N.04
Luglio/Agosto 2018

Entriamo nell’arte del discernimento

Entriamo nell’arte del discernimento

La sfida del discernimento vocazionale nell’ accompagnamento dei giovani è il tema affrontato nello scorso seminario sulla direzione spirituale del quale il presente numero della Rivista raccoglie alcuni contributi in maniera sintetica e rielaborata. Così anche il lettore che non avesse partecipato ai lavori potrà ricevere ugualmente i contenuti ed eventualmente approfondirli ascoltando dal nostro sito web (vocazioni.chiesacattolica.it) le relazioni integrali. A tutti gli altri l’occasione per ripercorrere l’itinerario attraverso i punti salienti e gli snodi fondamentali.

«Ognuno di noi può scoprire la propria vocazione solo attraverso il discernimento spirituale, un processo con cui la persona arriva a compiere, in dialogo con il Signore e in ascolto della voce dello Spirito, le scelte fondamentali, a partire da quella sullo stato di vita». Accompagnare i giovani in quest’opera di discernimento è compito nostro, di tutta la Chiesa: «ogni cristiano dovrebbe poter sviluppare la capacità di ‘leggere dentro’ la vita e cogliere dove e a che cosa il Signore lo sta chiamando per essere continuatore della sua missione» (Francesco, Messaggio per la 55a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, 3 dicembre 2017).

Come si fa? Come imparare a scegliere in una cultura in cui spazio e tempo si sono contratti? Oggi tutto accade in contemporanea, qui ed ora; passato e futuro sembrano non esistere. Viviamo ‘costretti’ nel momento presente, e al tempo stesso siamo interconnessi con il mondo. Tutto è con-temporaneo e com-presente. Perché scegliere in questo contesto? Non serve, tutto è sempre possibile e – anche se illusoriamente – reversibile (Ciotti). Ci troviamo continuamente davanti a situazioni, eventi, relazioni e non riusciamo a capire esattamente, non troviamo risposte, non abbiamo chiarezza. È qui che occorre fare discernimento, quell’esercizio che ci permette di trovare un senso agli eventi disparati e frammentati della nostra esistenza; si tratta di imparare a guardare, scoprire che cosa accade per decidere, dopo, che cosa farne (Piccolo). La Parola insegna che il cammino dell’uomo può iniziare solo quando egli prende contatto con la propria verità che comporta la conoscenza delle proprie potenzialità e anche dei propri limiti. Solo quando ci si lascia intercettare dalla Voce che chiama estraendo dalla tana delle paure e delle paralisi interiori e si ammette di essersi smarriti si può davvero avanzare (Manes).

Entriamo nell’arte del discernimento spirituale diventando sempre più familiari dello Spirito nella nostra vita, gustandone la presenza, riconoscendone la voce, imparandone i tratti, i modi, i gesti, le correzioni, gli inviti, l’incoraggiamento a farci prossimi gli uni gli altri. Dilatentur spatia caritatis! Allarghiamo gli spazi della carità della preghiera, allarghiamo lo spazio della carità del nostro sguardo interiore. Allarghiamo il cuore alla discretio e consideriamo quanto la carità di Dio ci prevenga, ci guidi, ci sostenga, ci illumini (Mete).