Fonti /

Abitare la terra di Dio

Un sacerdote romano viene in contatto con il Medio Oriente, con la sua storia e lì trova una vicinanza con Dio ancora più forte, in quella terra che era stata abitata da Dio stesso fattosi uomo. Ed è lì che decide di continuare la sua missione di sacerdote, di uomo innamorato di Dio e che si è fatto dono per i fratelli. Riportiamo qui il racconto di questo momento contenuto nel libro di Augusto D’Angelo.

 

 

 

Sono venuto in contatto la prima volta con il Medio Oriente (Palestina, Giordania, Siria, Egitto, Libano, Turchia) circa vent’anni fa. Vi trascorsi sei mesi di seguito. Era un tempo in cui cercavo di fare chiarezza nella mia vita. Cercavo un luogo dove scendere alle radici del mio cuore e delle ragioni della vita. Cercavo una vicinanza con Dio e pensavo di poterla trovare dove Dio aveva cercato una vicinanza con noi, nella terra, come dice l’apostolo Giovanni, dove la Vita si è fatta “visibile” e dove il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. Ecco, questa è la parola giusta: cercavo un luogo in cui “abitare con Dio” e avere il tempo per ascoltarlo, per parlargli, per capirlo, per farmi prendere in custodia da lui. L’ho trovato e questo mi ha lasciato un segno indelebile, che ritrovo intatto ogni volta che mi guardo dentro. La mia vita è modificata, grazie a una terra dove la “grazia di Dio” ha lasciato le sue impronte stampate sulle zolle, sui paesaggi, sui luoghi, oltre che su un Libro sacro e su una comunità di uomini, dove si prolunga visibilmente l’umanità di Gesù. Il luogo e le presenze cristiane che in esso ho incontrato hanno reso più chiaro il Libro della Bibbia e me lo ha fatto penetrare in tutta la sua profondità. A contatto con la concretezza di questa terra e con la concretezza della Parola, che in essa è risuonata, ho revisionato concretamente la mia vita. Non io, veramente, ho fatto questo ma la grazia di Dio che entrava in me, attraverso la Parola, la Terra e le persone provvidenziali che mi hanno aiutato a leggere e l’una e l’altra. Sono convinto che l’amore di Dio, come tutti i nostri amori – si dice spesso: «ci siamo incontrati lì in quel giorno» – ha delle coordinate storiche e geografiche. Lì Dio mi aspettava. Ognuno naturalmente ha i suoi appuntamenti con la grazia: per me questo è stato uno dei più importanti.

 

 

(Augusto D’Angelo, Don Andrea Santoro. Un prete tra Roma e l’Oriente, Ed. San Paolo, pp. 159-160)