N.04
Luglio/Agosto 2022

Tenebre… come Luce 

Per scrivere una nuova pagina di storia… siamo chiamati a cercare la luce.

La luce che, se guardiamo con attenzione, splende anche in un mondo lacerato dalla guerra, ma pieno di solidarietà, accoglienza e sforzi di pace. Guardiamo a Colui che è la fonte della luce e scopriamo che davvero per lui «le tenebre sono come luce» (Sal 138,12).

Una luce, se accolta, ci fa diventare capaci di custodire ciò che a tutti serve per vivere, di essere protagonisti attivi alla ricerca del bene comune, che «essendo di tutti e di ciascuno è e rimane comune, perché indivisibile e perché soltanto insieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo e custodirlo»[1].

Volere il bene comune ci rende capaci, allora, di intraprendere azioni nuove, significa «essere capaci di pensare andando al di là delle proprie esigenze»[2]. Come stanno tentando di fare oggi molte realtà ecclesiali e non, che hanno trovato il coraggio di aprire piste di ecologia integrale.

Dalla Settimana Sociale di Taranto con le sue proposte forti alle realtà ecclesiali di diventare comunità energetiche e carbon free, ai percorsi di imprese, parrocchie e congregazioni che hanno intrapreso percorsi di riflessione e scelte concrete per poter vivere e diventare sempre più ecosostenibili, alle semplici e piccole azioni di tante famiglie che hanno deciso di mettere in pratica la raccolta differenziata nelle loro case.

Niente di trascendentale, dunque, ma piccole azioni che permettono di essere prismi capaci di accogliere e trasmettere intorno a sé quella luce ricevuta, proiettandola e dividendola in mille straordinari e originali colori. Dobbiamo però riconoscere che il pericolo di diventare buchi neri[3] è in agguato: il greenwashing[4] può diventare uno sport diffuso anche nella vita ordinaria!

Vedere la luce o non vederla, accoglierla e purificare le motivazioni che ci spingono, lasciarci illuminare lo sguardo per vedere oltre e attraverso la realtà. Forse non è proprio questo che vivevano i profeti?

«Il popolo che camminava nelle tenebre…ha visto una grande luce» (Is 9,1).

Siamo capaci di vedere questa luce? Riconosciamo quel bimbo, quel figlio che ci è stato dato e che siamo chiamati a custodire insieme?

 

 

[1] Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, LEV, Città del Vaticano 2005, n. 164.

[2] Conferenza Episcopale Austriaca (a cura di), Docat. Che cosa fare?, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2016, n. 88.

[3] Un buco nero è un corpo celeste con un campo gravitazionale talmente forte da attirare qualsiasi cosa di avvicini, compresa la luce che viene catturata e bloccata dentro.

[4] Una specie di ecologismo di facciata, un ambientalismo fatto allo scopo di costruire una bella immagine dal punto di vista dell’impatto ambientale, distogliendo di fatto l’attenzione dagli effetti negativi di ciò che in realtà si sta facendo. È una strategia di comunicazione utilizzata da certe imprese, organizzazioni o istituzioni politiche.