N.01
Gennaio/Febbraio 2005

Rimanete in me ed io in voi

Presento con particolare gioia il numero della rivista tradizionalmente dedicato ad approfondire e ad accompagnare i contenuti della Giornata Mondiale di Preghiera dell’anno in corso. Come sempre poche battute per lasciare gran parte dello spazio al Messaggio del Papa per la Giornata. Il Papa ha sviluppato nel suo messaggio il tema “chiamati a prendere il largo” continuando con quel bel “Duc in altum” con cui ha concluso la Novo Millennio Ineunte.

La Chiesa italiana – oltre a questa dovuta attenzione – cerca di tradurre, con un tema accattivante: “Nel giorno del Signore… i tuoi giorni”, un collegamento bellissimo tra Giornata Vocazionale e Congresso Eucaristico Nazionale di Bari (21-29 Maggio 2005) nel contesto dell’Anno Eucaristico voluto dal Papa dall’Ottobre 2004 all’Ottobre 2005. 

I contributi che seguono costituiscono e aiutano a cogliere la dimensione vocazionale presente nel Giorno del Signore e nella celebrazione eucaristica domenicale.

Don Antonio Ladisa ci fa entrare, con uno studio introduttivo, nei contenuti fondamentali proposti dal Congresso Eucaristico leggendoli all’interno del nostro cammino di questi anni. 

Sr. Marina Beretti ci aiuta a metterci in ascolto del vissuto dei giovani. In modo particolare, si sofferma sul loro rapporto con il tempo, indicando possibili vie per aiutarli a passare dal “consumare” a vivere il tempo. La domenica aiuta i giovani a coniugare “vocazionalmente” i tempi della vita: memoria grata del passato, attesa fiduciosa del futuro, generosità nello spendersi con passione nel presente. Vissuta così, la domenica può realmente sollecitare ogni giovane a “pro-gettare” vocazionalmente la propria vita.

Don Emilio Salvatore ci accompagna in un’approfondita lettura dell’icona evangelica dei due discepoli di Emmaus. L’esperienza di Cleopa e del suo compagno, che, nell’ascoltare quel “pellegrino sconosciuto”, vedono svanire la tristezza dal loro cuore e i loro occhi svelarsi, mentre Lo riconoscono nello “spezzare il pane”, è la stessa esperienza offerta settimanalmente ad ogni giovane, perché nella sequela di Cristo sappia vincere la delusione e lo scoraggiamento, e diventare gioioso testimone del Risorto in mezzo ai fratelli.

Don Corrado Lorefice ci presenta la ricchezza, custodita e donata, dal Giorno del Signore. «La domenica ha il potere di liberare il sì di adesione incondizionata della Chiesa alla vocazione che ha ricevuto nella Pasqua del Signore: ogni credente, unito a tutti gli altri fratelli, prende parte all’Eccomi di Cristo: “Ecco io vengo, Signore, per fare la tua volontà” (Eb 10, 9). La comunità dei credenti mentre in-voca il Signore partecipa dell’unica sua risposta al Padre e pronunzia il sì libero e pieno alla divina volontà. Nel Giorno di Cristo Signore, dunque, tutto si costruisce in termini dialogici e vocazionali. In-vocando il Signore la Chiesa si ravvisa in lui e partecipa alla sua libera donazione al Padre e agli uomini per condividere un giorno il suo stesso destino di gloria. Così nell’in-vocazione, riceve le energie necessarie per edificarsi come corpo di Cristo arricchito di ogni carisma e ministero, nella completezza e diversità delle sue membra».

Don Lorenzo Ghizzoni si sofferma a riflettere su “La celebrazione del Giorno del Signore e le vocazioni di speciale consacrazione: radicalismo evangelico e profezia del futuro”. I consacrati «celebrano nell’Ottavo giorno l’uomo nuovo trasfigurato dalla grazia del battesimo e della consacrazione (sacerdotale, religiosa, secolare, missionaria…). è in questo giorno che riconoscono pienamente la loro identità, cioè quello che sono già e quello che sono chiamati a divenire: memoria vivente del Cristo e segno della vita futura; strumenti sacramentali della sua compassione per gli uomini di oggi e segni che rimandano ad una pienezza di salvezza e felicità che ci sarà solo nella vita eterna. La domenica è anche il giorno in cui queste vocazioni arricchiscono la loro identità vocazionale alimentando la dimensione della vita nuova. Come potrebbero vivere con Cristo, come Cristo, per Cristo risorto, nell’attesa della sua venuta, senza i beni del giorno del Signore: Parola e Sacramento, Carità e Missione? Senza la domenica non si può vivere da consacrati!».

