N.03
Maggio/Giugno 2004

Dal Seminario sulla Direzione Spirituale del CNV alle Regioni e Diocesi: quali esperienze in atto?

 

 

 

We never know how high we are

Till we are asked to rise

And then if we are true to plan

Our statures touch the skies.

(Emily Dickinson)

 

“Non conosciamo mai la nostra altezza 

finché non siamo chiamati ad alzarci. 

E se siamo fedeli al nostro compito 

arriva al cielo la nostra statura”.

 

 

Questi versi della poetessa americana Emily Dickinson possono ben riassumere il compito straordinario affidato a coloro che accompagnano spiritualmente i fratelli: rimetterli in piedi e aiutarli a scoprire la propria statura per giungere all’incontro con Dio, vivendo nella fedeltà alla propria vocazione. Da diciannove anni il Seminario sulla Direzione Spirituale si svolge sempre durante l’ottava di Pasqua. Una felice coincidenza: giacché anticamente questa settimana era dedicata dai Padri della Chiesa alla mistagogia: accompagnare i neofiti, attraverso una rilettura dei riti e dei sacramenti celebrati, a comprendere l’immenso dono ricevuto per conformarvi tutta la vita. Il direttore spirituale non è forse un mistagogo? Un fratello, cioè, che accompagna altri fratelli ad entrare in modo sempre più consapevole nel mistero: il mistero della sua vita, il mistero dell’amore di Dio, il mistero dei nostri fratelli, aiutandolo a rispondere in modo responsabile e creativo agli appelli che gli giungono da queste realtà. Sì, perché non ci accontentiamo che i giovani si rimettano in piedi; né ci basta che arrivino fino a “tre metri sopra il cielo”. Noi vorremmo che nel Cielo vi entrassero per sempre e, con loro, anche noi naturalmente.

Prima di concludere questo XIX Seminario sulla Direzione Spirituale, diamo uno sguardo colmo di gratitudine per il passato, per vivere con passione il presente e aprirci con speranza al futuro. Lo facciamo rivisitando il cammino fatto, tentando di rispondere ad alcune domande per fare un piccolo bilancio di quest’esperienza: quali erano gli obiettivi iniziali? Come e perché questo Seminario si è modificato in questi anni? Quali ripercussioni ha avuto nella vita delle Regioni e delle Diocesi?

 

 

Obiettivi iniziali

Mons. Castellani, nel presentare il libro che riportava alcune relazioni svolte nei primi sette Seminari sulla Direzione Spirituale, scriveva: “Più volte mi sono sentito ripetere questo interrogativo: che fare per le vocazioni?… La risposta, che riassume la tanta fede ed esperienza ecclesiale maturata in questi anni postconciliari nella Chiesa italiana, la troviamo in questa sapiente sintesi dei nostri vescovi nel Piano pastorale per le vocazioni della Chiesa italiana: ‘l’accompagnamento individuale, personalizzato in una sapiente opera di discernimento e direzione spirituale, e l’accompagnamento di gruppo, condivisione di un graduale cammino di fede comunitario: sono oggi complementari e decisivi per una scelta vocazionale matura’ (n. 48)”[1]. Dopo i primi sette anni, Mons. Castellani poteva affermare: “Tali Seminari hanno avuto il merito sia di formare alla direzione spirituale già un migliaio di educatori alla fede sia di rilanciare il servizio della direzione spirituale come componente essenziale della pastorale giovanile e della pastorale vocazionale”[2].

Questi due obiettivi individuati da Mons. Castellani, con il passare del tempo, si sono sempre più specificati e sempre meglio perseguiti: sostenere l’impegno di chi accompagna i giovani nel loro cammino di fede e di ricerca vocazionale, e collaborare a far riscoprire l’importanza per la maturazione vocazionale dell’accompagnamento spirituale.

