N.05
Settembre/Ottobre 2003

A partire dagli anni 2000, come la Rivista accompagna, diffonde e sorregge la GMPV nella preparazione, celebrazione e risonanza

 

 

 

Una indispensabile premessa

Credo sia necessario fare una premessa non solo per delineare l’orizzonte entro cui si muove questo mio contributo, ma anche per offrire una chiave di lettura per la comprensione dei diversi contributi presenti nella seconda parte di questo numero di Vocazioni, dedicata alle “prospettive”. 

“Fa più rumore un albero che cade, anziché una foresta che cresce”. Questo proverbio ci ricorda che la vita con tutta la sua ricchezza, il più delle volte, è silenziosa e, proprio per questo, rischia di apparire insignificante o addirittura banale. Dando uno sguardo, come stiamo facendo in questo Numero speciale, ai vent’anni di vita della Rivista si può avere l’impressione che numero dopo numero, anno dopo anno, essa sia andata avanti quasi per inerzia preoccupandosi unicamente di affrontare temi vocazionali e di coinvolgere un numero sempre crescente di lettori. Eppure, a ben osservare, dei cambiamenti, anche rilevanti, sono stati realizzati e, soprattutto, con il passare degli anni si è andata precisando sempre meglio quella strategia editoriale che ha giustificato tali mutamenti. Mi chiedo, però, quanti dei nostri lettori hanno colto tutto questo. Quanti, invece, hanno continuato a leggere la Rivista come se nulla fosse accaduto, preoccupati, come spesso avviene, più di leggere qualche articolo interessante che di comprendere quanto la Rivista nel suo insieme vuole comunicare.

Il ventesimo anniversario di Vocazioni ci offre la possibilità non solo di dare uno sguardo al cammino fatto, ma anche di aiutare i nostri lettori a cogliere quelle spinte dinamiche, non sempre evidenti, che hanno permesso di realizzare – o se non altro di iniziare – tale cammino. Va detto subito che la Rivista, pur avendo una vita propria, con un Consiglio di redazione cui fanno parte non solo i membri della Direzione, ma anche esperti “esterni”, non è “autonoma”, ma vive in profonda simbiosi con il Centro Nazionale Vocazioni (CNV). Non è, dunque, solo una Rivista che, come altre pubblicate, tratta temi vocazionali; è innanzitutto la “voce” di cui si serve il CNV per far risuonare in tutta la Chiesa italiana la riflessione in atto in campo vocazionale e per accompagnare e sostenere la pastorale vocazionale nelle nostre Chiese locali. Questo servizio, a dire il vero, la rivista Vocazioni l’ha sempre svolto fin dai suoi primi anni, ma, per renderlo ancora più evidente, da qualche anno si è pensato di dedicare alcuni numeri alla pubblicazione degli Atti di quegli appuntamenti nazionali particolarmente significativi per la vita e il servizio del CNV: Convegno nazionale di gennaio, Seminario sulla Direzione Spirituale, Forum della Vita Consacrata, Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.

Questa scelta non è stata motivata unicamente dalla volontà di rendere subito fruibili le relazioni presentate in questi incontri nazionali, quanto piuttosto dal desiderio di condividere con tutti coloro che lavorano nella pastorale vocazionale – e non solo con i partecipanti – la ricchezza di riflessioni e di proposte offerte in tali occasioni. Si è operato in tal modo una sorta di silenziosa “rivoluzione copernicana”: al centro delle preoccupazioni non si vuole mettere “la buona riuscita” delle iniziative promosse dal CNV, a sostegno delle quali sono chiamati – in una sorta di adunata nazionale – i direttori dei CRV, CDV e gli animatori vocazionali, ma la vita delle nostre comunità diocesane e parrocchiali, e, in modo particolare, la felicità dei nostri ragazzi, adolescenti e giovani ai quali non si vuole far mancare il necessario aiuto, perché possano percepire la chiamata personale del Signore e accoglierla con generosità. Questo spostamento di “baricentro” emerge con chiarezza in quel “Come?” che, ormai da qualche anno, fa bella mostra di sé in tutti i nostri Convegni nazionali – ma che attraversa silenziosamente tutte le attività del CNV – e che sta lì a rendere sempre più visibile la volontà di tradurre i grandi valori vocazionali, oggetto di studio e di riflessioni, in itinerari formativi per le nostre comunità e in proposte pedagogicamente valide.

