N.04
Luglio/Agosto 2018

Touch

Touch
Regia: Tim Kring
Soggetto: Serie TV
Interpreti: Kiefer Sutherland, David Mazouz,
Gugu Mbatha-Raw, Danny Glover, Maria Bello,
Lukas Haas, Saïd Taghmaoui, Saxon Sharbino
Distribuzione: 20th Century Fox Television, Chernin
Entertainment, Tailwind ProductionsDurata: 109’
Origine: USA, 2012-13
Genere: drammatico, fantasy

 

Trama – Martin Bohm è un ex giornalista che, dopo la morte della moglie negli attacchi terroristici dell’11 settembre a New York, si ritrova improvvisamente vedovo e in difficoltà nel curare il figlio undicenne Jake, autistico, con cui non riesce ad entrare in contatto.

La vita di Martin cambia quando casualmente scopre la propensione del figlio a comunicare attraverso i numeri. Per Jake in numeri rivelano una connessione simbolica tra la sua vita, l’universo e la storia delle persone: gli esseri umani risultano essere guidati da una volontà “ultraterrena” che con forza si adopera per difenderli dal male e orientarli a ritrovare armonia nella propria vita…

Grazie all’aiuto del professor Arthur Teller, un esperto di bambini dotati, e dell’assistente sociale Clea Hopkins, Martin riesce a decifrare il codice di questa comunicazione e a cogliere le interconnessioni tra Jake, le diverse persone nel mondo e questo progetto universale di salvezza.

Linguaggio filmico e valutazione pastorale

In ogni episodio della serie televisiva Touch, la voce fuori campo – che introduce e conclude – comunica un insegnamento, una sintesi simbolica dell’episodio stesso, che rivela, nel susseguirsi delle varie puntate, un progetto di “redenzione” per l’intera umanità di cui Jake e Martin sono chiamati a farsi interpreti.

Tali messaggi esplicitamente rilevatori di questo disegno salvifico dell’Universo facilmente possono essere riletti in chiave cristiana. Pertanto, attraverso vari schemi, propongo una rilettura comparata tra linguaggio filmico, orizzonte tematico, catechismo della chiesa cattolica, passi e figure bibliche di riferimento e come evocativamente tali insegnamenti di cui sopra richiamino a tutto il processo umano-spirituale di interiorizzazione di preghiera, conversione, vocazione e all’importanza della direzione spirituale per trovare un orientamento nel cammino di vita.

Ep 1 – Connessioni – Entrare in dialogo

Jake è seduto in cima ad una torre radio intento a scrivere una sequenza di numeri sulle pagine di un quaderno. Ha undici anni e non ha mai parlato, ma grazie ad una voce fuori campo, ci spiega che il rapporto seguito nei suoi calcoli complessi è di 1 a 1.618. In questa particolare formula matematica sono nascosti dei moduli che collegano tra loro tutti gli individui destinati ad incontrarsi… Il padre Martin Bohm cercherà di interpretare le intuizioni e indicazioni di Jake per rintracciare le persone coinvolte e metterle in contatto tra loro.

 

Linguaggio Filmico
Ep.1 – Connessioni La proporzione è sempre la stessa, 1 a 1,618 si ripete sempre uguale, gli schemi, i modelli matematici, sono nascosti in piena vista, basta sapere dove cercare. 7.080.360.000 persone, solo alcuni di noi vedono come sono connesse. Oggi manderemo più di 300 miliardi di email, 19 miliardi di sms e ci sentiremo solo comunque. In media diciamo 2250 parole al giorno a 7,4 altre persone; queste parole saranno usate per ferire o per confortare? Un antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.
Valutazione Pastorale
Direzione Spirituale è… Orizzonte tematico Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) Passi biblici di riferimento
Ep 1 – Entrare In Dialogo Il Creatore e le creature

 

Origine remota: entrare in dialogo con Dio e riappropriarsi della propria condizione creaturale

[cf n. 2568-2569] Dio sempre chiama gli uomini a pregarlo… Genesi 3,1-9 – Uomo dove sei?

 

Gv 15 – Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi…

 

Ebrei 10, 7 – Il fare la volontà di Dio

 

L’iniziativa di Dio

Nella serie Touch il parlare di Jake, prima di essere risposta al desiderio di contatto del papà Martin, è connessione empatica con la voce dell’Universo, che affascina e chiama a darsi da fare per ristabilire la pace nella vita delle persone.

