N.01
Gennaio/Febbraio 2021

Fratelli o fraterni?

Dal bisogno al desiderio di fraternità

Il tre Agosto 1492, alle sei del mattino, dal porto di Palos in Andalusia salpavano tre navi, al cui comando c’era un genovese di nome Cristoforo Colombo. Venerdì dodici ottobre del medesimo anno, due delle tre navi, partite da Palos, intravidero la terra del nuovo mondo, ci erano voluti circa settanta giorni – quaranta se togliamo i trenta di riparazione delle navi alle Canarie – per attraversare l’Atlantico. Ad inizio novecento, grazie al motore a vapore, attraversare l’Atlantico significava navigare per circa otto giorni. Oggi il volo Madrid – New York impiega poco più di otto ore per giungere a destinazione. Il progresso tecnologico ed economico ha accorciato le distanze, “ci ha resi più vicini ma non ci ha resi più fratelli. La ragione, da sola, è in grado di cogliere l'uguaglianza tra gli uomini e di stabilire una convivenza civica tra loro, ma non riesce a fondare la fraternità” [1].…

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