Infine, don Roberto Bizzarri ci offre alcune attenzioni da tener presenti, perché la domenica costituisca nella vita dei ragazzi e dei giovani un’importante tappa settimanale per «un cammino di crescita e di discernimento vocazionale attraverso il quale il giovane, ancor più l’adolescente, confrontando le sue aspettative e i suoi bisogni con la Comunità Eucaristica che vive la sequela di Cristo nelle molteplici vocazioni, passa dalla logica della domanda di guarigione, serenità e fiducia alla forma d’esperienza che arrischia l’avventura cristiana nella logica del dono».

La seconda parte della rivista per la prima volta e a grande richiesta si sofferma a presentare i sussidi con i quali il CNV accompagna la preparazione-celebrazione-risonanza della Giornata e si conclude con la bella testimonianza di Don Tonino Falcioni, parroco di Monterotondo Scalo che lo scorso anno ha vissuto la celebrazione della Giornata in maniera davvero speciale…

 

 

E non finisce qui

Questo numero della Rivista è solo un primo contributo che il CNV desidera offrire in questo Anno dell’Eucaristia, mentre la Chiesa italiana è in cammino verso il Congresso Eucaristico Nazionale. Sul “dinamismo vocazionale della celebrazione eucaristica nel giorno del Signore” il CNV si soffermerà insieme ai CDV, CRV e agli animatori vocazionali durante l’annuale Convegno Nazionale dal 3 al 5 gennaio 2005. Gli Atti di questo Convegno, pubblicati nel prossimo numero della Rivista, costituiranno certamente un ottimo aiuto nella riflessione e nella pastorale vocazionale. Non possiamo, infine, dimenticare i Sussidi preparati dal CNV per la 42a GMPV e quelli offerti dalle suore Apostoline per le esperienze estive. 

Se questi sono gli strumenti, la ricchezza più grande è quella che proviene dalla vita delle nostre Chiese locali e dalle iniziative dei CDV e CRV, che durante tutto questo Anno dell’Eucaristia, non mancheranno di valorizzare il dinamismo vocazionale del Giorno del Signore e della celebrazione eucaristica domenicale. Ed ora ascoltiamo il messaggio del Papa per la prossima Giornata.

 

 

Chiamati a prendere il largo

Venerati Fratelli nell’Episcopato, carissimi Fratelli e Sorelle!

1. Duc in Altum! All’inizio della Lettera apostolica Novo millennio ineunte ho fatto riferimento alle parole con cui Gesù esorta i primi discepoli a gettare le reti per una pesca che si rivelerà prodigiosa. Dice a Pietro: “Duc in altum” (Lc 5,4). “Pietro e i primi compagni si fidarono della parola di Cristo, e gettarono le reti” (Novo millennio ineunte, 1). Questa nota scena evangelica fa da sfondo alla prossima Giornata di Preghiera per le Vocazioni, che ha come tema: Chiamati a prendere il largo. Si tratta di un’occasione privilegiata per riflettere sulla vocazione a seguire Gesù e, in particolare, a seguirlo nella via del sacerdozio e della vita consacrata.

2. Duc in altum! Il comando di Cristo è particolarmente attuale nel nostro tempo, in cui una certa mentalità diffusa favorisce il disimpegno personale davanti alle difficoltà. La prima condizione per “prendere il largo” è coltivare un profondo spirito di preghiera alimentato dal quotidiano ascolto della Parola di Dio. L’autenticità della vita cristiana si misura dalla profondità della preghiera, arte che va appresa umilmente “dalle labbra stesse del Maestro divino”, quasi implorando, “come i primi discepoli: «Signore, insegnaci a pregare!» (Lc 11,1). Nella preghiera si sviluppa quel dialogo con Cristo che ci rende suoi intimi: «Rimanete in me e io in voi» (Gv 15,4)” (Novo millennio ineunte, 32). L’orante legame con Cristo ci fa avvertire la sua presenza anche nei momenti d’apparente fallimento, quando la fatica sembra inutile, come avvenne per gli stessi Apostoli che, dopo aver faticato tutta la notte, esclamarono: “Maestro, non abbiamo preso nulla” (Lc 5,5). É particolarmente in tali momenti che occorre aprire il cuore all’onda della grazia e consentire alla parola del Redentore di agire con tutta la sua potenza: Duc in altum! (cfr. Novo millennio ineunte, 38).

3. Chi apre il cuore a Cristo non soltanto comprende il mistero della propria esistenza, ma anche quello della propria vocazione, e matura splendidi frutti di grazia. Di questi il primo è la crescita nella santità in un cammino spirituale che, iniziato con il dono del Battesimo, prosegue sino al pieno raggiungimento della perfetta carità (cfr. Novo millennio ineunte, 30). Vivendo il Vangelo “sine glossa”, il cristiano diventa sempre più capace di amare al modo stesso di Cristo, di cui accoglie l’esortazione: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48). Egli s’impegna a perseverare nell’unità con i fratelli entro la comunione della Chiesa, e si pone al servizio della nuova evangelizzazione per proclamare e testimoniare la stupenda verità dell’amore salvifico di Dio.

