“Un aspetto assolutamente qualificante del ‘venire alla fede’ nel Signore Gesù all’interno del legame ecclesiale è la dimensione vocazionale della vita cristiana. Non dobbiamo chiudere gli occhi: il suo deperimento non solo in rapporto alle vocazioni di speciale consacrazione, ma anche per quanto riguarda le altre forme di vita cristiana (matrimonio, testimonianza professionale, dedizione stabile nel volontariato, passione civile e per sino politica) è un segnale preciso e una sfida per la parrocchia di oggi. Anzi, proprio qui va riconosciuta, a partire dalla vocazione battesimale una fondamentale sfida missionaria: evangelizzare la vita delle persone perché la loro esistenza, nelle scelte più rilevanti, sia plasmata dalla fede cristiana. La prospettiva vocazionale indica un percorso di fede che va nella direzione della maturità. Si passa dal bisogno di sacro alla fede che prende il volto della testimonianza dentro le condizioni nelle quali il credente si trova a vivere. Egli mostra in questo modo che, proprio sul terreno del mondo, si esprime la coscienza cristiana e l’appartenenza ecclesiale”.
Così Mons. Corti nella sua relazione all’Assemblea Generale dei nostri Vescovi ad Assisi nel novembre scorso. Ed è sorprendente – e per certi aspetti santamente gratificante – la profonda sintonia che riscontriamo nelle parole del Vescovo di Novara e Vicepresidente della CEI, con il modo con cui stiamo procedendo anche noi sul nostro cammino, simbolicamente iniziato con il Consiglio Nazionale e il Forum di ottobre, destinato a completarsi con la celebrazione della Giornata Mondiale del prossimo maggio e che passa attraverso questo Convegno Nazionale e il prossimo Seminario sulla Direzione Spirituale in aprile.