Dio Padre crea e chiama l’uomo ad essere suo interlocutore, vuole parlare con lui, vuole entrare in comunione intima con ogni essere umano, facendolo diventare nel Figlio parte integrante della sua stessa essenza. Fa come i genitori con il bambino: lo amano prima ancora che lui nasca, gli parlano prima ancora che egli possa parlare con loro… Il parlare del bambino è una risposta al parlare dei genitori. La preghiera è una risposta a Dio che ci parla.

Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà (Eb 10,7)

L’uomo è un animale parlante ed è la parola che fa uomini! Questa sua modalità di essere è riflesso del parlare di Dio che “umanizza”, offre la possibilità di un “salto quantico” esistenziale che gli dona piena identità, ponendolo di fronte ad una presenza che ha la sua stessa dignità, che è altra da sé, che lo interpella per una scelta di vita per amore…

Si parte dalla Parola che crea e si conclude con la Parola che edifica la Chiesa, il Regno, rivela il mistero, guida i cristiani di ogni tempo a lasciarsi plasmare dallo Spirito che conforma a Cristo e rende ciascuno pienamente uomo e collaboratore dell’opera di Redenzione fino alla fine dei tempi. Si tratta di un cammino progressivo verso la piena maturità umana e spirituale, aiutati e orientati da chi è chiamato a svolgere un servizio di paternità in tale ambito[1]. Solo così tale cammino ha la garanzia di essere autentico perché, non ripiegato sull’io e aperto all’alterità, continua lungo tutta la vita provocando al lasciarsi abitare dall’amore vero, fino all’ultima chiamata, con la quale Dio ci inviterà ad entrare nella piena e definitiva comunione con lui.

Ep 4 – I fili dell’aquilone – Fidarsi di una voce

Randall, il vincitore della lotteria, è caparbio nel credere che i numeri che lo hanno portato alla vittoria sono legati a Sarah, moglie di Martin e madre di Jack, morta negli attacchi dell’11 settembre: far pacificare Martin per la scomparsa della moglie è l’iniziale disegno dell’Universo da cui tutto può partire…

I numeri portano Martin ad incontrare un uomo che conosceva sua moglie prima della sua morte. Jake lascia volare via un aquilone e lui e il padre lo seguono fino alla città, il che li porta all’appartamento di quest’uomo. Martin ispeziona l’agenda di Sarah e scopre che il 5 settembre andò da un gioielliere. In quel negozio Martin trova l’anello della moglie, nel quale aveva fatto incidere “1+1=3″— lei, Martin e Jake.

Linguaggio Filmico
Ep 4 – I Fili dell’Aquilone Noi esseri umani abbiamo un impulso innato di condividere le nostre idee, il desiderio di sapere che veniamo ascoltati fa parte del nostro bisogno di comunità; per questo continuiamo a mandare segnali e segni, per questo li cerchiamo negli altri. Siamo sempre in attesa di messaggi sperando di realizzare una connessione. E se non abbiamo ricevuto un messaggio non vuol dire che non sia stato inviato, a volte significa solo che non ascoltiamo abbastanza.

Conclusione – Nonostante tutte le nostre tecnologie di comunicazione, nessuna invenzione è efficace come la voce umana. Quando sentiamo una voce umana istintivamente vogliamo ascoltare e speriamo di capire. Anche quando chi parla sta cercando le parole giuste, anche quando sentiamo solo gridare, o cantare. Perché la voce umana ha un suono diverso da qualsiasi altro al mondo, per questo sentiamo la voce di un cantante anche quando lo accompagna un’orchestra, sentiamo la voce qualsiasi altro suono la circondi.

Valutazione Pastorale
Direzione Spirituale è… Orizzonte tematico CCC Passi biblici di riferimento
Ep 1 – Fidarsi di una Voce Abramo e Salomone

 

Lasciarsi guidare in virtù della fede

[cf n. 2570] L’ascolto del cuore che si decide secondo Dio è essenziale alla preghiera: la prova della fede nella fedeltà di Dio. Genesi 15, 1.6 – La fede

 

1Re 3, 7b.9 – Educare il cuore all’ascolto

 

Costruire una relazione di fiducia

Nel dialogo, all’iniziativa di Dio corrisponde una sorta di “contrattazione” dell’uomo, attraverso cui quest’ultimo non solo difende il proprio interesse ma, provocato dalla sproporzionata grandezza di ciò che gli viene offerto, si interroga e educa il cuore ad aprirsi ad un “oltre la logica umana”: al credere che il vero amore non può essere questione di interesse, all’aver fede in una promessa divina che lo rende partecipe dell’infinità e gratuità di un progetto di amore…

Educare il cuore all’ascolto

Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male (1Re 3, 9)

“Dammi un cuore che ascolta”: la singolare richiesta di Salomone a Dio lo mette in atteggiamento di ascolto e in cammino verso il far suo il “di più” della volontà divina…

Nella missione di re affidatagli, Salomone parte dalla sua condizione di “ragazzo inesperto” e con umiltà non inizia un servizio imponendo un sistema di governo autocentrato ma si dispone ad ascoltare il popolo, ad assumerne la complessità.

