N.06
Novembre/Dicembre 2003

Un Istituto secolare si fa “luogo-segno” del “vieni e vedi” con e per la pastorale vocazionale

Nel cuore di chi l’ha voluto, per ispirazione del Signore, il cuore di don Luigi Monza, l’Istituto secolare delle “Piccole Apostole della Carità” è stato pensato per un mondo, definito dallo stesso don Luigi Monza, nei primi anni cinquanta “mondo moderno moralmente sconvolto”, al quale occorreva (come occorre, oggi al mondo moderno) “dire con la vita: Osservate come è stupendo vivere nell’Amore!” Nella storia di oltre cinquant’anni l’Istituto secolare delle “Piccole Apostole della Carità” si è andato diffondendo e consolidando nella sua fisionomia spirituale. È recente la nascita di una comunità profetica di consacrate con gravi disabilità motorie (Comunità Il Roveto di Nerviano in diocesi di Milano), chiamate a proclamare con la loro consacrazione, il primato dei valori dello spirito e la preziosità e gratuità del dono della chiamata.

Come, noi consacrate secolari nell’Istituto delle Piccole Apostole della Carità di don Luigi Monza (oltre 300 a tutt’oggi, in varie parti del mondo) che viviamo in comunità, oppure singolarmente, operando nelle scuole, negli ospedali, nelle fabbriche, nelle organizzazioni laicali, sociali, amministrative, ecclesiali… nell’Associazione La Nostra Famiglia, ovunque nel mondo, cerchiamo di essere luogo-segno capace di attrarre giovani alla sequela del Signore in una forma di consacrazione della propria vita all’ideale a cui Dio chiama ciascuna sua creatura?

Innanzitutto nella fedeltà alla Chiesa, a essere testimoni, prima che maestri. La gioia del dono, la gioia della Comunione, la serenità di fronte alla sofferenza assunta con amore e per amore, la competenza professionale sostenuta dalla sollecitazione del nostro Fondatore a “far bene il bene” sono per noi luogo di attenzione privilegiata per giovani e meno giovani, suscitando interrogativi: “Se questi e queste, perché non io?”. Il luogo del nostro apostolato è il mondo, dovunque il Signore ci chiama: sul posto di lavoro e di esercizio della professione, ma anche nelle situazioni più banali o più forti della vita, sul tram o sull’autobus, in cattedra o nell’oscurità del banale quotidiano, accanto al piccolo malato, ma anche sul letto della sofferenza a cui il Signore a volte chiama qualcuna di noi, sofferenza da offrire e consumare nell’Amore…!

Forse e certamente uno dei luoghi più visibili di questa presenza, condivisa con oltre duemila operatori animati da questi stessi sentimenti di servizio all’uomo, è quello dell’Associazione La Nostra Famiglia e dell’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico “E. Medea”. È un mondo intersecato col grande mondo, di cui ci sentiamo cittadine e serve, e della Chiesa che lo fermenta e nella quale ci viviamo membri attivi e figlie devote, nell’obbedienza alle direttive generali e locali, nella collaborazione diretta e indiretta, nella promozione e nell’esercizio della diaconia della Carità, dell’evangelizzazione, nella promozione dei valori dell’uomo e della vita, in particolare di chi è in situazione di difficoltà.

La sofferenza delle persone di cui ci facciamo carico è un Mistero di presenza viva, che accolta come Parola del Signore, interpella e attrae. Da sempre abbiamo una speciale attenzione per i giovani. Sono tanti i giovani e i meno giovani che, incontrandoci quotidianamente ci chiedono di essere orientati a capire e a valorizzare risorse e orientamenti di vita.

– Sono gli “Amici” de La Nostra Famiglia di don Luigi Monza che ne sostengono e ne diffondono la spiritualità e il carisma, in vari ambiti di vita “normale” (sono stati i promotori del processo per la Causa di beatificazione del Fondatore) e che partecipano con molti altri nuovi “Amici” all’annuale pellegrinaggio dei bambini de La Nostra Famiglia a Lourdes (che coinvolge 1200 persone ogni anno, fra le quali molti sono i giovani e i volontari) oltre che a diverse manifestazioni spirituali e di sensibilizzazione sociale;

– sono i fratelli o parenti degli assistiti nelle strutture riabilitative de La Nostra Famiglia;

– sono gli operatori (medici, terapisti, educatori, insegnanti, psicologi e assistenti…) che lavorano quotidianamente ne La Nostra Famiglia, per lo più giovani, con rinnovate cariche di entusiasmo e di risorse;

– sono gli studenti allievi delle Università e dei Corsi di Formazione Professionale funzionanti presso le sedi de La Nostra Famiglia e dell’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico;

– sono i giovani e meno giovani dell’Ovci – La Nostra Famiglia (Organismo di Volontariato per la Cooperazione internazionale) che si impegnano in Italia e nel mondo a servizio di chi è in situazione di bisogno;

– sono i giovani di gruppi di spiritualità e di impegno che – alla luce della spiritualità del Servo di Dio don Luigi Monza – trovano motivazioni e risposte ai loro interrogativi e luoghi di espressione del bene che è in essi;

– sono tanti loro amici;

– sono molti volontari di tutte le età che si mettono a servizio delle persone con disabilità;

– sono molti occasionali visitatori di una realtà – quella de La Nostra Famiglia – che sconvolge nella semplicità della sua complessità, perché suscita interrogativi…

 

 

I giovani in particolare sono come attratti dal “Vieni e vedi!”. Vieni e

– vedi un mondo di sofferenza carico di bisogni che interpellano,

– vedi il dono del tuo “metterti a fianco” e del tuo “farti carico di…”,

– vedi la sapiente trasformazione in potenziale insperato di vitalità e di dono che arricchiscono non tanto e non solo chi riceve, ma soprattutto chi dà con cuore lieto e libero,

– vedi quali sono i valori portanti della vita,

– vedi e tocca con mano e dall’esempio di chi si offre con gioia, come sia bello e gioioso amare e vivere come fratelli… anche in questo “mondo moralmente sconvolto…”.