Siamo stati incoraggiati in questa iniziativa da quanto scriveva il Papa nella Pastores dabo vobis: “La cura delle vocazioni al sacerdozio saprà esprimersi anche in una ferma e persuasiva proposta di direzione spirituale. È necessario riscoprire la grande tradizione dell’accompagnamento spirituale personale, che ha sempre portato tanti e preziosi frutti nella vita della Chiesa: esso può essere aiutato in determinati casi e a precise condizioni, ma non sostituito, da forme di analisi o di aiuto psicologico. I ragazzi, gli adolescenti e i giovani siano invitati a scoprire e ad apprezzare il dono della direzione spirituale, a ricercarlo e a sperimentarlo, a chiederlo con fiduciosa insistenza ai loro educatori nella fede”[3]. Nella stessa Esortazione post-sinodale, il Papa rivolgeva un invito pressante ai sacerdoti: “I sacerdoti, per parte loro, siano i primi a dedicare tempo ed energie a quest’opera di educazione e di aiuto spirituale personale: non si pentiranno mai di aver trascurato o messo in secondo piano tante altre cose, pure belle e utili, se questo era inevitabile per mantenere fede al loro ministero di collaboratori dello Spirito nell’illuminazione e nella guida dei chiamati”[4].

Anche il Documento conclusivo del Congresso europeo sulle vocazioni del ‘97 ribadiva la necessità di riscoprire questo ministero “umile, ma vitale”: “Il ministero dell’accompagnamento vocazionale è ministero umile, di quell’umiltà serena e intelligente che nasce dalla libertà nello Spirito, e si esprime ‘con il coraggio dell’ascolto, dell’amore e del dialogo’. Grazie a questa libertà risuona con maggiore chiarezza e forza incisiva la voce di Colui che chiama. E il giovane si trova di fronte a Dio, scopre con sorpresa che è l’Eterno che cammina nel tempo accanto a lui, e lo chiama a una scelta per sempre!”[5].

Se Mons. Castellani poteva affermare che dopo sette anni migliaia erano stati i sacerdoti e i consacrati che hanno potuto avvalersi di questo servizio offerto dal CNV, vi lascio immaginare quanti possano essere coloro che hanno partecipato ai Seminari sulla Direzione Spirituale in tutti questi diciannove anni. Il coinvolgimento di tante persone, sempre più qualificate per il loro servizio e per la loro passione nell’accompagnamento vocazionale, ha trovato nel “passa parola” un elemento prezioso. Agli animatori vocazionali e agli educatori nella fede questi Seminari, che per i primi dieci anni si sono svolti sempre ad Assisi, hanno offerto innanzi tutto la possibilità di dialogare con degli esperti e di essere da loro coinvolti direttamente attraverso i laboratori di gruppo, dove, sotto la loro guida, si sono analizzati insieme dei casi di direzione spirituale onde individuare il modo migliore per sciogliere “i nodi problematici” e accompagnare i giovani nella loro crescita.

Non meno importante è stata l’attenzione che, fin dall’inizio, è stata riservata all’esperienza spirituale dei partecipanti ai Seminari. Assisi era stata scelta, fin dall’inizio, non solo per una disponibilità logistica, ma soprattutto per la presenza di S. Francesco e di S. Chiara. Le veglie di preghiera fatte nella Basilica del Santo costituivano il momento culminante del Seminario perché contribuivano a riaffermare la necessità che la guida spirituale non può ritenersi tale se non fa precedere una grande disponibilità personale a lasciarsi sostenere dallo Spirito Santo all’acquisizione delle competenze necessarie per questo servizio da rendere ai fratelli. Molti dei partecipanti al Seminario, anche dopo molti anni, ricordano ancora con gratitudine quei momenti di intensa preghiera e spiritualità.

 

 

Una scossa non solo tellurica

Il terremoto avvenuto in Assisi ci ha costretti ad emigrare. Ci ha rimesso in cammino. Poiché siamo profondamente convinti che “in ogni tempo il Signore dona alla sua Chiesa energie nuove e lungo il suo cammino mirabilmente la guida e la protegge”, ci siamo interrogati su come il rinunciare ad un posto meraviglioso come Assisi, potesse essere vissuto dal CNV non come un imprevisto da subire passivamente, ma come un ulteriore appello di Dio che ci invitava ad andare oltre quanto era ormai già acquisito. Così quel terremoto non ha scosso solo la terra, ma ha provocato un profondo ripensamento anche nel CNV. È avvenuto così che il Seminario ha incominciato a “camminare” per l’Italia. Per quali motivi? Che cosa ci si prefiggeva di raggiungere con questa sorta di pellegrinaggio?

