N.04
Luglio/agosto 2017

Letture


R. SALA, A. BOZZOLO, R. CARELLI, P. ZINI

Evangelizzazione e educazione dei giovani.
Un percorso teorico-pratico,
Edizioni LAS, Roma 2017
«Occorre riconoscere che la fede cristiana e la sua educazione hanno una forma propria dove l’espressione non identifica l’aspetto esterno, ma l’intima configurazione, ciò che rende riconoscibile l’originalità rispetto a cui, quindi, l’espressione pubblica deve essere coerente e conseguente. Qual è questa matrice? È il Cristo, dall’incontro con il quale prende forma la sequela che diventa ragione di vita, come ricorda Papa Francesco nella Evangelii gaudium al n. 7, citando un passo della Deus Caritas Est di Papa Benedetto al n. 1:
“All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva”»

 


VITO ANGIULI

Don Tonino Bello visto da vicino.
Una fede colma di umanità, Edizioni San Paolo, Milano 2015
«Scoprire le radici spirituali a cui ha attinto fin dalla fanciullezza don Tonino», è questo lo scopo di Mons. Vito Angiuli, che lascia emergere i temi più cari a uno dei profeti più amati, ora Servo di Dio: poveri e povertà, comunione ecclesiale, senso della vita, pace, carità, visione sociale. L’autore, alternando le sue riflessioni a numerose ed efficaci citazioni dagli scritti e dai discorsi di don Tonino, fa ben comprendere il senso di continuità di prospettiva e di ideali del vescovo di Molfetta, del quale ebbe la fortuna di essere amico: «Qualche volta avverto il rammarico per non aver fatto tesoro in modo più proficuo di questa relazione e di quanto ho visto con i miei occhi, quasi giornalmente, essendo vissuto vicino a don Tonino durante gli undici anni del suo ministero episcopale».

 


GIUSEPPE CREA

Il segreto della felicità nella vita consacrata.
Aspetti psicologici e metodologici, Edizione Il Messaggero, Padova 2015
Un libro per scuotere dal torpore di un ideale di benessere superficiale e a basso costo. Le consacrate e i consacrati vivono appieno questo dilemma: anche per loro la felicità si pone a volte come un ideale apparente e distante, a volte invece come una sfida a fare scelte di vita, dove il desiderio di benessere trova la sua realizzazione in una esistenza felicemente consacrata a Dio e al servizio dei fratelli. Tale sforzo diventa un principio educativo per la loro esistenza, intesa come una risposta da dare ogni giorno per essere testimoni autentici di felicità per gli altri. Per questo non bastano il piacere o il potere per sentirsi appagati, ma ciò che conta è avere un motivo per essere felici.