gli incontri, i ritiri mensili, i campi scuola, la formazione dei catechisti, lectio divina, monastero invisibile, tutte attività esplicitamente a carattere vocazionale; si fa la “festa del sì” (annuncio durante l’Eucaristia domenicale della consacrazione verginale); si anima la Giornata Mondiale di Preghiera; si valorizzano consacrati e carismi; si fa la giornata di aggiornamento dei sacerdoti sulla verginità.

Le ombre: i parroci spesso sono restii alla PV; la pastorale resta più sacramentale che di itinerari formativi; la PV è spesso mossa solo dall’urgenza del problema; scarsa la formazione di tutte le vocazioni, anche matrimoniale; difficoltà di linguaggio a mediare la vocazione alla verginità.

Le prospettive: formare il clero, gli animatori vocazionali anche laici liberi però da altri impegni; collaborare con gli operatoti di altri settori della pastorale; animare la preghiera per le vocazioni, in varie occasioni, soprattutto con la “settimana vocazionale” o con le “missioni vocazionali parrocchiali”; cercare la collaborazione con i movimenti e le aggregazioni ecclesiali; attenzione al territorio: lavorare nelle zone pastorali.

 

Nella pastorale della famiglia

Le luci: cresce lo spazio per le famiglie nei CDV; cammini di fede e campi estivi, missioni popolari e centri di ascolto, esercizi spirituali, per famiglie organizzati dai CDV; contatto con i genitori dei bimbi delle scuole cattoliche; incontri per le famiglie dei ministranti; corsi di formazione per fidanzati dove consacrati del CDV presentano la vocazione all’amore verginale.

Le ombre: spesso l’amore verginale è un argomento buio: “Un figlio consacrato è un figlio castigato!”; da molte parti manca ancora un coordinamento tra pastorale familiare e CDV, così non si riesce a far affermare la famiglia cristiana come luogo privilegiato per l’annuncio dell’amore verginale.

Le prospettive: necessaria la sinergia tra la pastorale familiare e PV; formare alla vocazione al matrimonio cristiano, come vocazione per tutte le vocazioni; formare anche i laici perché possano educare all’amore verginale; coinvolgere le famiglie in quanto tali nella preghiera per le vocazioni.

 

Nella pastorale giovanile

Le luci: esempi di collaborazione con il CDV: formazione del volontariato come inizio del dono di sé; testimonianze dei seminaristi e dei novizi/e motivo di forti interrogativi per i giovani; esperienze di accompagnamento per giovani universitari; corsi di formazione all’amore, all’affettività, alla sessualità.

Le ombre: nelle catechesi, difficoltà di linguaggio e di contenuti sui temi della affettività e della verginità, troppo moralismo o spiritualismo; poca ricchezza di contenuti spirituali e di integrazione con le scienze umane che toglie efficacia all’annuncio della vocazione verginale; carenze nelle comunità cristiane circa l’intercettazione delle domande di amore e di gioia; poca testimonianza gioiosa dei consacrati tra i giovani (“C’è un ritiro dei consacrati dai giovani?”); pastorale giovanile debole nella proposta spirituale, oppure frammentaria e ripetitiva.

Le prospettive: urgente la collaborazione tra pastorale giovanile e PV; “giovani per i giovani”: la proposta vocazionale anche ai lontani deve passare attraverso la testimonianza, il linguaggio, le esperienze dei giovani chiamati; ricucire la distanza tra giovani in seminario o nei noviziati e gli altri giovani che fanno una vita comune.

 

 

 

LA FORMAZIONE ALL’ANNUNCIO DELLA VOCAZIONE 

ALL’AMORE VERGINALE

DEI SOGGETTI EDUCATIVI: 

PRESBITERI E CONSACRATI, GENITORI ED EDUCATORI

(gruppi 1 e 3)

 

Nella formazione dei presbiteri e dei consacrati

Le luci: nei seminari spesso gli educatori sono anche membri o direttori dei CDV e trasmettono una sensibilità; il CDV propone ai giovani preti cammini educativi; il CRV propone esercizi per consacrati e sacerdoti; giornate vocazionali con seminaristi e novizi; giornate annuali o mensili o ritiri del Clero con CDV; corso del CRV per aggiornamento sulla direzione spirituale a servizio dell’orientamento vocazionale.

