N.02
2019 Marzo/Aprile

La vocazione al tempo dei mobile born

L'accompagnamento vocazionale dell'homo tecnodigitalicus

È piuttosto frequente oggi che formatori di lunga esperienza, che da anni accompagnano i processi vocazionali, si sentano inadeguati nell’affiancare le nuove generazioni, le mobile born, nate, cioè, durante l’era digitale. Il linguaggio che i mobile born usano e comprendono, il modo di porsi verso l’autorità, di entrare in relazione con Dio e tra di loro, perfino di concepire lo svago, sono usciti dalle categorie “tradizionali” di appena un decennio fa e chi ha il compito di sostenere i percorsi di discernimento e di crescita nelle realtà carismatiche (seminari o istituti religiosi) è, giustamente, disorientato. Del resto, basta osservare nei giovani che trascorrono numerose ore davanti ai videogiochi, un curioso scarto: lo span attentivo è fortemente diminuito rispetto alla media di riferimento – il calo nell’ultimo decennio è dai dodici agli otto secondi, un secondo in meno rispetto ai pesci rossi – mentre la responsività agli input sensoriali di tipo…

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