Gli articoli seguenti metteranno ben in risalto le “novità” che la Rivista ha fatto registrare in questi ultimi anni nell’accompagnare e “servire” questi appuntamenti nazionali del CNV. A me è stato chiesto di parlare del modo con cui Vocazioni ha contribuito dall’anno duemila a preparare, celebrare e vivere la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (GMPV). Pertanto, fatta questa necessaria premessa, vorrei “rileggere” con voi quei numeri che la Rivista ha dedicato in questi ultimi quattro anni alla GMPV.

 

Il duemila un “anno straordinario”

Sembra che siano trascorsi decenni dall’anno duemila, mentre siamo solo a pochi anni di distanza. Siamo realmente una generazione dalla memoria corta e assomigliamo sempre più ai computer, che stanno invadendo ogni frammento della nostra esistenza: cancelliamo i dati passati per fare spazio nella nostra “memoria labile” ai nuovi. Se il secolo scorso è stato definito “il secolo breve”, come sarà questo appena iniziato? Sono certo che l’anno duemila è rimasto inciso con gratitudine nella nostra mente e nei nostri cuori, e che non ha ceduto il posto ad altro. Del resto, come dimenticare quell’abbondanza di grazia che è stata riversata nella nostra vita e in quella delle nostre comunità dalla celebrazione del Giubileo? Come non ricordare l’accorato appello rivolto da Giovanni Paolo II al termine del Giubileo a guardare con fiducia e speranza al futuro: Duc in altum?

Il duemila segna una tappa significativa anche per la vita della Rivista. È vero che Vocazioni fin dal suo sorgere si è sempre preoccupata di dedicare uno dei suoi numeri all’approfondimento del tema della GMPV, ma è sotto gli occhi di tutti come questo impegno, proprio a partire dall’anno duemila, si sia rafforzato e, per certi versi, meglio precisato. Innanzitutto dall’anno duemila sulla copertina del numero della Rivista dedicato alla GMPV inizia ad essere riprodotto il poster che accompagna la GMPV. Inoltre, inizia a realizzarsi una sorta di raccordo, che il CNV desidera migliorare di anno in anno, tra i diversi Sussidi. Infatti, in quello stesso Numero è pubblicato anche il testo del Messaggio del Santo Padre e una breve spiegazione del poster. Perché? Non certamente per una semplice operazione di maquillage tipografico, ma perché si vuole affermare, in questo modo, che la Rivista è da considerarsi parte integrante dei Sussidi che il CNV offre per aiutare le comunità cristiane e gli animatori vocazionali a preparare, celebrare e vivere bene la GMPV. È quanto scriveva nell’editoriale del numero 1 di quest’anno il direttore del CNV, don Luca Bonari[1].

Questa volontà diventa ancora più chiara se si pensa che da quell’anno viene sospesa la pubblicazione del Sussidio di catechesi e, al suo posto, si inserisce, nella busta dei Sussidi, il numero della Rivista. È stato solo un escamotage editoriale finalizzato a far conoscere ad un numero maggiore la nostra Rivista, nella speranza di incrementarne così gli abbonamenti? Anche questo; ma non solo! Al CNV sta a cuore soprattutto che la Rivista sia non solo conosciuta, ma soprattutto utilizzata. Siamo, infatti, consapevoli di avere una grande ricchezza e, contemporaneamente, avvertiamo la responsabilità di fare il possibile perché un numero sempre più grande di sacerdoti, animatori vocazionali ed educatori la conosca e se ne serva. Il nostro più grande desiderio è sempre stato quello di far sì che la Rivista non sia “impilata” tra gli scaffali delle biblioteche, ma si trovi a suo agio sulle scrivanie dei sacerdoti, nelle loro case più o meno “canoniche”, su quelle dei consacrati e di tutti quei laici – catechisti, educatori ed animatori – che hanno a cuore il futuro dei giovani. Così, la triplice scansione – Studi, Orientamenti ed Esperienze –, con cui sono raggruppati gli articoli nella Rivista, nei Numeri dedicati alla GMPV si precisa sempre meglio come una triplice proposta per preparare, celebrare e far risuonare nella vita della comunità cristiana la GMPV.