La crescita di un sistema complesso può avvenire solo se si cresce nella capacità di ascolto; solo se si prendono decisioni sulla base di una intelligenza collettiva che si palesa; solo se grazie alla preghiera ci si lascia guidare dallo Spirito – e dagli accompagnatori che lui stesso ci pone accanto – nel far emergere un battito del cuore comune, un sentire condiviso, una richiesta collettiva fatta all’unisono…

Ep 6 – La sequenza di Amelia – Imparare l’arte del discernere i movimenti del cuore

Nel cammino della vita cosa può far da riferimento? A quale faro ci si può rivolgere per essere guidati dalle tenebre alla luce? Forse alle altre persone, alle vite che toccano la nostra in tanti modi… Alla Sapienza che ci guida a trascendere noi stessi!

Jake, in sintonia con il disegno dell’Universo, codifica un modo di prendere le decisioni a partire dal cuore e in costante confronto con il padre Martin arriva a definire la sua “vocazione” e a vivere la sua missione.

Decidersi per il cuore conduce l’uomo – e il vocato – a dare senso alla propria vita. Ma sappiamo bene che il cuore dell’uomo è fallace e, pigro, ferito e ripiegato, porta l’uomo invece a strutturare il proprio vivere sull’apparenza… Pertanto, nella relazione con Dio e con gli altri il cuore va custodito, rimotivato, educato, provocato alla conversione continua: al non perdere mai lo stile della verità e dell’affidamento.

 

Linguaggio Filmico
Ep 6 – La Sequenza di Amelia 89 gradi 15 minuti 50,8 secondi sono le coordinate di Polaris, la stella polare. Vista da un altro pianeta è una stella tra le tante, ma sulla terra ha un’importanza unica perché è un riferimento fisso nel cielo; dovunque uno si trovi nell’emisfero settentrionale, se guarda Polaris guarda verso nord e può orientarsi. Ma ci sono altri modi di perdersi: con le scelte che facciamo, per via di eventi che ci sconvolgono, perfino nella nostra stessa mente. Cosa può farci da riferimento? A quale faro possiamo rivolgerci per guidarci dalle tenebre alla luce? Forse alle altre persone, alle vite che toccano la nostra in tanti modi; a differenza della stella polare, la luce che ci danno non scompare mai.
Valutazione Pastorale
Direzione Spirituale è… Orizzonte tematico CCC Passi biblici di riferimento
Ep 6 – Imparare l’Arte del Discernere i Movimenti del Cuore Davide

 

La preghiera del re discernimento e decisione

[cf nn. 2579-2580] Il re [Davide] alza le mani verso il cielo e supplica il Signore per sé, per tutto il popolo, per le generazioni future, per il perdono dei peccati… 1 Samuele 16, 1-13

Uomo secondo il cuore di Dio

 

[2 Sam 6-7]

 

Ep 7.12.13 – La vita secondo lo Spirito

Ep 7 – Gioco d’azzardo Durante eventi cataclismici globali la nostra coscienza collettiva si sincronizza; lo fanno anche le sequenze numeriche create da generatori di numeri casuali, la scienza non sa spiegare questo fenomeno ma la religione sì, si chiama preghiera una richiesta collettiva espressa all’unisono, una speranza condivisa, una paura alleviate, una vita risparmiata. I numeri sono costanti ma a volte no. In tempi di tragedie o di gioia collettiva, in questi brevi momenti è solo l’esperienza emotiva condivisa che fa sembrare il mondo meno casuale. Forse è una coincidenza o forse è la risposta alle nostre preghiere.
Ep 12 – Vortice (II parte) Ci sono un miliardo di nanosecondi in un anno. L’unica costante che collega i nanosecondi agli anni è il cambiamento. L’universo, dagli atomi alle galassie, è in un perpetuo stato di flusso ma a noi uomini non piace il cambiamento, lo ostacoliamo, ci spaventa, cosi creiamo l’illusione della stasi…

Conclusione – Ogni giorno, in ogni momento, ad ogni nanosecondo, il mondo cambia. Gli elettroni si scontrano tra di loro e reagiscono. Le persone si incontrano alterando il percorso l’uno degli altri. Cambiare non è facile, il più delle volte è doloroso e difficile, ma può essere positivo, perché il cambiamento ci rende forti, tempra la nostra resistenza e ci insegna ad evolversi.