– Vieni e attingi stimolo e forza per dare senso alla tua esistenza, per scoprirne la ricchezza e bellezza…

 

I giovani e i meno giovani che vengono e vedono, trovano opportunità per riflettere, decidere… giocarsi al meglio. Questa riteniamo la forma privilegiata di animazione vocazionale: la testimonianza diretta. Non mancano certamente le iniziative e le occasioni specifiche, che l’Istituto privilegia e attua. Una apposita Commissione vocazionale predispone progetti e forme di realizzazione, promuove e attua iniziative giovanili in adesione a programmi diocesani e/o mondiali (Traditio Symboli, Giornate Mondiali della Gioventù, Veglie missionarie…) oltre a progetti sperimentali attualmente allo studio (chat, volontariato sportivo ecc.).

Particolare attenzione viene data nelle parrocchie per la preparazione e la celebrazione di liturgie per l’iniziazione cristiana delle persone con disabilità, mettendo a servizio della Chiesa un patrimonio di conoscenze e di esperienze particolarmente prezioso. Tutte le giovani dell’Istituto sono coinvolte in iniziative specifiche generali o locali, prediligendo la condivisione dal vivo delle situazioni. Alcune Piccole Apostole sono impegnate in Parrocchie (catechesi, gruppi giovanili, missionari, di animazione ecc.), Consulte giovanili decanali, CDV, Gruppo Samuele…

Sono stati creati gruppi di giovani in orientamento o scelta vocazionale e gruppi di impegno sostenuto da motivazioni umanitarie o di cristiana solidarietà: Riscio – Exodus – Se vuoi – Arcobaleno – Condivisione e Amicizia. Ogni gruppo si avvale della guida di un sacerdote, coadiuvato da piccole Apostole e all’interno del Gruppo sono inserite le giovani Piccole Apostole della Carità che condividono in toto l’esperienza di preghiera, di meditazione, di deserto, di condivisione e approfondimento, di vacanza e di vita insieme. Alle Piccole Apostole della Carità è chiesto di comunicare al gruppo lo spirito di accoglienza e di gioia, la specificità del proprio carisma, nel rispetto delle caratteristiche di ciascuna persona. Alle Piccole Apostole della Carità più esperte di vita è chiesto di accompagnare le giovani nel loro discernimento, oltre che di testimoniare la fedeltà e solidità della vocazione che non conosce l’usura del tempo. Il sacerdote cura la parte specifica formativa e di guida spirituale. I temi e i percorsi dei gruppi sono in sintonia con quelli diocesani e della Chiesa universale, a cui viene data particolare attenzione. I luoghi degli incontri sono le case de La Nostra Famiglia, ma anche luoghi di villeggiatura (soprattutto per i periodi estivi o di vacanza) in Italia e all’estero o luoghi significativi per la vita di fede (Assisi). Le partecipanti ai gruppi sono a pieno titolo inserite nelle proprie realtà locali ed ecclesiali, dove sono orientate a vivere quanto approfondiscono e apprendono negli incontri di gruppo. L’orientamento è per tutte le vocazioni, nessuna esclusa, secondo la specifica chiamata di ciascuna. I sacerdoti guida provengono dalle varie esperienze locali o diocesane.

 

Quale contributo dalla e alla pastorale vocazionale?

Ci sentiamo Chiesa prima ancora che Istituto e dalla Chiesa – nelle cui mani abbiamo emesso i nostri voti – ci sentiamo sostenute e mandate. Ad essa attingiamo le direttive generali del Papa, quelle delle Diocesi nelle quali operiamo, facendo nostre le indicazioni, gli orientamenti, le direttive nel formulare i nostri progetti. Rimaniamo spalancate al mondo e dentro il mondo per chiamare e per mandare. Siamo consapevoli che il dono che abbiamo ricevuto non è per noi: è per essere ridonato perché da ciascun chicco nascano belle e rigogliose spighe.

Ovviamente coniughiamo queste direttive secondo il nostro specifico carisma, ricevendo luce per attualizzarlo e – a nostra volta – offrendo alle giovani, ai sacerdoti guida, ai nostri contesti ecclesiali e sociali, il contributo della nostra collaborazione a rendere viva la creatività dello Spirito.

Abbiamo visto e continuiamo a vedere la fioritura dei doni dello Spirito, sia nel nascere e nella continuità di vocazioni, sia nella ricchezza e nel progressivo approfondimento della spiritualità e della carica di entusiasmo che spinge a proseguire. Vale proprio la pena di chiamare e di invitare: “Vieni e vedi”. I giovani hanno tanto bisogno di proposte concrete e di inviti espliciti. C’è tanto di bene che attende l’occasione per esprimersi.

Anche la ricchezza misteriosa della sofferenza dei piccoli che arrivano all’Associazione La Nostra Famiglia e quella dei loro genitori sono un patrimonio che ci sentiamo affidato per essere trafficato in dono, per il misterioso disegno di Amore che il Signore ha per l’uomo.

Questo in particolare è un luogo di attrazione per i giovani che vengono e vedono e si cimentano: a noi la responsabilità e l’impegno di guidarli a entrare in questo Mistero e scoprirvi la Parola che il Signore ha per ciascun uomo e per ciascun giovane che si interroga e che interrogandosi e impegnandosi trova il tesoro della propria vita, per il nostro mondo e per la Chiesa.