 

Preparazione

Gli articoli della sezione degli “Studi”, nel Numero di ciascun anno dedicato dalla Rivista alla GMPV, sono finalizzati ad accompagnare nelle nostre comunità la fase della preparazione della Giornata. Sono articoli destinati, in modo particolare, ai membri dei CRV, dei CDV e a tutti gli animatori vocazionale per sollecitarli ad un approfondimento e ad una seria riflessione sul tema della Giornata, non solo per un arricchimento personale, ma anche per quello della pastorale vocazionale che essi sono chiamati ad animare. Se in questa sezione “Studi” della Rivista non manca mai un approfondimento biblico del brano scritturistico[2] scelto dal CNV per illuminare il tema della Giornata, gli altri contributi di questa stessa sezione spaziano dall’antropologia, alla pastorale, alla teologia, per meglio approfondire alcuni aspetti rievocati dal tema di ogni singolo anno. Abbiamo così potuto leggere articoli che ci hanno aiutato ad esaminare la visione antropologica e il contesto culturale in cui risuona oggi l’annuncio vocazionale[3]; e articoli che hanno analizzato l’aspetto teologico e le implicazioni pastorali suggerite dal tema della Giornata[4].

Basterebbe prendersi la briga di scorrere velocemente anche solo i titoli di questi articoli riportati nelle note e ci si renderebbe subito conto di come i lettori siano stati sollecitati a non rimanere prigionieri del “già detto” o “già letto”, ma a sentire urgente la necessità di porsi costantemente “in ascolto” di questo nostro tempo con quella duplice e imprescindibile attenzione richiamata recentemente dai vescovi italiani[5]. Per un animatore vocazionale questo criterio metodologico, già proposto dal Documento base sulla Catechesi[6] e rilanciato dai vescovi italiani, dovrebbe concretizzarsi in un maggiore impegno nel riservare del tempo per l’autoformazione e lo studio. Se questo venisse a mancare non solo i nostri sussidi e le nostre iniziative rischierebbero inevitabilmente di essere “datati”, ma tutta la pastorale vocazionale finirebbe per essere poco incisiva, preoccupata più delle iniziative da organizzare, che dei contenuti da veicolare. Sarebbe allora del tutto strano proporre ai CRV e ai CDV di riservare alcuni dei loro incontri ad una lettura e approfondimento comunitario di questi articoli in vista della preparazione della GMPV?

 

Celebrazione

La Rivista ha sostenuto l’impegno dei CRV, dei CDV, delle comunità parrocchiali e degli animatori vocazionali nel celebrare la GMPV soprattutto attraverso gli articoli presenti nella sezione delle “Esperienze” riportati nel numero dedicato alla Giornata. Questi contributi rispondevano ad una duplice finalità: “liberare” dall’ambito ristretto delle diocesi o delle parrocchie alcune esperienze, che in questi anni sono risultate particolarmente significative, e portarle alla conoscenza del maggior numero di animatori vocazionali; indicare, inoltre, in tal modo, alcune delle possibili modalità con cui celebrare la GMPV, coinvolgendo le diverse categorie e comunità presenti in diocesi. Così, mentre alcune esperienze riportate hanno narrato di un possibile coinvolgimento dei giovani[7] o dei seminaristi[8], altre hanno suggerito come animare la parrocchia[9] o un Istituto religioso[10] o un CDV[11] o una Regione[12].