Ep 13 – Ritorno al passato È naturale chiedersi che differenza possa fare una persona nel mondo. Guardiamo dentro noi stessi, chiedendoci se siamo capaci di atti di eroismo e di grandezza, ma la verità è che ogni volta che compiamo un’azione abbiamo un impatto: ogni singola cosa che facciamo ha un effetto su chi ci circonda, ogni nostra scelta produce una reazione a catena nel mondo. Il più insignificante atto di gentilezza può causare una reazione a catena di benefici imprevisti verso persone che non conosciamo, risultati che forse non conosceremo mai ma che accadono comunque.

Conclusione – Il momento in cui tutto era possibile, l’istante in cui è stata fatta una scelta o compiuta un’azione, l’ultimo respiro prima di muovere un passo. Le reazioni a catena più durature sono innescate in quei momenti, da quelle azioni, da quelle scelte, e sempre dalle decisioni ispirate dall’amore.

Valutazione Pastorale
Direzione Spirituale è… Orizzonte tematico CCC Passi biblici di riferimento
Vita secondo lo Spirito Lo Spirito guida verso la conformazione a Cristo… sul modello di Maria [cf nn. 2598-2622] Nello Spirito Santo, la preghiera cristiana è comunione di amore con il Padre, non solamente per mezzo di Cristo, ma anche in lui… Romani 8, 1-17 – La vita secondo lo Spirito

 

Luca 1, 46-55 – Corpo, anima e spirito magnificano il Signore

 

Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio (Rm 8, 16)

Nell’esperienza spirituale cristiana c’è una forza che gioca un ruolo determinante: lo Spirito Santo che in virtù di apertura, sensibilità e disponibilità dell’umano spirito si fa intermediario dell’incontro con il Padre, rendendo consapevoli della vera natura della figliolanza. In questo cammino, lo Spirito pone accanto delle persone – dei guardiani/custodi volendo usare il linguaggio della serie televisiva – che aiutano ad orientarsi alla conformazione a Cristo.

Nella Lettera ai Romani citata, per Paolo vivere secondo lo Spirito significa vivere nella carne, alla quale l’uomo non può sottrarsi e che esprime la sua dipendenza creaturale da Dio, ma non secondo la carne! Ed è proprio questo il cammino che lo Spirito orienta a portare avanti: l’amore di Dio resosi presente in Gesù Cristo accompagna l’uomo a prendere sul serio tutte le sue dimensioni della propria vita e ad avviare un processo di Redenzione che lo condurrà alla piena felicità.

“La vita spirituale è la disponibilità all’incontro con il Dio personale e sovrapersonale che si fa sentire nella parola e nell’esperienza quando, come e dove egli vuole, passando attraverso i luoghi da noi scelti, i tempi dei riti da noi celebrati, le spiegazioni da noi faticosamente date. Una disponibilità aperta, un’attesa impegnata, un desiderio acceso, un’obbedienza amante, un affetto attento, sono questi gli atteggiamenti e i comportamenti che descrivono al meglio la vita spirituale. Però ci sono sempre anche un margine di disponibilità è un silenzio pieno di stupore che sarà necessario accettare, sopralzo portare trasformare il nove esperienze.

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[1] Nel cammino di crescita personale fondamentale è fare proprio lo strumento della direzione spirituale: “Il clima ideale è quello che rende più agevole immediata la ricerca della volontà di Dio, riconosciuta non come un principio astratto da comprendere o da accettare passivamente, ma come un orizzonte di impegno personale. La direzione spirituale deve riuscire ad operare un confronto sincero tra le ricchezze e i limiti della propria esistenza, conosciuta fin nelle zone più profonde, con il disegno di Dio che chiede di essere realizzato «adesso-qui» dalla persona in direzione spirituale” (R. Frattallone, Direzione Spirituale. Un cammino verso la pienezza della vita in Cristo, LAS, Roma 2006, p. 254).