Ogni singola vita è una vocazione
La parola “vocazione” viene da una radice latina che significa “chiamata”. Fino a tempi recenti, dalla maggior parte dei cattolici la parola vocazione veniva applicata alla chiamata al sacerdozio o alla vita consacrata. Questo significato di vocazione, come chiamata al sacerdozio o alla vita consacrata, ci interessa grandemente in quanto soci Serrani. Tale interesse comporta l’assistenza, la promozione, il rafforzamento di tali vocazioni, di tali chiamate. È facile per noi riconoscere l’enorme importanza di sacerdoti e diaconi, di religiosi e religiose e di ogni forma di vita di speciale consacrazione per la comunità dei fedeli. Queste vocazioni sono preziose, d’importanza fondamentale. Sono una benedizione per la Chiesa e per il mondo.
Non si può negare infatti che la principale “tentazione” del mondo attuale è da ricercarsi nella debolezza della Fede. Si può dire che non c’è nemmeno più una contrapposizione ideologica profonda, specie nei paesi che si considerano più avanzati, ma piuttosto la sensazione che prevalga nelle masse l’indifferenza sul significato della vita, di questo breve intervallo tra due eternità. Sono solo loro i “vocati” alla vita sacerdotale e consacrata, che hanno il compito importante di mantenere viva la fiamma dello spirito, quella che ricorda la pochezza degli uomini e il grande messaggio della salvezza.
A questo proposito viene in mente un episodio raccontato dal giornalista Citterich che, ai tempi della dittatura sovietica, accompagnava una volta l’On. La Pira in visita a Mosca. La Pira mentre era condotto in macchina si soffermava a guardare con interesse alcune chiese ortodosse dove i fedeli erano presenti in numero discreto e tenevano in mano accese delle candeline come è d’uso in certe celebrazioni della Chiesa Ortodossa. E si diceva favorevolmente colpito dall’esistenza di questi gruppi in preghiera. A qualcuno dell’entourage che scrollando le spalle minimizzava: sono solo delle vecchiette legate ad altri tempi… La Pira rispose: proprio a queste vecchiette è demandato il compito di mantenere viva la Fede in un ambiente che vorrebbe dimenticarla. Quelle candele accese simbolizzano la luce della Fede ed un giorno sarà per questi bagliori che le future generazioni ritroveranno i vecchi sentieri dimenticati. Più volte nelle nostre recenti esperienze nella Russia post-sovietica abbiamo riflettuto su questa profezia… e constatato quanto fosse lungimirante. L’analogia con la difesa delle vocazioni per superare, mediante la loro presenza e la luce di cui sono portatori, la “tentazione” del mondo attuale è evidente e mette a fuoco l’importanza del compito che ci siamo prefissi. Per questi motivi alla base del nostro statuto, che proclama gli scopi del Serra, vi sono due semplici frasi che si commentano da sole:
a) favorire e sostenere le vocazioni al sacerdozio ministeriale della Chiesa Cattolica, come una particolare vocazione a servire ed operare per migliorare la considerazione e la stima verso il sacerdozio ministeriale e verso tutte le vocazioni religiose nella Chiesa Cattolica;
b) diffondere il Cattolicesimo incoraggiando i propri membri ad adempiere, in amicizia e mediante approfondito studio, alla loro personale vocazione cristiana al servizio.
Voi siete qui riuniti oggi non per caso. Il trovarci qui insieme è volontà di Dio, né più né meno. Ci siamo riuniti perché insieme condividiamo un interesse ed un impegno per le vocazioni. Quest’anno, in risposta alla richiesta del Papa, ai Serrani viene chiesto di impegnarsi spiritualmente a promuovere l’anno 2001 come anno dedicato alle vocazioni. Il tema del nostro anno per le vocazioni è: Ogni singola vita è una vocazione, ogni uomo o donna è ambasciatore e ambasciatrice di Dio nel mondo.