Una delle esperienze più significative in atto è, appunto, quella che vede protagonisti il CRV e i CDV di una Regione che, accompagnati dal CNV, in questi anni si sono impegnati nella preparazione e nella celebrazione della Giornata nella loro Regione. L’obiettivo suggerito è quello di non limitarsi unicamente ad una “Giornata”, ma progettare un vero e proprio cammino pastorale, illuminato dal tema della GMPV. È quanto si è proposto espressamente don S. Marcianò, quando ha organizzato questa esperienza nella sua regione, la Calabria: “La Giornata… non è un fatto occasionale o episodico, ma deve far parte di un cammino ed esprimerne la continuità all’interno di un percorso e di un progetto educativo e formativo delle giovani generazioni”[13]. Questo criterio metodologico è stato tenuto in grande considerazione anche dagli altri direttori dei CRV che hanno programmato in seguito nella loro Regione la GMPV. Queste esperienze, già realizzate in alcune Regioni, hanno detto che è possibile mettere in atto una collaborazione tra pastorale vocazionale e pastorale giovanile. Così si esprimeva don L. Iachetti, parlando del cammino fatto nelle Marche: “Abbiamo iniziato nel novembre del 2000 a raccordare i direttori dei CDV e del servizio di pastorale giovanile delle 13 diocesi marchigiane”[14]. Una collaborazione che non è rimasta circoscritta alla sola preparazione della Giornata: “La ‘singolarità’ dell’esperienza ha favorito e fatto rinascere uno stile e una coralità delle due pastorali (ndr PG  e PV) che continua in maniera evidente in alcuni appuntamenti comuni”[15].Queste esperienze ci hanno anche detto che è possibile, anche se con non poca fatica, non far calare dall’alto le nostre proposte, ma realizzare un attivo coinvolgimento. Così si espri-meva don M. Goni, rileggendo l’esperienza vissuta nell’Emilia Romagna: “Il criterio di fondo che ha guidato la preparazione della Giornata è stato quello del coinvolgimento. Questo per due motivi: per una questione di significato e per una motivazione pratica. Un evento del genere ha il suo significato vero solo se è innanzitutto espressione della comunione ecclesiale. Quanto alla sua attuazione abbiamo pensato che è realizzabile, a livello pratico, solo se c’è l’intervento e il coinvolgimento responsabile e attivo di quanti più si riesce a contattare”[16].Ma un’esperienza del genere è positiva e, soprattutto, è proponibile per le altre Regioni? Don M. Goni così risponde: “Il dopo-Giornata è stato pieno di messaggi positivi. I Direttori dei CDV, i giovani e anche i parroci della città hanno considerato la positività dell’evento regionale… Si è creata una certa unità tra gli operatori e anche tra i giovani e si è rinvigorita la voglia di lavorare… Tra gli aspetti positivi metterei anche la risonanza che si è riuscita a creare anche a livello di opinione pubblica e anche di amministrazione comunale. Direi che si è un po’ riusciti a far diventare il messaggio vocazionale patrimonio della nostra cultura”[17].

Questa esperienza, pensata per la prima volta in Calabria, è stata studiata e riproposta dal CNV alle altre Regioni ed oggi costituisce un appuntamento “itinerante” che si arricchisce di anno in anno della creatività e del cammino pastorale di ogni singola Regione. La Rivista, proponendo una rilettura dell’esperienza fatta dai direttori dei CRV, ha contribuito non solo a farla conoscere, ma anche ad incoraggiare la sua realizzazione nella propria Regione. Perché, allora, i CRV e i CDV non rileggono insieme queste esperienze riportate dalla Rivista per poter cogliere degli utili suggerimenti in modo da non limitarsi ad animare unicamente una Giornata, ma tutto l’anno pastorale?

 