Le ombre: resta un tema difficile per tutti, anche per i consacrati stessi, anche nella formazione specifica dei seminari.

 

Nella formazione dei genitori e degli educatori

Le luci: alcune diocesi hanno una formazione per animatori ed educatori vocazionali attenta al tema specifico dell’amore verginale; si fanno incontri per educatori e catechisti a livello diocesano sul tema; sono coinvolti sposi e coppie nella PV dei CDV; una diocesi ha fatto il convegno pastorale diocesano sul tema.

Le ombre: in molti formatori c’è una scarsa sensibilità perché non sono formati, non conoscono i documenti sulla vita consacrata né la vita consacrata stessa; nella cultura attuale è un argomento sempre più problematico e gli educatori ne risentono; oppure c’è chi lo dà per scontato.

Le prospettive: investire nella formazione degli educatori, dei catechisti e degli animatori di realtà giovanili; collaborare con la pastorale famigliare perché si proponga il tema della vocazione alla vita e all’amore anche verginale.

 

 

 

GLI ITINERARI SPECIFICI PERSONALI E COMUNITARI 

PER L’ACCOMPAGNAMENTO E IL DISCERNIMENTO 

DELLA VOCAZIONE ALL’AMORE VERGINALE

(gruppi 9, 7 e 4)

 

Negli itinerari spirituali, esercizi e ritiri

Le luci: esistono varie esperienze di esercizi, ritiri, e altri itinerari spirituali dove si annuncia il tema e si presentano tutte le vocazioni anche con gli specifici carismi di vita consacrata; si affronta il tema soprattutto a partire dalla parola di Dio; anche negli esercizi è stata utile la testimonianza diretta di consacrati; l’esperienza degli esercizi è ritenuta la più adatta all’annuncio vocazionale; esistono anche varie scuole per la formazione di guide spirituali per esercizi ecc.

Le ombre: sono ancora pochi gli esercizi e i ritiri che si propongono ai giovani con queste tematiche; poco annuncio e soprattutto frammentato sporadico, non inserito in veri itinerari di discernimento e accompagnamento vocazionale.

Le prospettive: formare sacerdoti e consacrati, ma anche laici, all’accompagnamento, alla predicazione e alla formazione spirituale; far conoscere le scuole che fanno questo; far sempre emergere la dimensione vocazionale negli itinerari spirituali che sono naturalmente i più affini all’animazione vocazionale.

 

Negli itinerari vocazionali specifici

Le luci: esistono in moltissime diocesi itinerari e incontri sistematici; incontri per fasce d’età, dai ragazzi fino agli universitari; pubblicazione di sussidi; una parte di questi incontri sono fatti in collaborazione con gli uffici di pastorale giovanile e con l’Azione cattolica giovani, a volte sono mensili con campi scuola o momenti di convivenza o esercizi spirituali conclusivi.

Le ombre: si lamentano itinerari isolati o poco in comunicazione con le altre attività pastorali diocesane; difficoltà a coinvolgere parroci diocesani o religiosi nelle proposte degli itinerari specifici; ancora troppo spesso gli itinerari specifici sono rivolti a coinvolgere “il proprio orticello”.

Le prospettive: fare accoglienza vocazionale e far fare esperienza della vita comune dei consacrati; fare del CDV stesso un luogo di incontro e orientamento vocazionale stabile; pensare e progettare gli itinerari vocazionali con gli altri educatori o animatori diocesani; valorizzare di più l’accompagnamento personalizzato.

 

Nella direzione spirituale

Le luci: si pratica in modo crescente, c’è più offerta di direzione spirituale ai giovani; ci sono scuole di formazione alla D.S.; si propone oggi di più il tema della verginità nella D.S.; è inserita nei cammini spirituali e negli itinerari vocazionali diocesani.