Innanzi tutto suscitare maggiore interesse e attenzione al tema della Direzione Spirituale in quelle regioni che, un po’ per la lontananza da Assisi e un po’ perché non opportunamente sensibilizzate, erano risultate poco presenti a questi appuntamenti. Poiché il CNV non si preoccupa solo della buona riuscita delle iniziative proposte, ma ha a cuore soprattutto il servizio alle persone coinvolte nella pastorale vocazionale, il constatare che non eravamo riusciti a coinvolgere alcune regioni non poteva farci stare tranquilli. Ed ecco la proverbiale soluzione: “Se la montagna…”. Ci siamo così trovati a percorrere una sorta di “giro d’Italia” spirituale. Siamo stati in Puglia a S. Giovanni Rotondo, poi a Padova, l’anno scorso a Colledara presso il Santuario di S. Gabriele dell’Addolorata e quest’anno in Campania, a Castellammare di Stabia. La presenza oltremodo significativa, al di là di ogni nostra pur ragionevole previsione, ci dimostra come questa soluzione di “visitare” ogni anno una regione diversa sia vincente.

Un altro obiettivo accompagnava questo nostro spirituale pellegrinaggio nelle regioni di Italia: coinvolgere nella pastorale vocazionale e nel servizio specifico della direzione spirituale, quegli ordini religiosi che hanno nella loro storia una ricchezza ed un’esperienza straordinaria che chiede prepotentemente di essere messa in circolazione, perché diventi ricchezza per tutti. Sono stati così individuati dei santuari che offrivano la possibilità di conoscere e approfondire l’esperienza spirituale di qualche santo che contemporaneamente ci permetteva di coinvolgere i diversi Istituti di vita consacrata. I Cappuccini a S. Giovanni Rotondo, i Francescani minori a Padova, i Passionisti a Colledara, e quest’anno i Salesiani.

Siamo riusciti a creare una collaborazione e coinvolgimento stabile con questi istituti? Non sempre, non con tutti. Sono state poste però le premesse perché ciò possa realizzarsi. L’importante è non demordere. Il nostro girovagare per l’Italia ci ha offerto la possibilità di inserire il nostro Seminario dentro il cammino di una Regione e delle diocesi che di volta in volta ci hanno ospitato. La presenza dei Vescovi della Regione ha contribuito non poco a sottolineare che il servizio della Direzione Spirituale è un ministero ecclesiale, espressione dell’attenzione amorevole della Chiesa per la crescita e la maturazione della fede di ogni battezzato, e la consapevolezza che non possa mai essere svolto se non all’interno del cammino di una Chiesa. Così scriveva Don Luca nel 1998 sulla nostra rivista, ‘Vocazioni’: “Prima del direttore, con e a servizio del direttore, contesto di verifica per il direttore è la comunità cristiana. In essa, a partire da essa e a servizio di essa si pone l’esperienza della direzione perché il ministero della direzione spirituale si collega direttamente alla responsabilità educativa della Ecclesia Mater, fecondata dallo Spirito e destinata a generare figli a Dio”[6].

Il riferimento alla Chiesa locale che ci accoglie non è un semplice atto di cortesia, né tanto meno pura formalità; è, al contrario, un voler ribadire con forza l’ecclesialità di tale ministero, evitando così che si rinchiuda in un ambito privatistico, come se tutto dipendesse esclusivamente dal direttore spirituale.

Un’altra piccola scossa il Seminario sulla Direzione Spirituale l’ha registrato per quanto riguarda la pubblicazione degli Atti, hi passato le relazioni svolte in anni differenti si pubblicavano in un unico volume[7], con il vantaggio di ritrovarle sì riunite, ma con lo svantaggio di poterle rileggere solo dopo qualche anno. Dal 1998, si è pensato di pubblicare le relazioni di ciascun Seminario nel numero tre della rivista ‘Vocazioni’[8]. Con un duplice vantaggio: ritrovarle tutte raccolte e subito consultabili. In questo modo il Seminario sulla DS, che negli anni ha visto crescere sempre più il numero dei partecipanti, ha potuto raggiungere attraverso la rivista anche tante altre persone che in questo modo sono state sensibilizzate e aiutate a riflettere sull’accompagnamento spirituale. L’aver contribuito attraverso la rivista ‘Vocazioni’ a diffondere l’importanza della Direzione spirituale tra gli animatori vocazionali, gli educatori alla fede e all’interno delle comunità cristiane, non è cosa da poco!