Ogni vita è vocazione e non solamente la vita d’un sacerdote o di un religioso o religiosa, ma anche la vita d’un uomo sposato o di una donna sposata, come pure la vita di un uomo singolo o una donna non sposata. Ogni vita è una vocazione, ciascun uomo o ciascuna donna è un ambasciatore o un’ambasciatrice di Dio nel mondo. Oggi, abbiamo una coscienza più profonda a riguardo delle vocazioni, abbiamo una concezione più estesa e più ampia di quello che significhi essere chiamati. Sappiamo che i sacerdoti e le suore non sono gli unici ad avere una vocazione. Sappiamo che tutti e ciascuno abbiamo una propria vocazione. La ragione viene dal fatto che ciascuno di noi è un seguace di Cristo per mezzo del battesimo, e come tale ha un ruolo da svolgere nel Regno di Dio, un ruolo che solamente noi possiamo soddisfare. Ogni singolo individuo ha la sua importanza negli impenetrabili disegni di Dio. Con la nascita e per mezzo del battesimo, ciascuno di noi esprime una porzione della Divina Provvidenza. Dandoci la vita, Dio ha avuto in mente grandi cose per noi, talenti e doni irrepetibili e singolari esperienze.
Lasciate che approfitti di questi pochi minuti per presentare ad un’assise così qualificata ma che forse non ci conosce del tutto che cosa è il Serra Club e che cosa concretamente si propone di fare per le vocazioni in comunione con tutti voi e a servizio del bene delle nuove generazioni, della Chiesa e dell’impegno comune.
L’origine
L’Associazione risale a circa 75 anni orsono, a seguito dell’intesa di alcuni cattolici americani, sulla base delle prassi che sono all’origine dei Service Clubs.
La diffusione
Oggi il Serra conta circa 23.500 membri, in 36 Paesi nel mondo, con 767 Clubs. Il 40 % dei Clubs è presente negli Usa e Canada, il 26% in Brasile e rispettivamente l’8 e il 6 % in Italia e Messico.
La struttura organizzativa
Un Presidente Internazionale, un Past Presidente, un Presidente Eletto e 4 Vice Presidenti; un Segretario ed un Tesoriere completano il Consiglio di Amministrazione (Board), con altri 14 Consiglieri che rappresentano proporzionalmente le varie Aree geografiche, in un Ufficio centrale a Chicago. L’attività specialistica è svolta da un certo numero di Commissioni, le cui principali sono dirette dai VicePresidenti Internazionali, con riferimento al campo delle Vocazioni, dei Programmi, dell’Estensione e delle Comunicazioni. Una Commissione speciale dirige la Fondazione Internazionale del Serra (con Ufficio a Chicago). Nelle varie Aree, i Clubs sono raccolti nella maggior parte con una struttura decentrata, di notevole autonomia, sotto il coordinamento di Consigli Nazionali (per ora in numero di 9). Ogni Consiglio Nazionale raggruppa i Clubs corrispondenti per mezzo di Distretti, coordinati da un Governatore. I Clubs con una presenza che varia da 25 a 80 Soci, sono coordinati da un Presidente ed un Direttivo opportunamente strutturato, ripetendo al livello operativo periferico, le stesse Commissioni omologhe della struttura centrale, tra loro in collegamento orientativo dal centro alla periferia. Il “Serra Club locale” ha la più spiccata autonomia per i contatti con le Diocesi e gli organismi della Pastorale Vocazionale locale, svolgendo un programma preventivamente preparato e reso noto in un manuale (Bellringers), che costituisce la guida impegnativa per l’intero anno. Detto Manuale è a disposizione anche degli Amici del Club, a cui può essere richiesto, nella forma aggiornata annualmente.
