N.04
Luglio/Agosto 2008

Una “road map” per una sfida da raccogliere e da vivere

 

 

 

 

 

Questo numero di “Vocazioni” giunge agli amici lettori e lettrici della Rivista nel bel mezzo del periodo estivo e proprio per questo vorrei che esso possa essere latore di un messaggio ed augurio sincero e fraterno, affinché questo tempo possa realizzare ciò che propone il profeta Isaia: “Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza” (Is 30,15). 

Abbiamo veramente tutti necessità di un periodo di pausa, per staccare dalla routine quotidiana e per ritrovare la via della non frenesia, della non dispersione, della non frettolosità e superficialità, così spesso avviluppanti le nostre vite. È quanto ci invitava a vivere il Vangelo di Matteo, nella XV domenica p.a., proponendoci la “parabola dei quattro terreni” o “del Seminatore” (Mt 13,1-23)

È Gesù stesso a metterci in guardia: le preoccupazioni del mondo soffocano il seme. Siamo travolti dalle cose da fare e spesso non possiamo farci nulla; il nostro mondo ci costringe ad assumere ritmi incalzanti. Ma possiamo continuamente ri-orientare la nostra vita, mettere Dio al centro, volgere lo sguardo verso di lui. 

«So che per tre volte, come dice la parabola, o forse per infinite volte, come dice la mia esperienza, non rispondo, fermo il corso del miracolo. Poi accade che una volta rispondo, con il trenta, il sessanta, il cento per uno. La parabola non racconta di un contadino maldestro nel suo lavoro, racconta una fiducia: verrà il frutto, il piccolo seme avrà il sopravvento. Contro tutti i rovi e le spine, oltre i sassi e i passanti, c’è sempre una terra che accoglie e che fiorisce» (Ermes Ronchi). 

In questo numero troverete alcuni input di riflessione su di una “sfida” che il CNV, e a ricaduta i nostri CDV, sono chiamati a raccogliere: è la sfida di una pastorale unitaria o “integrata”, come ci invita a vivere la nota dei Vescovi dopo il Convegno di Verona: 

«Una strada da percorrere con coraggio è quella dell’integrazione pastorale fra i diversi soggetti ecclesiali. È lontana da noi l’idea di attuare “un’operazione di pura ingegneria ecclesiastica”… Una pastorale “integrata” mette in campo tutte le energie di cui il popolo di Dio dispone, valorizzandole nella loro specificità e al tempo stesso facendole confluire entro progetti comuni, definiti e realizzati insieme. Essa pone in rete le molteplici risorse di cui dispone: umane, spirituali, culturali, pastorali» (“Rigenerati ad una speranza viva” n. 25). 

Nel documento pastorale posto all’inizio di questo decennio, “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”, i nostri Vescovi hanno tracciato una “road map” per la pastorale vocazionale che non può essere ulteriormente disattesa: 

«Ci pare opportuno chiedere per gli anni a venire un’attenzione particolare ai giovani e alla famiglia. Questo è l’impegno che affidiamo e raccomandiamo alla comunità cristiana. Partiamo dai giovani, nei quali va riconosciuto “un talento che il Signore ci ha messo nelle mani perché lo facciamo fruttificare”… Le esperienze forti possono tanto più giovare quanto più si coniugano con i cammini ordinari della vita, che consistono nell’operare scelte di cui poi si è responsabili… In questa direzione, avvertiamo la necessità di favorire un maggiore coordinamento tra la pastorale giovanile, quella familiare e quella vocazionale: il tema della vocazione è infatti del tutto centrale per la vita di un giovane. Dobbiamo far sì che ciascuno giunga a discernere la “forma di vita” in cui è chiamato a spendere tutta la propria libertà e creatività: allora sarà possibile valorizzare energie e tesori preziosi. Per ciascuno, infatti, la fede si traduce in vocazione e sequela del Signore Gesù” (CVMC, 51). 

Altrettanta attenzione va data alla famiglia, da cogliere come una dimensione vocazionale essenziale della vita cristiana e da aiutare ad essere quel “grembo vocazionale” in cui tutte le vocazioni consacrate hanno trovato un humus vitale e fecondo. 

«Per quanto riguarda la famiglia, va ricordato che essa è il luogo privilegiato dell’esperienza dell’amore, nonché dell’esperienza e della trasmissione della fede… Sono le famiglie le prime “scuole di preghiera”, gli ambienti in cui insegnare quanto sia importante stare con Gesù ascoltando i Vangeli che ci parlano di lui» (CVMC, 52). 

È proprio su questa direttrice che si è mossa la giornata di studio del Consiglio Nazionale CNV, che si è tenuta a Roma dal 7 al 9 maggio u.s., e di cui questo numero della Rivista riporta alcuni input significativi; spero possano essere dei… “frammenti di luce” per un’ulteriore elaborazione di approfondimento e di formazione nei nostri CDV. Ci aiutano le riflessioni semplici, ma illuminanti, che ci hanno proposto don Sergio Nicolli, (Ufficio per la Pastorale familiare della CEI), e don Nicolò Anselmi, (Servizio nazionale per la Pastorale giovanile). Sono “amici” coinvolti con noi in un cammino comune, che avremo l’opportunità di ascoltare ancora insieme, nel prossimo appuntamento del Convegno Vocazionale di Gennaio 2009. 

In questo numero della Rivista abbiamo voluto riportare anche una proposta significativa, seppur difficile da esporre in maniera sistematica e discorsiva: è il dialogo serrato e profondo che si è svolto nel Seminario sulla Direzione Spirituale di Verona, nella settimana post-pasquale dal 25 al 28 marzo u.s. Un dibattito “in presa diretta”, vissuto dai partecipanti con due esperti presenti al nostro Seminario, a cui va tuttora la nostra gratitudine: Sr. Gabriella Tripani e don Andrea Peruffo. 

Spero davvero che tutto ciò possa favorire il germogliare di una pastorale vocazionale che sia insieme “pastorale della fraternità e pastorale della interiorità”, per dissodare anche noi il terreno e renderlo capace di accogliere i semi del “Vangelo della Vocazione”.

 

 

Buona estate a tutti voi!