 

 

Dal CNV ai CRV e ai CDV

Uno dei risultati positivi che il Seminario sulla DS ha registrato in questi diciannove anni è stato quello di provocare i CRV e i CDV nel realizzare sul loro territorio dei Seminari analoghi. Si è venuto così a creare una sorta d’onda d’urto che ha messo in movimento tante realtà, raggiungendo altre persone che per diversi motivi non potevano partecipare al Seminario del CNV. In alcune Regioni o Diocesi si sono organizzati dei veri e propri corsi sulla Direzione Spirituale, altrove ci sono stati degli incontri che avevano a tema il servizio dell’accompagnamento spirituale. Non tutto, pertanto, è registrabile; qualcosa può essere sfuggito. Ciononostante vorrei tentare di presentarvi una sorta di geografia di quanto è stato realizzato in questi anni a proposito della Direzione Spirituale. Lo farò non presentando tutte le iniziative messe in atto in questi anni, ma individuando alcune tipologie più diffuse e soffermandomi su quelle più significative. Questo non per il semplice gusto di censire l’esistente, ma perché attraverso la varietà delle esperienze, tutti si possano sentire interpellati e provocati a realizzare nel proprio ambiente qualcosa del genere.

 

La DS e la formazione permanente del Clero

Una prima tipologia riguarda i corsi sulla Direzione Spirituale inseriti nella formazione permanente del clero. Significativa, a tale proposito, è l’esperienza realizzata nella Diocesi di Milano dall’autunno del ‘97, quando è stata avviata una “Scuola pratica di accompagnamento spirituale” all’interno delle proposte di formazione permanente del clero della Diocesi; anche se è stata fin dal primo anno intenzionalmente aperta anche ai consacrati e ai laici della Diocesi. Credo sia condivisibile da parte di tutti l’osservazione che Franco Brovelli fa nel presentare questa “Scuola pratica”: “Succede che a una proposta inedita, offerta con discrezione e senza enfasi, corrisponda sorprendentemente un’accoglienza non prevedibile; a conferma di un’esigenza vera e di un bisogno reale”[9]. Volendo spiegare il perché di tanta accoglienza, osserva: “Il senso di questa ampia risposta credo che stia in una crescente domanda di paternità spirituale. La relazione tra la domanda d’accompagnamento e la presenza di figure spirituali capaci di rispondervi va nei due sensi… là dove emerge una domanda vera di accompagnamento, sorge anche l’esigenza da parte di chi è investito da questa domanda di affinare la propria capacità spirituale. Dove c’è un discepolo nasce anche un maestro”[10].

Questi i tratti caratteristici della “scuola pratica” di Milano: “La forma della ‘Scuola pratica’ non vuole essere quella accademica, di sole lezioni; proprio perché intende riflettere, elaborare il vissuto e accompagnare la lettura dell’esperienza; essa ha la forma di ‘laboratorio’, realizzato attraverso lavori di gruppo, comunicazioni, esercizi guidati. È ancora in fase sperimentale, e rimarrà probabilmente tale, perché intende plasmarsi a partire dalle domande che nascono dal basso. Per ora si declina in un corso base e in un biennio di approfondimento, dove i temi emersi vengono ripresi e approfonditi. Ci siamo affidati a maestri e guide spirituali che hanno già un’esperienza riflessa, e che ci aiutano a leggere il vissuto. Non ha pretese eccessive, ma vuole essere un segno: quello di una Chiesa che chiede sempre più a tutti, preti, religiosi e laici, di farsi carico della fede dei fratelli per accompagnare i cammini personali di tanti credenti, uomini e donne, in ricerca. Una Chiesa quindi che deve per questo dare anche gli strumenti per formarsi, custodire le condizioni ecclesiali di vivacità e di sensibilità spirituale perché questa domanda trovi sempre più uomini e donne pronti a rispondere al compito di farsi compagni di viaggio dei cammini di fede”[11].

 

La DS nei corsi istituzionali di teologia

Una seconda tipologia riguarda i corsi sulla Direzione Spirituale realizzati negli Istituti teologici. Significativo a questo riguardo è quello realizzato presso lo Studio Teologico Accademico Bolognese con la collaborazione del CRV dell’Emilia. Così la descrive don Luppi: “L’iniziativa è partita nel 2001 ed è indirizzata a tutti coloro che lavorano nella formazione dei giovani e nell’accompagnamento spirituale, in particolare preti giovani, educatori dei seminari, responsabili dell’animazione vocazionale. Il laboratorio sull’accompagnamento spirituale è strutturato in otto mattinate – il martedì -, concentrate tra dicembre e febbraio, con quattro lezioni introduttive, e sei mattinate con lezione magistrale e laboratorio guidato. Gli iscritti sono stati tra i 50 e i 60, con una frequenza media di 40/45”[12].

