N.06
Novembre/Dicembre 2002

La pastorale vocazionale richiede e promuove in tutti una preziosa e indispensabile spiritualità di comunione

Rivitalizzare negli Istituti di vita consacrata la spiritualità di comunione perché sia a fondamento e al servizio della pastorale vocazionale unitaria. Così recita il pieghevole con il quale, a suo tempo, il CNV pubblicizzava l’evento del II Forum nella parte concernente i cosiddetti “obiettivi”.

Appare chiaro che al centro dell’interesse di tutti c’è un crescente impegno nella pastorale vocazionale unitaria, come prezioso ed imprescindibile strumento la comunione negli Istituti e tra gli Istituti.

In questo editoriale che introduce il numero destinato a raccogliere le riflessioni del Forum mi permetto di offrire alcune coordinate magisteriali che hanno dato vita e volto ai contenuti sviluppati nell’incontro e dai quali si è partiti per un cammino che certamente ci sta coinvolgendo ed unendo – sia in quantità che in qualità – sempre di più. Due passaggi di altrettanti documenti autorevolissimi sono stati e saranno ancora la stella polare che addita il cammino ai responsabili della pastorale vocazionale nella Chiesa italiana e agli animatori vocazionali tutti. Il primo è del Papa, che nel documento Vita Consecrata (cfr. n. 64) affronta direttamente la questione dell’impegno per le vocazioni; l’altro è ripreso dalla recente quanto bella Istruzione della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, giunta nelle nostre mani nella scorsa estate, avente come titolo una frase della “Novo Millennio Ineunte”: Ripartire da Cristo. Mi permetto di riportarne alcuni passaggi così come ho fatto in più occasioni durante i lavori del Forum stesso.

La missione della vita consacrata e la vitalità degli Istituti dipendono, certo, dall’impegno di fedeltà con cui i consacrati rispondono alla loro vocazione, ma hanno un futuro nella misura in cui altri uomini e donne accolgono generosamente la chiamata del Signore. Il problema delle vocazioni è una vera sfida, che interpella direttamente gli Istituti, ma coinvolge tutta la Chiesa. … Occorre che il compito di promuovere le vocazioni sia svolto in modo da apparire sempre più un impegno corale di tutta la Chiesa. Esso esige, pertanto, l’attiva collaborazione di pastori, religiosi, famiglie ed educatori, quale si conviene a un servizio che è parte integrante della pastorale d’insieme di ogni Chiesa particolare. Ci sia dunque in ogni diocesi questo servizio comune che coordini e moltiplichi le forze, senza tuttavia pregiudicare, ed anzi favorendo, l’attività vocazionale di ciascun Istituto. Tale operosa collaborazione di tutto il Popolo di Dio, sostenuta dalla Provvidenza, non potrà che sollecitare l’abbondanza dei doni divini…

Dal Papa riceviamo questa indicazione preziosa che riguarda la comunione e l’armonia operativa di tutti nelle nostre Chiese in vista di una nuova fioritura vocazionale. La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, con l’Istruzione Ripartire da Cristo: un rinnovato impegno della vita consacrata nel terzo millennio aggiunge, ai nn. 16-17, alcuni aspetti che appaiono particolarmente significativi in questo contesto. Ascoltiamone alcuni passaggi.

Uno dei primi frutti di un cammino di formazione permanente è la capacità quotidiana di vivere la vocazione come dono sempre nuovo da accogliere con cuore grato. Un dono a cui rispondere con un atteggiamento sempre più responsabile, da testimoniare con maggior convinzione e capacità di contagio perché anche gli altri possano sentirsi chiamati da Dio in quella vocazione particolare o per altre strade. Il consacrato è, per sua natura, anche animatore vocazionale; chi è chiamato, infatti, non può non divenire chiamante. C’è dunque un legame naturale tra formazione permanente e animazione vocazionale…

Ambiente privilegiato per questo annuncio vocazionale è la Chiesa locale. Qui tutti i ministeri e i carismi esprimono la loro reciprocità e realizzano insieme la comunione nell’unico Spirito di Cristo e la molteplicità delle sue manifestazioni. La presenza attiva delle persone consacrate aiuterà le comunità cristiane a diventare laboratori della fede, luoghi di ricerca, di riflessione e di incontro, di comunione e di servizio apostolico, in cui tutti si sentono partecipi nell’edificazione del Regno di Dio in mezzo agli uomini. Si crea così il clima caratteristico della Chiesa come famiglia di Dio, un ambiente che facilita la vicendevole conoscenza, la condivisione e il contagio dei valori propri che sono all’origine della scelta di donare tutta la propria vita alla causa del Regno.

La cura delle vocazioni è un compito cruciale per l’avvenire della vita consacrata…Le trasformazioni in atto chiamano in causa direttamente i singoli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica perché diano un forte senso evangelico alla loro presenza nella Chiesa e al loro servire l’umanità. La pastorale delle vocazioni richiede di sviluppare nuove e più profonde capacità di incontro; di offrire con la testimonianza della vita caratteristici itinerari di sequela di Cristo e di santità; di annunciare, con forza e chiarezza, la libertà che sgorga da una vita povera, che ha come unico tesoro il Regno di Dio; la profondità dell’amore di un’esistenza casta, che vuol avere un solo cuore: quello di Cristo; la forza di santificazione e rinnovamento racchiusa in una vita obbediente, che ha un unico orizzonte: dare compimento alla volontà di Dio per la salvezza del mondo.

Oggi la promozione delle vocazioni è un compito che non può essere delegato in maniera esclusiva ad alcuni specialisti, né separato da una vera e propria pastorale giovanile che fa sentire soprattutto l’amore concreto di Cristo verso i giovani. Ogni comunità e tutti i membri dell’Istituto sono chiamati a farsi carico nel contatto con i giovani, di una pedagogia evangelica della sequela di Cristo e della trasmissione del carisma; i giovani attendono chi sappia proporre stili di vita autenticamente evangelici e cammini di iniziazione ai grandi valori spirituali della vita umana e cristiana…

Mi sembra di poter dire che il Forum ha riempito tutti di gioia e – qua e là – di autentico stupore nello scoprire quanto possa essere bello e gioioso, e non soltanto impegnativo, questo orizzonte nuovo che si apre di fronte a tutti noi.

Affido queste pagine alla riflessione ancora più approfondita di quanti c’erano e ad una lettura certamente fruttuosa di quanti avrebbero voluto esserci…