N.05
Settembre/Ottobre 2008

Educare la persona alle relazioni. Costruire la Chiesa

Sono stati giorni intensi e ricchi di proposte formative quelli passati tra i monti dell’Abruzzo, e più precisamente a Pescasseroli. Noi seminaristi di quarta teologia del seminario Diocesano di Treviso abbiamo partecipato, assieme ad altri studenti di tutta Italia, al corso breve di pastorale integrata, organizzato da cinque uffici della Cei: Ufficio Catechistico Nazionale, Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia, Ufficio Nazionale per la pastorale della sanità, Centro Nazionale Vocazioni, Caritas Italiana. Già il fatto che ci sia stata, fin dal momento organizzativo di questo corso, una sinergia di forze, è risultato esemplare in ordine al tema che si erano prefissati di approfondire: Educare la persona alle relazioni. Costruire la Chiesa.

Tra tutti i partecipanti, tra i quali anche alcune famiglie, si è creato un clima fraterno ed accogliente, che ci ha permesso di condividere il cammino comunitario, di coppia e personale di ciascuno. Abbiamo quindi sperimentato, specialmente a tavola o nei tempi liberi, quella familiarità che dovrebbe essere propria della Chiesa e di ogni vocazione.

 “Risicati” tra i vari impegni della giornata, abbiamo avuto la preziosa occasione di ascoltare, da parte dei relativi direttori e collaboratori, alcune informazioni riguardo la struttura, le finalità e le funzioni dei cinque uffici della CEI organizzatori del convegno. Ognuno di questi ha cercato di mettere in luce innanzi tutto quale sia stato il movente per cui essi sono nati, cioè a quale esigenza dello Spirito Santo, suggerita alla Chiesa, essi cercano di dar voce; poi quali sono gli strumenti messi in atto oggi al fine di concretizzare i suggerimenti dello Spirito ed infine su quali vie si propongono di camminare per restare fedeli a tale ispirazione. Ciò che unifica i cinque uffici è il servizio finalizzato alle Chiese particolari, e dunque diocesane: se così non fosse, infatti, resterebbero ognuno un ufficio fine a se stesso.

La pastorale nasce dalla consapevolezza che Cristo si accosta alla gente per farsi prossimo di ciascuno: partendo da quest’idea, il convegno ci ha offerto la possibilità di sperimentarci su due aspetti della relazione: l’ascolto e l’assertività.

Questo si è tradotto concretamente in due laboratori, nei quali abbiamo provato a mettere in pratica tali aspetti centrali della relazione e a vedere quali implicazioni avevano alcune nostre reazioni e alcuni nostri comportamenti nelle relazioni.

Per quanto riguarda l’ascolto è stato rilevato che certi nostri atteggiamenti possono favorire la comunicazione perché mandano segnali positivi a chi parla; attraverso l’espressione degli occhi o la mimica facciale, infatti, possiamo mettere a proprio agio chi magari vuol comunicare esperienze forti e personali.

Nell’altro aspetto della comunicazione, l’assertività, chi comunica prende sul serio se stesso, con le proprie esigenze ed urgenze, e prende sul serio l’altro, con un atteggiamento d’apertura e non di pregiudizio, rispettandolo nel suo modo di essere. La comunicazione matura, quindi, si avvale di un atteggiamento di rispetto degli altri e di se stessi in qualsiasi condizione. Per la maggior parte di noi si è trattato senz’altro dell’opportunità di scoprire il nascosto, ma preziosissimo servizio che questi organismi prestano nella Chiesa Italiana. Inoltre siamo stati edificati e stimolati nel lavoro durante i laboratori e pensiamo che lo scopo prefissato sia stato raggiunto. Quello che abbiamo portato a casa è certamente la testimonianza di come si possa e si debba lavorare assieme, al fine di costruire una Chiesa sempre più caritatevole, secondo il desiderio di Dio ed il nostro. Da parte di molti c’è stato l’impegno di riprendere personalmente i lavori svolti ed i temi trattati in quei giorni, provando a calarli nel proprio vissuto personale e nel contesto ecclesiale e sociale. Quello che invece abbiamo voluto “buttare nel cestino” sono gli ostacoli che ognuno di noi costruisce e che impediscono una relazione matura con l’altro/Altro.

Alberto, Emanuele, Fabio, Manuel