Le ombre: la difficoltà dei giovani a lasciarsi condurre con costanza e stabilità in questo cammino; difficoltà a trattare le tematiche dell’affettività e della maturità umana da parte del giovane e degli stessi educatori che fanno D.S.; scarsa conoscenza della vita consacrata da parte delle guide spirituali.

Le prospettive: si potranno qualificare sempre più le guide: uomini e donne, consacrati e laici; il CDV può formare tutte le categorie vocazionali all’accompagnamento vocazionale personale e comunitario; necessario formare guide spirituali libere che formino a scelte di fede, ma libere.

 

 

 

NUOVE PROSPETTIVE DI IMPEGNO PER GLI ANIMATORI VOCAZIONALI 

NELL’ANNUNCIO DELLA VOCAZIONE ALL’AMORE VERGINALE 

NEI GRUPPI, MOVIMENTI, ASSOCIAZIONI

(gruppo 8)

 

Le luci: ci sono timidi tentativi dei CDV di contattare gruppi, movimenti, associazioni, per questo annuncio; alcuni CDV hanno dei rappresentanti delle aggregazioni diocesane che collaborano; in occasione della GMG 2000 ci sono stati alcune collaborazioni importanti; di solito queste aggregazioni desiderano essere conosciute e fare comunione con i CDV (la Chiesa locale), ma anche offrire la propria metodologia educativa.

Le ombre: un problema pastorale di sempre è la chiusura e la tendenza all’autosufficienza dei gruppi e movimenti; difficoltà a far convergere i cammini differenziati e gli itinerari educativi, su obbiettivi comuni; insufficiente la proposta e la presenza dei CDV.

Le prospettive: far convergere attorno ad un tema unico gli itinerari dei vari movimenti; inserire negli organismi pastorali, e nei CDV, i rappresentanti delle aggregazioni; chiedere a loro che annuncino il tema della verginità per il Regno ciascuno con il suo linguaggio, il suo metodo, il suo carisma.

 

Conclusioni

Ci si poteva aspettare di più? Il lavoro fatto, i confronti, le comunicazioni, gli scambi di esperienze, l’incoraggiamento reciproco…, è stato tanto; moltissimi hanno detto che anche i lavori di gruppo li avevano arricchiti. Per gli addetti ai lavori, non sono emerse novità di rilievo, ma c’è la percezione che ci siano tante esperienze che stanno fermentando nella vita quotidiana delle nostre Chiese; molte sono ben pensate e portate avanti con efficacia: si può sperare!

Metà circa dei partecipanti lavora o ha contatti con i CDV: l’obbiettivo di questo convegno “nuovo” è stato in buona parte realizzato; ai partecipanti è rivolto un caldo e deciso invito a farsi vivi e a stimolare il lavoro vocazionale nei propri CDV locali, a qualsiasi vocazione si appartenga: è l’organismo della Chiesa locale per tutte le vocazioni!

La scelta pastorale che dovrebbe caratterizzare l’anno 2001 è una speciale attenzione pastorale alla vocazione, alle vocazioni di speciale consacrazione e all’annuncio dell’amore verginale, mettendolo al centro dell’anno vocazionale. Il messaggio del Papa (“Ogni vita è vocazione, ogni uomo e ogni donna sono dono di Dio al mondo”) può supportare il primo passo del tema: la vocazione in generale. I sussidi della Giornata mondiale di preghiera (“Vocazioni: luce della vita!”), possono aiutare nel secondo: la pastorale vocazionale per tutte le vocazioni di speciale consacrazione. I contenuti del nostro Convegno permettono di annunciare e approfondire la chiamata all’amore verginale. L’anno vocazionale, voluto dalla S. Sede nel 2001, quasi a continuazione del Giubileo e per ricordare il 60° anniversario della fondazione dei centri per le vocazioni (Pio XII, Cum Nobis, 4 novembre 1941), sia per la Chiesa italiana l’anno che propone l’amore verginale come tema di riflessione e di preghiera per tutti.