La collaborazione o il diretto coinvolgimento dei direttori dei CRV con gli Istituti teologici è quasi una costante. Come nel caso del Seminario teologico di Molfetta, in Puglia, dove, sin dal 1984, si svolge un seminario annuale sul tema della Direzione Spirituale guidato dal direttore del CRV. Un corso semestrale, proposto dal direttore del CRV, è realizzato a livello accademico anche nel Seminario regionale di Anagni per tutti i seminaristi e i laici che frequentano il corso accademico. Il tema di quest’anno è: “La direzione spirituale dei giovani nella Chiesa”. Anche nel Seminario teologico Abruzzese-Molisano vi è un corso curriculare sulla spiritualità sacerdotale e la direzione spirituale.

 

La DS nelle iniziative dei CRV e dei CDV

Una terza tipologia riguarda i Corsi sulla Direzione Spirituale organizzati dai CRV e dai CDV. Significativa mi sembra l’esperienza avviata nel 2001 dal CRV del Piemonte: “Corso di avvio all’accompagnamento spirituale e vocazionale”. Lascio la parola a don Dino Negro, direttore del CRV del Piemonte, perché sia lui a presentarcela. “Nell’anno 2001-2002, dopo accurata preparazione, si è dato il via al Corso sulla direzione spirituale vocazionale, prospettandolo in due anni (o due livelli). Avendo però ottenuto un numero di iscrizioni così considerevole, oltre a quello prefissato, si è deciso di ripetere il primo anno (nel 2002-2003), con opportuni aggiustamenti ed integrazioni, in modo tale che potesse servire anche a chi avesse frequentato l’anno precedente. Per l’anno in corso (2003-2004) si è organizzato il secondo livello. I destinatari di questo corso di secondo livello sono coloro che hanno già partecipato al corso negli anni precedenti. Le finalità di questo corso di secondo livello sono quelle di offrire approfondimenti biblici, pastorali, spirituali, che non sono stati affrontati nel primo corso. Circa il metodo del corso, desideriamo continuare le relazioni frontali, con una maggiore attenzione al femminile. Il corso si articola in sei lunedì (mattino e pomeriggio) tra novembre e marzo e si tiene a Pianezza, presso la Villa Lascaris ed ha la finalità di proporre indicazioni teologico-spirituali, pastorali ed orientamenti pedagogici per la direzione spirituale, attraverso relazioni, laboratori ed incontri assembleari”[13].

Non così strutturato, ma non meno efficace è il Campo scuola organizzato, alla fine di agosto, dal CRV della Sardegna per gli animatori vocazionali, dove si affronta il tema della Direzione Spirituale. Il Direttore del CRV del Lazio, inoltre, da due anni guida un ciclo di quattro incontri all’anno, aperto a tutti, sul discernimento spirituale e accompagnamento vocazionale, che si tengono nella cattedrale di Velletri.

Don Nico Dal Molin, direttore del CDV di Vicenza, presenta la sua iniziativa in questi termini: “All’inizio degli anni ‘90 è partito in maniera sommessa e poi, pian piano, si è precisato nelle modalità di un corso, come Biennio organizzato dal CDV. Ne hanno beneficiato Animatori e Animatrici vocazionali della diocesi, ma anche da altre diocesi del Triveneto, venendo in maniera entusiastica e fedele. La componente di partecipazione legata alla vita religiosa femminile è stata sempre prevalente, e purtroppo è stata sempre piuttosto bassa la partecipazione dei sacerdoti diocesani… Comunque il lavoro è stato faticoso, ma senz’altro utile e importante per la nostra priorità formativa, che ci siamo dati come CDV”[14].

Il CRV della Campania dedica ad anni alterni il Convegno regionale al tema della Direzione Spirituale. In Sicilia e nell’Umbria ci si è messi in moto per avviare anche in quelle Regioni una qualche iniziativa di questo genere.

 

 

Per …non concludere

Questa carrellata di alcune iniziative avviate a diversi livelli non può che pungolarci con ancora maggiore forza nel nostro impegno di sostenere e accompagnare la presenza della direzione spirituale nelle nostre comunità cristiane.

