N.06
Novembre/Dicembre 2020

Custodire i sogni

Spesso si ha la percezione che molti itinerari vocazionali siano percorsi autoreferenziali.  

Probabilmente anche i percorsi di discernimento vocazionale fanno i conti con la cultura narcisistica che domina oggi. Il futuro appare “ostaggio” del narcisismo. 

I percorsi di scoperta di sé, della propria identità, si confrontano con l’ansia da prestazione, con la fatica ad accogliere i propri limiti, con l’identificazione con modelli irraggiungibili, tipici della società consumistica.  

Sembra sfumare una visione progettuale della vita che parta da una scoperta di sé graduale, a volte, faticosa, fino ad arrivare ad accogliere la vita come mistero, nella relazione con Dio. 

Ma non occorre rassegnarsi! La comunità cristiana e la nostra stessa società hanno dentro degli antidoti efficaci. Proviamo a cercarli. 

La fiducia nei giovani. «La vita dei giovani è sempre propulsore di speranza e occasione per aprirsi con stupore al futuro dell’umanità e della Chiesa»(EG 108). Occorre affinare lo sguardo poiché ci sono giovani che, pur in un contesto difficile, offrono una testimonianza vera, di amore per il prossimo, di passione per la vita. Sono giovani a cui è stato chiesto, dalla comunità, di abitare spazi in cui sono protagonisti, di incontrare i coetanei, confrontarsi con gli adulti, con le istituzioni, di esprimere il proprio punto di vista. Questa fiducia li ha fatti crescere ed aspirare a “traguardi” grandi, come il dono della propria vita. 

La responsabilità degli adulti. Il secondo antidoto è il recupero di una caratteristica fondamentale dell’adulto battezzato: il senso di responsabilità e l’essere generativo. Occorrono adulti «che sappiano essere coraggiosi e discreti accompagnatori; adulti» che abbiano «capacità del cuore che rende possibile la prossimità e l’incontro spirituale, con uno sguardo rispettoso, pieno di compassione che sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana» (EG 169). Nel tempo dell’adolescenza e della giovinezza questo passa da seri percorsi di orientamento scolastico, universitario, lavorativo e, lì dove sia possibile, da relazioni di accompagnamento spirituale e di discernimento. Sembra particolarmente necessario ritrovare oggi spazi ordinari di ascolto sincero e fiducioso. Spazi in cui allenare la libertà, imparare a stimare le proprie qualità e ad accogliere i limiti, in cui incoraggiare e accompagnare la ricerca del proprio progetto di vita. 

 

 

Se ti è piaciuto questo articolo, consulta il materiale per attività pastorali correlato.