Vita dell’Associazione
Il Club svolge un’attività basata su periodici incontri conviviali e di altro genere tra i Soci, a data prefissata. Le Commissioni, con piccoli raggruppamenti di altri Soci, svolgono il loro programmi di contatto ed attività, nelle località di residenza, in genere in Diocesi separate, a cui appartiene il Club. Tutte le cariche dal Club al Board centrale, hanno una durata in genere annuale, con precise modalità di rinnovo, basato su elezioni assembleari. I mezzi di collegamento sono costituiti oltre che dalle fondamentali riunioni dei Soci dei Clubs a date prefissate come detto, da altre riunioni prefissate nel corpo dei Distretti e dei Consigli Nazionali, in genere a livello nazionale. Una Convention annuale mondiale, raggruppa un notevole numero di Soci, con una preparazione organizzativa notevole, nei vari Paesi scelti a rotazione per la manifestazione. Il movimento dispone di un periodico in lingua inglese The Serran, edito a Chicago, ove è sito anche un Ufficio Centrale con alcuni dipendenti, coordinati da un Direttore Esecutivo. Molti dei Consigli Nazionali hanno una rivista nella loro lingua principale; ricordiamo in particolare Il Serrano in lingua italiana. Le principali lingue del Serra sono l’Inglese, il Portoghese, lo Spagnolo e l’Italiano, con continua ricerca dei mezzi più moderni per le traduzioni. Nel Board internazionale la lingua ufficiale è l’Inglese. Sono molti i Clubs che redigono un periodico locale. Un fitto e ben strutturato collegamento di corrispondenza unisce i vari gradini dell’organizzazione, sottolineando principalmente il punto di partenza che deriva dalla Presidenza internazionale (tramite l’Ufficio di Chicago, retto dal Direttore Esecutivo); per quanto attiene alla parte spirituale e specialistica, si citano il “Consulente Episcopale” a livello mondiale (un Arcivescovo o Cardinale che conosce bene il Serra); anche i vari Consigli Nazionali dispongono di un “Consulente Episcopale” di tale levatura; si cita come elemento prezioso per la spiritualità, la formazione dei Soci e la spinta per l’attività pratica, il Cappellano di Club che è scelto dall’Ordinario di competenza per singolo Club. Le principali manifestazioni assembleari sono documentate da Atti che mettono a disposizione prezioso materiale formativo ed informativo.
I più preziosi dei collegamenti, rimangono comunque i contatti locali tra i Presidenti di Clubs e gli Ordinari delle Diocesi locali, con intervento quando necessario delle altre posizioni più rappresentative che possono opportunamente essere chiamate in causa.
Aree di attività
Riepilogando le aree di attività del Serra International sono:
1. cura continua ed aggiornamento della preparazione spirituale e dottrinaria dei Soci, seguendo le indicazioni del Magistero della Chiesa ed in particolare della Congregazione per l’Educazione Cattolica, da cui siamo riconosciuti ufficialmente;
2. testimonianza verso il mondo esterno, nel cui ambito il socio serrano vive ed è attivo per ragioni della suo lavoro, per mantenere vivo l’apprezzamento della Chiesa, dei suoi Presbiteri e per attivare dove necessario anche un’azione di ricristianizzazione;
3. disponibilità di supporto per le Diocesi, in stretto contatto con i Vescovi, con cui si mantiene un’attività di collaborazione; in questo senso ci permettiamo di ricordare ai Centri Vocazionali delle nostre Diocesi la piena disponibilità del Serra alla massima collaborazione e la nostra altrettanto piena disponibilità ad essere costantemente aiutati nel crescere in vista di una sempre miglior capacità operativa comune a favore delle vocazioni;
4. per il Clero locale e per la vita consacrata (soprattutto tramite il consiglio del Cappellano, che è figura fondamentale per la guida spirituale dell’attività specifica a favore delle Vocazioni consacrate), il Serra svolge un’attività di supporto per le eventuali posizioni bisognose, ma soprattutto per il Clero in attività, curando tutti quei rapporti atti a restituire al Presbitero ed ai Consacrati in genere, l’importanza che meritano nel corpo della Chiesa e della Società;
5. l’Associazione è – infine – particolarmente sensibile alla preparazione dei futuri Presbiteri, mantenendosi vicina ai Seminari, con incoraggiamenti di vario genere, sia morali che materiali. In quest’ultimo senso vengono utilizzati i proventi delle varie Fondazioni che sono state costituite a livello nazionale e soprattutto con l’importante Fondazione internazionale.