N.05
Settembre/Ottobre 2003

Il 20° compleanno di ‘Vocazioni’

Sono lieto di partecipare a spegnere le candeline per il ventesimo compleanno della Rivista ‘Vocazioni’, che ho avuto la grazia di servire come Direttore dal 1984 al 1997. La gratitudine della Chiesa italiana, e in essa degli animatori vocazionali e tanti operatori pastorali affezionati lettori, va anzitutto al primo Direttore e Fondatore della Rivista, Mons. Carlo Castagnetti, prematuramente chiamato alla pienezza della vita, ed a tutti coloro che nel tempo vi hanno profuso doni d’intelligenza e di grazia.

 

Un po’ di storia

‘Vocazioni’ nasce nel maggio 1972. Interrompe il dialogo con i suoi lettori nel dicembre 1978 in concomitanza ad una sosta di chiarificazione del servizio del Centro stesso di cui è espressione. Da allora sino al 1983 il Centro Nazionale Vocazioni dialoga con gli operatori pastorali tramite un foglio di collegamento, la cui testata ‘AVI’ (Agenzia Vocazionale Italiana) è solo parzialmente indicativa del servizio che spetta al Centro nel contesto ecclesiale italiano.

Con il gennaio 1984 ‘Vocazioni’ riprende ad uscire, con una veste modesta – pressoché un ciclostilato – seppure offrendo contenuti già apprezzati dai lettori, grazie al qualificato gruppo redazionale che li ispira.

Con il gennaio 1986, a distanza di due anni da quando ‘Vocazioni’ aveva ripreso la sua testata “naturale”, i tempi si presentano maturi – soprattutto per la crescita e la ricchezza espressa dal gruppo redazionale – perché la Rivista possa riproporsi ai lettori con una veste tipografica più dignitosa: ed ecco rinascere ‘Vocazioni nuova serie’ in un nuovo formato e con caratteri a stampa così come ne godiamo ancora oggi.

 

‘Vocazioni’… perché?

Sono andato a rileggermi gli editoriali che, improvvisato “Direttore”, scrivevo nel 1984 per presentare la ripresa della pubblicazione di ‘Vocazioni’ nella modesta veste di ciclostilato e nel 1986 nel suo attuale formato e scansione contenutistica. Ripropongo quanto scrivevo, perché gli intenti di allora mantengono tuttora la loro freschezza e documentano da un lato il servizio che i Vescovi italiani sin dal suo nascere hanno affidato al Centro Nazionale Vocazioni e dall’altro i primi timidi passi della pastorale vocazionale nella Chiesa italiana postconciliare.

 

Editoriale ‘Vocazioni’ 1984

Ad AVI (Agenzia Vocazionale Italiana), foglio di collegamento tra gli animatori vocazionali, subentra il servizio di ‘Vocazioni nuova serie’. Si tratta di una testata soprattutto indicativa del servizio che la Conferenza episcopale italiana riconosce ed ha affidato al Centro, quale organismo della Chiesa italiana per la pastorale delle vocazioni: “il CNV è specifico strumento di servizio per l’animazione della pastorale delle vocazioni di speciale consacrazione: al sacerdozio, al diaconato, alla vita religiosa, agli istituti secolari e alla vita missionaria” (cfr. Statuto CNV approvato dalla Presidenza CEI il 29 giugno 1979).

A tale identità del Centro corrisponde il servizio di ‘Vocazioni’, che intende offrire contributi di studio e carattere pastorale, attraverso specifiche rubriche: studi, orientamenti, esperienze, documentazione.

Mentre sono convinto che i lettori sapranno comprendere le motivazioni economiche da cui la povertà della pur nuova veste di ‘Vocazioni’ – non è forse un segno dei tempi per la pastorale delle vocazioni? – saranno altresì attenti e disponibili a cogliere la validità dei “contenuti” proposti ed i criteri a cui s’ispirano, così riassumibili; piena sintonia con il piano pastorale CEI “Comunione e comunità” e relativi temi pastorali connessi; ascolto e comunione con la vitalità delle chiese locali; attenzione costante ai “segni” emergenti dalla cultura giovanile; giusto rilievo al ruolo delle “persone” (dal catechista all’animatore vocazionale propriamente detto) e della “comunità” nella pastorale vocazionale.

La validità dei contenuti proposti è inoltre garantita, oltre che dalla chiarezza delle finalità che s’intendono perseguire e del servizio che s’intende fare, dal Gruppo redazionale che li elabora. Si tratta di persone ormai note agli operatori pastorali vocazionali italiani: un vero gruppo di amici che, con squisito senso ecclesiale e con autentica gratuità (…non esistono compensi!) mettono a servizio della pastorale vocazionale la loro creatività, quindi la propria esperienza, le proprie risorse e il proprio tempo. Anche a nome loro, da questo primo numero di ‘Vocazioni nuova serie’, saluto tutti gli operatori pastorali affezionati ormai al Centro Nazionale e attenti al cammino di pastorale vocazionale in atto nella Chiesa italiana, fiducioso che anche ‘Vocazioni’ possa contribuire attraverso lo specifico servizio pastorale vocazionale a realizzare le grandi finalità e il grande progetto pastorale “Comunione e comunità” che i nostri Vescovi hanno affidato a ciascuno di noi per gli anni ‘80.