Risonanza

Da sempre il CNV chiede che la GMPV non sia circoscritta alla sola IV domenica di Pasqua, ma che costituisca un punto di arrivo di tutto un cammino fatto durante l’anno e anche un punto di partenze per tutte quelle esperienze estive che vedono coinvolti ragazzi, adolescenti e giovani nei campi vocazionali[18]. L’iniziativa della celebrazione della Giornata in Regione mirava a questo e la sua attuazione ci ha detto che è possibile far sì che il tema della Giornata attraversi tutto l’anno pastorale avendo nella IV domenica di Pasqua il suo punto culminante. Ma perché il tema della Giornata abbia sempre più delle effettive risonanze, anche al di là della sua celebrazione, nella pastorale ordinaria di una comunità cristiana, la Rivista ha ospitato, soprattutto nella sezione, “Orientamenti”, alcune proposte che miravano al raggiungimento di tale obiettivo[19]. A nessuno sfuggirà, anche solo leggendo i titoli di questi contributi, come vi sia una profonda sintonia con l’impostazione data recentemente al Convegno nazionale di gennaio: la presenza costante di quel “Come?” è estremamente eloquente. Di anno in anno il CNV ha chiesto a diversi esperti di aiutarci a tradurre in itinerari educativi per i giovani e in proposte pastorali per le comunità quei valori che il tema della Giornata suggeriva. Così la spinta data, in questi ultimi anni, dai Convegni di gennaio alla pastorale vocazionale sta ricevendo dalla Rivista un ulteriore contributo, al fine di accompagnare la vita delle nostre comunità parrocchiali, indicando modalità concrete con cui animare vocazionalmente tutta la pastorale ordinaria[20].

Per il raggiungimento di tale obiettivo, di non poca utilità sono le “Bibliografie ragionate” sul tema della Giornata, che l’indimenticabile amico del CNV, il salesiano don Pietro Gianola, approntava per il numero che la Rivista dedicava ogni anno alla GMPV. Nel concludere queste mie considerazioni, non posso non chiedermi insieme con voi: ma quanti e chi sono i lettori di Vocazioni? A questa domanda cercherà di dare una risposta la segreteria del CNV che in questo numero ci aiuterà ad individuare la tipologia dei nostri lettori. Certamente non possiamo accontentarci di leggerla soltanto noi. E allora… Perché non offrire in dono ad amici sacerdoti, consacrati o laici attenti alla problematica vocazionale l’abbonamento alla nostra Rivista? Non è anche questo un modo “simpatico” per far sì che la dimensione vocazionale, come tutti quanti auspichiamo, attraversi sempre più la pastorale ordinaria?

 

 

 

Note

[1] “Con il 2003 la rivista ‘Vocazioni’ raggiunge i 20 anni di pubblicazione e il primo numero dell’anno inizia ad accompagnare il tema della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni che viene celebrata in quello stesso anno ponendosi così, direttamente, tra i sussidi destinati all’animazione della medesima” (LUCA BONARI, in ‘Vocazioni’, n. 1 [2003], p. 3).

[2Cfr GIUSEPPE DE VIRGILIO, Con tutto me stesso: la preghiera vocazionale nell’itinerario spirituale del Vangelo di Giovanni, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 14-34; GIUSEPPE DE VIRGILIO, Il simbolismo biblico della luce e la sua valenza vocazionale, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2000), pp. 28-36; BENEDETTO ROSSI, Elezione, vocazione e santità nel prescritto della lettera ai Romani, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2001), pp. 1019; EMILIO SALVATORE, “…servire e dare la sua vita in riscatto per molti”, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 9-15.

[3] Cfr. PIER DAVIDE GUENZI, Tutto me stesso: le riserve e le sfide dell’antropologia, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 5-13; ANDREA CAELLI, Segni di speranza in una cultura “antivocazionale”, in ‘Vocazioni’ n. 6 (2000), pp. 22-27; ANTONIO STAGLIANÒ, Il valore antropologico-culutrale del servizio: quale risonanza, nella cultura giovanile odierna, ha, può avere, deve avere?, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 16-21.

[4] Cfr. ROBERTO BIZZARRI, L’ “eccomi” di Maria, con tutta se stessa, modello di ogni sì, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 35-37; PIER DAVIDE GUENZI, La speranza è ancora una virtù? Per una ricomprensione teologico-esistenziale della virtù della speranza, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2000), pp. 14-21; ANGELO COMASTRI, Santi per vocazione: dai volto all’Amore, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2001), pp. 20-23; PLAUTILLA BRIZZOLARA, Santi “in” e “per” un popolo santo, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2001), pp. 24-29; GAETANO BONICELLI, La vocazione al servizio è alla base dello sviluppo di ogni vocazione. Le grandi linee di ecclesiologia pastorale in ordine al tema del servizio, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 22-27 .