Siamo oltremodo incoraggiati in questo servizio da quanto ha affermato il Card. Ruini nella sua prolusione all’ultimo Consiglio Permanente della CEI: “Nella situazione attuale, quando sono largamente diffuse le tendenze a rimanere chiusi nel cerchio del proprio io o, come spesso si dice, dei propri problemi, e a ricercare e coltivare anzitutto il proprio benessere, sia fisico sia anche interiore e ‘spirituale’, la stessa ricerca di Dio e di un rapporto personale con lui può, però, trasformarsi nella semplice ricerca di serenità e conforto interiore, o coltivazione di un proprio bisogno spirituale, di modo che anche la preghiera non sia più in realtà, ascolto di Dio, supplica che gli rivolgiamo, dialogo con lui, ma diventi piuttosto ascolto di noi stessi, soliloquio ulteriore, tanto più apprezzato e ricercato quanto più riesce a migliorare i nostri stati d’animo, quasi come un farmaco spirituale. È un rischio questo che può insinuarsi anche nelle nostre comunità, essendo implicito nell’atmosfera culturale che tutti respiriamo… Il nostro rapporto con Dio deve mostrare la sua autenticità nella sollecitudine e dedizione con cui, ciascuno secondo il proprio stato di vita e le responsabilità che gli sono affidate, spendiamo noi stessi per le persone con cui abbiamo rapporti diretti, ma anche per il bene comune della società a cui apparteniamo”[15].

Non siamo qui solo per un arricchimento personale. Né soltanto per svolgere al meglio un servizio all’interno del nostro Istituto. Siamo qui, perché inseriti in una Chiesa particolare ed è lì che oggi ritorniamo. Ritorniamo non solo ricchi di quanto abbiamo ricevuto, ma anche desiderosi di condividere con gli altri quanto ci è stato donato, e contagiarli con una passione ed un entusiasmo per questo prezioso servizio della DS, da far sorgere anche all’interno delle nostre Chiese particolari una qualche struttura di sostegno. Come abbiamo ascoltato, diverse possono essere le modalità; non ci resta che dare libero sfogo alla fantasia della carità. L’importante è iniziare. La strada sarà sempre troppo lunga, finché non inizieremo a percorrerla.

 

 

Note

[1] I. Castellani, Presentazione, in aa.vv., Direzione Spirituale e orientamento vocazionale, Paoline, Milano 1990, p. 6.

[2] Ibidem.

[3] Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, 40.

[4] Ibidem.

[5] Nuove Vocazioni per una Nuova Europa, 34/b.

[6] L. Bonari, E consacralo tempio della tua gloria, dimora dello Spirito Santo, ‘Vocazioni’, 1998, 5, p. 10.

[7] Questi i volumi che raccolgono le relazioni tenute ai Seminari sulla Direzione Spirituale del CNV: aa.vv., Direzione Spirituale e orientamento vocazionale, Paoline, Milano 1990; aa.vv., Direzione spirituale e accompagnamento vocazionale, Ancora Milano 1996; aa.vv., Direzione spirituale maturità umana e vocazione, Ancora, Milano 1997; aa.vv. Diventare padri nello Spirito, Ancora, Milano 1999.

[8] Questi i numeri di ‘Vocazioni’ che raccolgono gli atti dei Seminari sulla Direzione Spirituale del CNV: La Direzione Spirituale, 1998, n. 5; Guide Spirituali sulla via del sì, 2000, n. 3; Sofferenza, prova e crisi nella direzione spirituale a servizio dell’orientamento vocazionale, 2001, n. 3; L’accompagnamento vocazionale sotto la parola di Dio, 2002, n. 3; Affettività, sessualità e vocazioni: quale cammino di maturazione nella direzione spirituale, 2003, n. 3; L’educazione è “cosa del cuore” : pedagogia delle vocazioni e adolescenza, 2004, n. 3.

[9] F. Brovelli, L’accompagnamento spirituale, in “Vita consacrata”, Anno XXXVIII, 2,2002, p. 153.

[10] Ibidem, pp. 153-154. 

[11] Ibidem, pp. 170-171.

[12] Relazione inviata dal CRV dell’Emilia Romagna al CNV.

[13] Relazione inviata dal CRV del Piemonte al CNV.

[14] Relazione inviata dal CDV di Vicenza al CNV.

[15] Card. C. Ruini, Prolusione al Consiglio Permanente, 22 marzo 2004, 2.