 

Editoriale ‘Vocazioni’ 1986

‘Vocazioni nuova serie’ fa un salto di qualità: da semplice ciclostilato riassume la veste tipografica, già degli inizi (1972), e si presenta ai lettori in stampa. Al di là del ‘vestito’ esteriore rinnovato, mi chiedo anzitutto: come si colloca la rivista nel quadro complessivo del servizio del Centro Nazionale Vocazioni alla Chiesa italiana? “Promuovere adeguatamente iniziative atte a suscitare una maggior consapevolezza, corresponsabilità e collaborazione nella pastorale vocazionale in piena comunione con lo sviluppo del Piano Pastorale CEI e del cammino in atto nella Chiesa italiana”[1] è quanto intende realizzare, con ogni suo servizio, il Centro Nazionale Vocazioni, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana.

In questo piano operativo rientra anche ‘Vocazioni’, la rivista del CNV, i cui destinatari privilegiati sono tutti gli operatori pastorali, ma soprattutto i sacerdoti diocesani, i religiosi, le religiose, i missionari e i laici che nella Chiesa italiana svolgono un servizio di animazione vocazionale.

 

– Un servizio di “studio – informazione – documentazione”

‘Vocazioni’, quando nel 1972 nasce, porta ben evidenziata in copertina, quasi a voler caratterizzare subito la propria identità e finalità essenziali, il seguente sottotitolo: “Documentazione, studio, informazione”. Già il primo Editoriale – che conserva ancor oggi tutta la sua freschezza e la sua validità – afferma in proposito: ‘Vocazioni’ non vuole essere una rivista in più, che viene ad appesantire il già difficile campo editoriale cattolico italiano, ma desidera essere un servizio di studio, di documentazione e di informazione, per tutto ciò che riguarda le vocazioni. È pertanto riservata, in modo speciale, ai Laici, ai Sacerdoti, Religiosi, Religiose e Missionari che sono impegnati per l’animazione vocazionale della pastorale a livello diocesano. Inoltre si propone di offrire un contributo anche ai diversi servizi per la pastorale: Consiglio Presbiterale e Pastorale delle Diocesi, Organismi nazionali e diocesani delle Associazioni Cattoliche, Comunità Religiose, Seminari, Organi di Stampa ecc”[2].

‘Vocazioni’ – facendo tesoro del patrimonio spirituale e pastorale maturato nella Chiesa italiana in questi venti anni postconciliari e del servizio offerto alla pastorale delle vocazioni dal Centro Nazionale stesso – intende continuare ad offrire anche oggi tale servizio, in costante ascolto dei “segni” di Dio nella storia della Chiesa e dell’umanità. La “Rivista”, riflettendo la natura e le finalità del Centro Nazionale Vocazioni, “specifico strumento di servizio per l’animazione della pastorale delle vocazioni di speciale consacrazione”, con “compiti di studio, coordinamento e promozione”[3], desidera quindi: essere strumento di studio e di animazione dell’azione pastorale della chiesa particolare in ordine alle vocazioni di speciale consacrazione; mira a generare una “mentalità-coscienza vocazionale” negli operatori pastorali; esprime uno spirito unitario ed intende educare alla pastorale vocazionale unitaria; approfondisce ed offre il pensiero della Chiesa italiana in ordine alla pastorale delle vocazioni; è servizio “comunionale” nella vita della chiesa particolare dei e tra “i cammini di fede” vocazionali in essa presenti.

– La “linea” della rivista: pastorale vocazionale unitaria

Il cammino della pastorale vocazionale in Italia è proteso da più di un decennio verso la prospettiva di una pastorale vocazionale unitaria della e nella chiesa particolare. Questa è l’opzione pastorale di fondo del nuovo Piano Pastorale per le Vocazioni, promulgato dalla CEI – Commissione Educazione Cattolica; questa è anche la “linea” portante di ‘Vocazioni’. “La pastorale vocazionale unitaria scaturisce dalla vita di comunione della Chiesa e rivela il suo volto vocazionale: costituita nel mondo come comunità di chiamati è, a sua volta, strumento della chiamata di Dio. Tale azione unitaria costituisce altresì il frutto di uno sforzo armonicamente coordinato di tutte le componenti della comunità ecclesiale impegnata a favorire, nella diversità delle responsabilità, tutte le vocazioni consacrate. S’impone dunque un comune impegno perché nelle Chiese particolari la pastorale vocazionale coinvolga e promuova tutte le responsabilità in un servizio efficace alla Chiesa”[4].

