N.05
Settembre/Ottobre 2018

Accompagnare la vita dello Spirito

Editoriale

Accompagnamento spirituale risuona nella mente di molti giovani e adulti come qualcosa che poco ha a che fare con la propria vita, riguarda soltanto ‘chi è più avanti nel cammino o chi ‘pensa di avere una vocazione’; avere un padre spirituale sembra essere una questione di élite che non tocca il cristiano comune. Forse anche dal nostro punto di vista abbiamo così strutturato i percorsi di ‘accompagnamento spirituale’ e ci siamo soffermati su tecniche e modalità di svolgimento del colloquio, affinando lo studio delle caratteristiche dell’uno e dell’altro dei soggetti implicati. Lavoro ottimo, ma forse abbiamo corso il rischio di perdere di vista che accompagnare l’opera dello Spirito è il senso del ministero della Chiesa che può essere sintetizzato nel comando del Risorto che chiude il primo Vangelo: «Andate e fate discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). In che modo preparare la strada perché il seme della Parola che germina la fede (Rm 10,18) gettato in abbondanza dal Padre (Mc 4) possa giungere nel profondo e fecondare la vita? Perché un giovane dovrebbe voler conoscere Gesù? Davvero la sua Parola è capace di sanare le ferite, attraversare il dolore, vincere la morte? Per accompagnare qualcuno da qualche parte è necessario conoscere la via, pena il rischio di finire insieme in un fosso (Mt 15,14). Si tratta di essere «uomini e donne saggi» (Francesco, 16 maggio 2015) formati nell’arte della vita, esperti: ‘saggio’ ha a che fare con il gusto, ‘esperto’ con il cammino. Accompagnare l’opera dello Spirito è conoscerne il movimento, aver gustato la freschezza della voce dello Spirito che annuncia la figliolanza (Rm 8,16), l’amarezza della Parola che viene come una spada (Eb 4,12) a recidere le catene della propria storia, la freschezza della liberazione (Sasl 124,7), la pesantezza del ritorno e lo stupore attonito della rinnovata accoglienza nella casa del Padre (Lc 15). Per accompagnare l’opera dello Spirito bisogna diventare esperti della carità che è la vita di Dio, unico capace di fecondare l’esistenza, dare la vita. La vita di Dio sorge dalla realtà, non è soltanto ‘dentro’ ma soprattutto ‘fuori’ di noi, tocca aprire gli occhi, mettersi a cercare, scrutare la storia insieme alla Scrittura per riconoscere nei fatti, negli incontri, nei momenti feriali, quotidiani, semplici e mai banali, i versetti infuocati che si presentano come scintille capaci di accendere la vita nuova. Accompagnamento spirituale è per tutti, perché ciascuno può desiderare di trovare il modo personale di acconsentire alla voce dello Spirito, che parla alla sua vita, accende il fuoco della sua missione, illumina la sua vocazione.