[5] Cfr. CEI, Comunicare il vangelo in un mondo che cambia, nn. 34-35.

[6] Cfr. CEI, Il rinnovamento della catechesi, n. 160.

[7] Cfr. TOSCA ANIA, La ‘Giornata’ preparata con e tra i giovani, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 56-59.

[8] Cfr. MARIO DALLA COSTA, La preparazione e la celebrazione della GMPV in un seminario, all’interno della pastorale della Diocesi, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 52-54.

[9] Cfr. PARROCCHIA DI S. PAOLO APOSTOLO A TERNI, Non solo una giornata! Appunti da una parrocchia, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), p. 55.

[10] Cfr. MAURIZIO SPREAFICO, Appunti organizzativi da un istituto religioso per la Giornata Vocazionale, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2000), pp. 54-55; SEBASTIANO DE BONI, La festa di un santo nell’animazione vocazionale, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2001), pp. 42-47.

[11] Cfr. GIOVANNI PALAMINI, Appunti per la celebrazione della Giornata vocazionale, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2000), pp. 51-53; MARCO TRIVISONNE, Il Centro Diocesano vocazioni e la cultura del dono di sé, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 48- 51.

[12] Cfr. LANFRANCO IACHETTI, Appunti “regionali” per la celebrazione della Giornata, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2000), pp. 49-50; SANTO MARCIANÒ, La celebrazione della GMPV 2000 a Reggio Calabria con la Calabria, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 47-53; LANFRANCO IACHETTI, La celebrazione della GMPV 2001 a Loreto con le Marche, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 54-55; MASSIMO GONI, La celebrazione della GMPV 2002 a Faenza con l’Emilia Romagna, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 5659.

[13] SANTO MARCIANÒ, La celebrazione della GMPV 2000 a Reggio Calabria con la Calabria, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), p.50.

[14] LANFRANCO IACHETTI, La celebrazione della GMPV 2001 a Loreto con le Marche, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), p. 54.

[15] Ibidem, p. 55.

[16] MASSIMO GONI, La celebrazione della GMPV 2002 a Faenza con l’Emilia Romagna, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), p. 56.

[17] Ibidem, p. 58.

[18] Un grande contributo al proseguimento dell’animazione vocazionale alla luce del tema della Giornata è stato dato da diversi anni dai Sussidi per i campi vocazionali per ragazzi, adolescenti e giovani che le Suore Apostoline pubblicano ogni anno. A loro va tutta la nostra gratitudine per questa collaborazione con il CNV che permette di valorizzare questi appuntamenti estivi che le nostre comunità o Istituti realizzano per le giovani generazioni.

[19] Cfr. ANTONIO LADISA, Eucaristia e dono totale di sé: come una comunità cristiana può educare i giovani al dono di sé, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 38-41; PIETRO GIANOLA, La comunità cristiana educa al “dono di sé”, in ‘Vocazioni’, n. 6 (1999), pp. 42-47; MAURIZIO SPREAFICO, La vocazione spiega l’adolescenza, i suoi perché e le sue inquietudini. Come educare gli adolescenti a riscoprire la vita come progetto?, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2000), pp. 37-41; MONICA E FABRIZIO LAUSI, Come aiutare le famiglie perché siano al servizio della vita e siano capaci di educare ad una vita significativa, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2000), pp. 42-45; MAURIZIO SPREAFICO, Come annunciare ai giovani la vocazione alla santità, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2001), pp. 30-33; MARCO TREVISONNE, Una comunità favorevole alla santità, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2001), pp. 34-37; PAOLO GIGLIONI, I santi nella esperienza liturgica, in ‘Vocazioni’, n. 6 (2001), pp. 38-41; AMEDEO CENCINI, Orientamenti operativi che emergono dal Messaggio del S. Padre per la 40a GMPV, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 28-31; GIACOMO RUGGERI, Come educare i giovani al servizio e al dono di sé: aspetti pedagogici e metodologici a partire dal mondo giovanile contemporaneo, in ‘Vocazioni’, n. 1 (2003), pp. 32-36.

[20CEI, Vocazioni nella Chiesa italiana. Piano pastorale per le vocazioni (1985) n. 26.