Il nuovo Piano Pastorale Vocazioni ne fa un’opzione di fondo soprattutto per sottolineare che la pastorale vocazionale unitaria e di comunione, prima di essere “strategica”, è essenzialmente un “modo di essere” di tutte le componenti ecclesiali, una modalità di “sentire la chiesa” e di “sentirsi chiesa”, un’esperienza di fede, quindi un servizio alla “persona” necessariamente in stato di vocazione. A ‘Vocazioni’ il compito dunque di favorire nel popolo di Dio la coscientizzazione per una pastorale vocazionale unitaria nella vita delle chiese particolari e di mediarne i relativi orientamenti pastorali.

Le seguenti “rubriche” ne veicoleranno i contenuti e, per certi aspetti, esprimeranno anche la struttura di massima di ogni numero: Editoriale, Studi, Orientamenti, Esperienze-Testimonianze, Iniziative, la pagina dei Centri Diocesani Vocazioni e dei Centri Regionali, Vita Consacrata, il Magistero, Documentazione, la Voce dei giovani.

– Il “gruppo redazionale”

Una Rivista, al di là delle buone intenzioni, ha un suo valore anche e soprattutto in forza del “gruppo redazionale” che la esprime. Il gruppo redazionale di ‘Vocazioni’ – oltre che essere formato da persone da lunghi anni impegnate nella pastorale vocazionale della Chiesa italiana – è ormai anche un gruppo di persone strette da rapporti fraterni. Ogni riunione del gruppo redazionale è sì l’occasione per un incontro di lavoro, ma anche un piacevole ritrovarsi tra amici, che con assiduità e gratuità mettono insieme, ormai da due anni, il meglio della propria esperienza di fede, impegno di studio, sensibilità ed esperienza pastorale per creare la Rivista.

 

…Un augurio

Come si conviene ad ogni festeggiamento di compleanno non può mancare un bilancio, che emergerà più completo dall’insieme dei contributi che seguono, e soprattutto un augurio.

…Il bilancio: a me sembra che la Rivista abbia risposto ai propositi iniziali di cui abbiamo appena sopra colto la freschezza a distanza di oltre vent’anni. Ha fatto man mano con lucidità il punto nella situazione sociale e culturale dei nostri tempi, offrendo una lettura sapienziale della complessità culturale nella quale avviene l’annuncio vocazionale. Non è venuto mai meno il costante approfondimento della ‘teologia della vocazione’, facendo cogliere il senso della vita umana in rapporto a Dio comunione trinitaria e favorendo la consapevolezza che ogni antropologia sganciata da Dio è illusione. In particolare, la Rivista ha segnato il passo della pastorale vocazionale proponendo, a partire da una corretta teologia della vocazione, concreti principi operativi e indicando gli itinerari di fede per l’annuncio e proposta vocazionale nella comunità cristiana, in specie la parrocchia. L’attenzione alle scienze umane, in particolare alla pedagogia vocazionale in vista dell’accompagnamento e discernimento vocazionale, ha rappresentato una costante nel suo servizio.

…L’augurio: il servizio di una Rivista come ‘Vocazioni’, che ha a cuore una delle tematiche più delicate e più impegnative della vita della Chiesa, deve esprimere lo sviluppo del “pensiero vocazionale” della Chiesa italiana stessa. Il lettore – rappresentato da coloro che quotidianamente nelle chiese locali vivono il servizio di annuncio, proposta, accompagnamento e discernimento vocazionale accanto alle giovani generazioni – ha bisogno di trovare stimoli e orientamenti per il proprio servizio, ma soprattutto motivazioni teologiche, pedagogiche e spirituali che illuminino la sua azione pastorale. Il lettore non ha quindi bisogno di rubriche fini a se stesse, ma di conoscere, seguire e addirittura partecipare a creare il “pensiero vocazionale” della Chiesa italiana: il suo costante e graduale sviluppo a partire dagli orientamenti, dal Magistero e dalla rilettura stessa del cammino della pastorale delle vocazioni vissuto e sofferto nella comunità ecclesiale dei nostri giorni. L’animatore vocazionale, e ogni educatore alla fede che vive il suo servizio nella comunità cristiana, è come un “pellegrino”: che trova compagnia e forza nel suo cammino restando costantemente sintonizzato con il “pensiero vocazionale” elaborato dalla Rivista e dagli altri momenti significativi (convegni, seminari di studio, simposio, sussidi…) che da sempre rappresentano il servizio del CNV alla Chiesa italiana.

Un compito e un servizio non facile che la Direzione e il Gruppo Redazionale, di provata esperienza e competenza, sapranno onorare anche per il futuro con l’appassionata collaborazione editoriale della tipografia Vieri di Roccastrada (Gr) che sin dal 1986 accompagna e garantisce la puntuale e ben curata uscita bimestrale di ‘Vocazioni’.

 

Note

[1] CEI, Vocazioni nella Chiesa italiana, Piano Pastorale per le Vocazioni, n. 52.

[2] VOCAZIONI, Editoriale, n. 1, Maggio 1972.

[3] Statuto CNV, approvato dal Consiglio di Presidenza CEI 29 giugno 1978, n. 2 e 3. 

[4] CEI, o.c., n. 1.