4. Cari adolescenti e giovani, è a voi che, in modo particolare, rinnovo l’invito di Cristo a “prendere il largo”. Voi vi trovate a dover assumere decisioni importanti per il vostro futuro. Conservo nel cuore il ricordo delle numerose occasioni d’incontro che negli anni passati ho avuto con i giovani, oggi diventati adulti e forse genitori di alcuni di voi, o sacerdoti, religiosi e religiose, vostri educatori nella fede. Li ho visti allegri come devono essere i ragazzi, ma anche pensosi, perché presi dal desiderio di dare ‘senso’ pieno alla loro esistenza. Ho capito sempre più che è forte nell’animo delle nuove generazioni l’attrazione verso i valori dello spirito, è sincero il loro desiderio di santità. I giovani hanno bisogno di Cristo, ma sanno anche che Cristo ha voluto aver bisogno di loro. Carissimi ragazzi e ragazze! Fidatevi di Lui, mettetevi in ascolto dei suoi insegnamenti, fissate lo sguardo sul suo volto, perseverate nell’ascolto della sua Parola. Lasciate che sia Lui a orientare ogni vostra ricerca e aspirazione, ogni vostro ideale e desiderio del cuore.

5. Mi rivolgo ora a voi, cari genitori ed educatori cristiani, a voi cari sacerdoti, consacrati e catechisti. Dio vi ha affidato il compito peculiare di guidare la gioventù nel sentiero della santità. Siate per loro esempi di generosa fedeltà a Cristo. Incoraggiateli a non esitare nel “prendere il largo”, rispondendo senza indugio all’invito del Signore.

Egli chiama alcuni alla vita familiare, altri alla vita consacrata o al ministero sacerdotale. Aiutateli a saper discernere quale sia la loro strada, e a diventare veri amici di Cristo e suoi autentici discepoli. 

Quando gli adulti credenti sanno render visibile il volto di Cristo con le loro parole e con il loro esempio, i giovani più facilmente sono pronti ad accogliere il suo esigente messaggio segnato dal mistero della Croce. Non dimenticate poi che anche oggi c’è bisogno di sacerdoti santi, di anime totalmente consacrate al servizio di Dio! Per questo vorrei ancora una volta ripetere: “é necessario ed urgente impostare una vasta e capillare pastorale delle vocazioni, che raggiunga le parrocchie, i centri educativi, le famiglie, suscitando una più attenta riflessione sui valori essenziali della vita, che trovano la loro sintesi risolutiva nella risposta che ciascuno è invitato a dare alla chiamata di Dio, specialmente quando questa sollecita la donazione totale di sé e delle proprie energie alla causa del Regno”(Novo millennio ineunte, 46).

A voi, giovani, ripeto la parola di Gesù: Duc in altum! Nel riproporre questa sua esortazione, penso al tempo stesso alle parole rivolte da Maria, sua Madre, ai servi a Cana di Galilea: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5). Cristo, cari giovani, vi chiede di “prendere il largo” e la Vergine vi incoraggia a non esitare nel seguirlo.

6. Salga da ogni angolo della terra, sostenuta dalla materna intercessione della Madonna, l’ardente preghiera al Padre celeste per ottenere “operai nella sua messe” (Mt 9,38). Voglia Egli concedere ferventi e santi sacerdoti ad ogni porzione del suo gregge. Sostenuti da questa consapevolezza ci rivolgiamo a Cristo, Sommo Sacerdote, e gli diciamo con fiducia rinnovata: “Gesù, Figlio di Dio, in cui dimora la pienezza della divinità, Tu chiami tutti i battezzati a “prendere il largo”, percorrendo la via della santità. Suscita nel cuore dei giovani il desiderio di essere nel mondo di oggi testimoni della potenza del tuo amore. Riempili con il tuo Spirito di fortezza e di prudenza che li conduca nel profondo del mistero umano perché siano capaci di scoprire la piena verità di sé e della loro vocazione. Salvatore nostro, mandato dal Padre per rivelarne l’amore misericordioso, fa’ alla tua Chiesa il dono di giovani pronti a prendere il largo, per essere tra i fratelli manifestazione della tua presenza che rinnova e salva. Vergine Santa, Madre del Redentore, guida sicura nel cammino verso Dio e il prossimo, tu che hai conservato le sue parole nell’intimo del cuore,

sostieni con la tua materna intercessione le famiglie e le comunità ecclesiali, affinché aiutino gli adolescenti e i giovani a rispondere generosamente alla chiamata del Signore. Amen.